Unife nel primo Competence Center per il Piano Industria 4.0
C’è anche l’Università di Ferrara nella cordata di enti pubblici e privati di BI-REX, il primo Centro di Competenza finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico tra gli 8 selezionati a livello nazionale.
Nato come un consorzio che raggruppa 57 attori tra Università, Centri di Ricerca e Imprese, BI-REX si è aggiudicato 9,2 milioni di euro da parte del MISE, che si aggiungono agli oltre 15 milioni di euro già erogati da partner privati. È fortemente radicato nel territorio emiliano-romagnolo, ma con attività estese anche ad altre regioni, fra cui Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia e Trentino-Alto Adige e si aprirà a connessioni con tutti gli altri sette Competence Center che verranno costituiti in Italia oltre a quelli europei.
“ll nostro Ateneo ha messo molto impegno nella costituzione del Centro di Competenza BI-REX, sia per la definizione dei progetti sia per il coinvolgimento delle aziende nel partenariato. Si tratta di un’importante opportunità reciproca di incontro tra le nostre competenze con le esigenze delle imprese italiane e del territorio” racconta il Professor Andrea Conti, docente di Sistemi Wireless dell’Università di Ferrara e Delegato di Ateneo per la Ricerca.
Il Competence Center BI-REX realizzerà un articolato programma di attività finalizzato alla realizzazione, da parte delle imprese fruitrici, di nuovi prodotti e processi tramite lo sviluppo e l’adozione di tecnologie avanzate nell’ambito dell’Industria 4.0 e dell’agricoltura.
“L’Università di Ferrara crede molto nello sviluppo delle diverse tematiche in ambito industriale e in ambito ICT che costituiscono il nuovo paradigma di Industria 4.0 verso il quale già da anni lavora sia nell’ambito della ricerca, con importanti collaborazioni internazionali, sia del trasferimento tecnologico, con aziende del territorio” continua Conti.
In questo modello anche le piccole medie imprese hanno la possibilità di essere protagoniste, attingendo a tecnologia, ricerca, competenze, messe a disposizione dalle Università, dai Centri di Ricerca e dai grandi player, valorizzando le loro caratteristiche di flessibilità e artigianalità attraverso modelli produttivi più vicini alle richieste dei nuovi mercati.
“Al momento sono tre i Dipartimenti Unife coinvolti” spiega il Professor Cesare Stefanelli, docente di Sistemi Operativi dell’Università di Ferrara e rappresentante dell’Ateneo nel comitato esecutivo di Bi-Rex. “Ingegneria, Fisica e Scienze della Terra, Matematica e Informatica metteranno a disposizione del Centro le competenze dei nostri ricercatori e docenti in tutte le tecnologie dell’industria 4.0 e dell’agricoltura”.
“I primi temi identificati riguardano la diagnostica predittiva di impianti produttivi, i sistemi wireless per la Internet of Things, le tecniche di machine learning applicate ai big data raccolti nel processo manifatturiero, i sistemi blockchain per la tracciabilità, lo studio di materiali geologici innovativi per il trattamento dei reflui zootecnici ed industriali e per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Su questi temi, e su quelli che verranno identificati in futuro, troveranno spazio anche i nostri studenti per svolgere delle attività di tesi su tematiche fortemente innovative e a stretto contatto con il tessuto industriale.”
Insieme a Unife, sono coinvolti altri 5 Atenei: Bologna, che ha guidato la presentazione della proposta, la negoziazione e la costituzione del centro, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e gli Atenei di Modena Reggio-Emilia e Parma.
Partecipano inoltre due Enti di Ricerca nazionali, il CNR e l’INFN, oltre all’Istituto Ortopedico Rizzoli, ASTER, Bologna Business School, CINECA e Fondazione Golinelli che ospiterà il centro nella sua fase di avvio.
Gli enti pubblici dell’Emilia-Romagna parteciperanno principalmente attraverso i Laboratori della Rete Alta Tecnologia, valorizzando così competenze e infrastrutture acquisite con i finanziamenti regionali. Di qui il sostegno della Regione Emilia-Romagna, che vede in BI-REX uno strumento di aggregazione dei suoi attori dell’innovazione, in linea con la sua Smart Specialisation Strategy.
Attive in diversi settori, tra cui meccatronica, servizi, finanza, ICT, biomedicale, agro-alimentare, energia, ambiente e automotive, sono 45 le imprese che daranno sostegno finanziario diretto, oltre a fornire servizi e tecnologie: Sacmi, Bonfiglioli Riduttori, FerraraBio, IMA, Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, SAMP, Aetna Group, Consorzio Nazionale Servizi, Modis Consulting, Poggipolini, Rekeep, UPMC Italy, CAMST, Conad, Ducati Motor Holding, Eni, Gruppo Hera, Link Italia, Marposs, Rem Tec, Alascom Services, Circle Touch, CRIF, Eurocoating, Filippetti, Marposs Italia, Nanosurfaces Industries, Service, Altair Engineering, Intesa SanPaolo, Manz Italy, Parametric Technology Italia, Siemens, TIM, Datariver, IBM Italia, DVP Vacuum Technology, Eascon Engineering, Energy Group, Etna Biotech, Fancy Pixel, Juno Design, Kaitek, Nextema, Nier Ingegneria.