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In occasione della Giornata Mondiale della Poesia che si celebra ogni 21 marzo, Wiko ha scelto di esplorare il senso della poesia al giorno d’oggi, approfondendo una delle sue tante forme espressive: l’Urban Poetry. 

Nel mezzo di tanti fenomeni “4.0” che riguardano la poesia – dalle competition di slam poetry ai festival sparsi per tutta Italia, fino all’incontro con la nuova musica italiana, dall’indie all’hip hop – la poesia di strada è da qualche tempo al centro dell’attenzione, grazie ad una nuova generazione di “poeti urbani”. Quelli che scelgono di esprimere il loro talento sulla carta stampata o con parole dipinte, raggiungendo un nuovo pubblico e usando le città come inedite pagine di un libro contemporaneo. L’obiettivo è diffondere la poesia e i suoi messaggi, universali o personali, usando un linguaggio vicino alle persone e lontano dalle convenzioni, occupando spazi inediti o riconquistando i non-luoghi delle città.

Wiko sceglie oggi, proprio in occasione del World Poetry Day, di celebrare la poesia urbana dando voce a due protagonisti della scena milanese e non solo: Fenejum e Mister Caos.

Fenejum, “pseudonimo di una parola più o meno inventata”, misterioso e orgogliosamente anonimo poeta di strada, definito dai media il “Banksy della poesia e della letteratura italiana”, ha scelto la carta e la stampa per diffondere le sue composizioni poetiche, riempiendo i muri delle città di fogli A4 pieni di rime e di immagini che richiamano la bellezza come mezzo per combattere il male di vivere contemporaneo.

Fenejum ha raccontato a Wiko il suo rapporto con la poesia e il “ruolo” del poeta di strada oggi. “La poesia è una cosa così squisitamente vaga e intima che va ben oltre la letteratura. La strada è il luogo migliore per condividere versi, soprattutto oggi: le cose belle dovrebbero essere fruibili e gratuite, e solo in strada questo può avvenire senza troppi compromessi. Si leggono pochissimi libri di poesie, ma questo non significa che non ci sia bisogno dei poeti; se il lettore non va in cerca della poesia, allora sarà la poesia ad andare in cerca del lettore… per me è questa l’essenza della poesia di strada…”.

La poesia di Fenejum si rivolge infatti a tutti: al passante, a chi la noterà, a chi la fotograferà o magari a chi la staccherà da un muro per farla sua.

Mister Caos, classe ’92, è un poeta e artista milanese, che spezza e poi ricompone, attraverso la scrittura e la pittura, i confini tra arte e parole. Il suo approccio è frutto di una contaminazione tra stili e forme espressive diverse, che hanno un comune denominatore: la volontà di lasciare tracce di sé, accessibili a tutti. A Wiko ha raccontato che: “… Scrivo poesie perché è il mio modo di dialogare con il mondo, di uscire, incontrare persone e fare esperienze. Poesia perché dà voce a quello che penso, in strada perché chiusa in un libro sarebbe come stare zitto”.

Mister Caos ha coltivato la passione per la scrittura e il graffito fin da piccolo. Si è lasciato ispirare da tanti mondi: il punk, il rock, il rap, il cantautorato italiano, ma anche dalle stesse persone, dalle loro storie, dalle città.

Ciò che accomuna figure contemporanee come Fenejum, Mister Caos e gli altri poeti di strada è la volontà di “democratizzare” l’emozione della poesia, la bellezza della parola e lo spazio delle metropoli di oggi. Rendere accessibili e alla portata di tutti questi linguaggi, aprire a forme di espressione dirompenti e fuori dagli schemi, invitare le persone a recuperare il senso e lo spazio del mondo.

Sono questi i messaggi dell’Urban Poetry che Wiko, un brand che da sempre si è voluto e saputo distinguere nel mercato della telefonia per il suo spirito non convenzionale, ha scelto di sottolineare in una giornata particolare come il World Poetry Day.

I contributi di Fenejum e Mister Caos sono rintracciabili anche sul profilo Instagram di Wiko attraverso l’hashtag #WorldPoetryDay.

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