Wonder Woman 1984 è il secondo film dedicato all’eroina amazzone DC Comics, in un’edizione Blu-ray 4K tecnicamente da riferimento
Wonder Woman 1984 racconta di Diana Prince (Gal Gadot), spia del governo americano sulle tracce di un’altra spia sovietica, Barbara Ann Minerva, nota come Cheetah (Kristen Wiig), trascinata sulla via del male dalla parte di sé più “bestiale”. Ma quest’ultima non è l’unico nemico che Wonder Woman deve affrontare: dovrà fare i conti anche con il perfido e potente uomo d’affari Maxwell Lord (Pedro Pascal).
Sequel di Wonder Woman, questo nuovo stand-alone dell’universo DC vede riformarsi la coppia Gal Gadot attrice e Patty Jenkins regista dopo il successo commerciale del film precedente. Rispetto al lungometraggio del 2017 cambiano alcuni ingredienti ma il risultato non cambia: la carne al fuoco è eccessiva e si mescolano senza decoro spunti sulla Guerra Fredda, riferimenti (a partire dal titolo) alla moda sempre fortissima relativa alla nostalgia degli anni Ottanta, effetti speciali che ormai non stupiscono più e una trama ricca di personaggi e “cattivi” anch’essi in grado di fare ulteriori rimandi possibili (l’uomo d’affari Maxwell Lord sembra un incrocio tra Ronald Reagan e Donald Trump).
Se ci aggiungiamo una durata enorme si capisce spesso quanto la produzione sia andata per un accumulo che finisce presto per essere indigesto. Le sequenze divertenti, colorate e un filo psichedeliche non mancano, anzi, ma non bastano a rendere più godibile una visione che finisce per assomigliare a troppe altre, vittima di troppi passaggi stereotipati che caratterizzano una narrazione prolissa e ridondante.
I limiti sono soprattutto in una prima parte che non ingrana davvero mai e che affossa i tentativi di coinvolgimento (anche al di là dei super fan dell’argomento) che per un film del genere dovrebbero essere al primo posto per riuscire a intrattenere al meglio il pubblico. Inizialmente previsto per uscire nelle sale, il film è poi arrivato direttamente on-demand, in seguito alla lunga chiusura dei cinema per la pandemia da Covid-19.
Trama e recensione artistica a cura di LongTake
Wonder Woman 1984 – Video & Audio
Girato con un impressionante numero di cineprese analogiche 35 mm e 65 mm anche a scorrimento orizzontale, sensibilità ASA 50D, 250D e 500T, finalizzando la post-produzione su Digital Intermediate 4K. Siamo quindi di fronte a un risultato tecnico nativo UHD, aspect ratio variabile tra 1.85:1 e principalmente 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100. Visione ai massimi livelli possibili grazie alla presenza di HDR-10+ e Dolby Vision, con inferiore compressione dinamica e uno spettacolo entusiasmante per colori, punti luce e livello del nero. Al netto della qualità artistica quella tecnica imporrà di tornare spesso su questo titolo a livello demo.
Grandissima sorpresa anche per il fronte audio, dove il disco UHD offre per italiano, inglese e tedesco il Dolby ATMOS (oltre alla vecchia Dolby Digital 5.1 448 kbps), tutto quanto si possa desiderare per un action movie di questo calibro. Le trasformazioni dei protagonisti, lo scontro con i blindati sulla strada nel deserto, il confronto finale tra Wonder Woman e l’antagonista hanno molto da dire sia in termini dinamici che di coinvolgimento tra canali posteriori, verticali e aggressività del subwoofer. Ricordiamo che il BD-50 che offre la versione Full HD ha traccia in italiano DTS-HD Master Audio 5.1 canali anche se a 16 bit (riportata a menù solo come “italiano”, senza info tecniche), dove l’inglese resta invece ATMOS.
Extra
Grande spazio anche agli extra con: 36′ minuti dietro le quinte con immagini dai set e interventi di cast e troupe. Il lavoro sul set tra Gal Gadot e Kristen Wiig (5′), la piccola attrice Lilly Aspell che ha interpretato Diana per la sequenza iniziale dei giochi (11′), analisi della sequenza di combattimento stradale con i blindati (6′), analisi della sequenza al centro commerciale (5′), simpatica clip musicale con Gadot e la Wiig (1′).
Incontro con la regista e i fan online alla scoperta delle Amazzoni (21′), lo spot integrale della Black Gold con Perdro Pascal (2′), divertimento sui set con tanti momenti buffi anche per scoprire Chris Pine che parla in italiano come fosse in uno spot di Giorgio Armani(6′). Infine una bellissima sigla TV rivisitando il film come fosse una serie anni ’80. Sottotitoli in italiano ovunque.