Unieuro: risultati molto incoraggianti nel 1° trimestre 2020/21 segnato dall’emergenza Covid-19
Il Consiglio di Amministrazione di Unieuro S.p.A. ha esaminato e approvato il Resoconto intermedio di gestione al 31 maggio 2020.
Il trimestre marzo-maggio 2020, il primo dell’esercizio 2020/21 di Unieuro, è stato caratterizzato dall’imprevedibile dilagare dell’epidemia Covid-19, che ha prodotto effetti negativi sui ricavi e sulla redditività aziendale, parzialmente compensati dai benefici delle azioni manageriali subito intraprese. In un contesto del tutto inedito ed eccezionale, il calo dei ricavi si è fermato al 13,4%, laddove il boom dell’e-commerce ha sopperito al drastico impatto del lockdown sui negozi fisici, diretti e indiretti, nei mesi di marzo e aprile. La redditività, già di per sé poco significativa per via della stagionalità del business, ha risentito dei contraccolpi della crisi, ma ha anche beneficiato delle azioni di salvaguardia tempestivamente adottate dal Management, che hanno consentito all’EBIT Adjusted di limitare il calo, passandoda -2,5 milioni di euro a -11,1milioni. Il Risultato Netto Adjusted si è attestato a -13,8 milioni. Il fabbisogno di cassa, pari a 40,1 milioni di euro, è rimasto stabile anno su anno grazie allo stretto controllo del circolante e alla rapida riduzione dei costi operativi, consentendo a Unieuro di registrare a fine maggio una posizione finanziaria netta negativa limitata a11,2 milioni di euro.
“Siamo fieramente orgogliosi di come Unieuro, i suoi 5.000 dipendenti, i fornitori, i partner e finanche gli azionisti hanno saputo reagire con determinazione e rapidità alle minacce che hanno reso il trimestre appena chiuso il periodo probabilmente più critico negli oltre ottant’anni di storia aziendale. Grazie a questa coesione di intenti e ad un approccio strategico di lungo terminerivelatosi vincente, siamo stati in grado di contenere gli effetti dell’emergenza Covid-19 e di chiudere il trimestre con risultati insperati e con un’invidiabile solidità patrimoniale e finanziaria.Pur con tutta la prudenza necessaria, guardiamo con fiducia ai prossimi mesi, confortati dai dati molto incoraggianti di maggio e giugno e dai positivi riscontri da parte della clientela relativamente ai nuovi servizi omnicanale,pensati per rendere l’esperienza d’acquisto sicura e appagante anche in tempi di Coronavirus”, ha dichiarato Giancarlo Nicosanti Monterastelli, amministratore delegato di Unieuro.
Nel trimestre chiuso al 31 maggio 2020, Unieuro ha conseguito ricavi pari a 428,9 milioni di euro, in calo del 13,4% rispetto ai 495,3 milioni dell’esercizio precedente, registrando un decremento contenuto a 66,3 milioni di euro. La dinamica dei ricavi è stata evidentemente influenzata dall’emergenza Covid-19, che ha causato da un lato l’adozione da parte delle Autorità di pesanti restrizioni alla libera circolazione delle persone e dall’altro una rapida evoluzione dei comportamenti d’acquisto dei consumatori, alla luce delle nuove esigenze di distanziamento sociale. Traffico e ricavi della rete di negozi, sia diretta che indiretta, sono pertanto risultati penalizzati, mentre l’e-commerce ha tratto grande beneficio dalla situazione creatasi, consentendo a Unieuro di compensare almeno parzialmente il calo del fatturato nei punti vendita fisici. Nel complesso, i mesi di marzo e aprile hanno così registrato una perdita cumulata di ricavi pari al 30% rispetto al medesimo bimestre 2019. Con l’arrivo della cosiddetta “Fase2” e grazie alle misure nel frattempo adottate in termini di sicurezza del punto vendita e di servizio alla clientela, il mese di maggio ha invece consuntivato un forte rimbalzo anno su anno, pari a circa il +20%. Nel complesso, l’evoluzione dei Ricavi like-for-like ha registrato un calo pari al 9,5%. Escludendo dal perimetro di analisi i punti vendita limitrofi ai nuovi negozi nel frattempo inaugurati e pertanto non rientranti nel like-for-like, le vendite like-for-like hanno registrato una riduzione inferiore e pari al 5,5%.
Il canale Retail, pari al 52,5% dei ricavi totali, ha registrato un calo del 35,2%, a 225,1 milioni di euro, rispetto ai 347,2 milioni di euro registrati nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Oltre alla chiusura volontaria della rete dal 14 al 29 marzo, il canale ha sofferto il drastico calo ditraffico dovuto alle limitazioni alla circolazione delle persone e alle norme sul distanziamento sociale, che hanno in particolare penalizzato i negozi situati fuori dai centri urbani, nei grandi centri commerciali e nei parchi commerciali. A partire da aprile, l’attenuarsi delle restrizioni e le azioni messe in campo da Unieuro, a supporto della customer experience dei clienti in prospettiva omnicanale, hanno permesso un miglioramento delle vendite Retail, che nel mese di maggio sono risultate in crescita rispetto allo stesso mese del 2019.
Il canale Online, pari al 28,7% dei ricavi totali, ha messo a segno una crescita straordinaria e pari al 142,8%, che ha sospinto i ricavi a 123 milioni di euro, rispetto ai 50,7 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio. La performance, a tutti gli effetti eccezionale, è frutto della situazione di emergenza venutasi a creare, che ha portato la clientela a privilegiare l’e-commerce a discapito dei negozi fisici, nonché dell’immediata reazione di Unieuro, che ha fronteggiato il lockdown rifocalizzando tatticamente le attività di marketing, sia mainstream sia digitali, sul canale Online. La doppia presenza sul web, garantita dadue marchi noti e ben distinti quali Unieuro e Monclick, ha ulteriormente contribuitoal successo registrato.
Il canale Indiretto, pari all’11,5% dei ricavi totali, ha registrato ricavi pari a 49,3 milioni di euro, registrando una riduzione limitata al 17,7% rispetto ai 59,9 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio. Sebbene infatti le misure restrittive imposte dalle autoritàabbianoinfluenzato negativamente anche fatturato e traffico dei punti vendita affiliati,le caratteristiche distintive di tali negozi hanno consentito una significativa resilienza del business, che è andato normalizzandosi con l’avvio della cosiddetta “Fase 2”.
Il canale Business-to-Business ha registrato vendite pari a 28,5 milioni di euro, in calo dell’1,8% rispetto ai 29 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio. Per sua natura, ilcanale ha risentito solo marginalmente degli effetti della pandemia. Infine, il canale Travel, pari allo 0,7% dei ricavi totali ha registrato un forte decremento dei ricavi a 3,1 milioni di euro. La performance ha inevitabilmente risentito del crollo del traffico aereo generato dalla pandemia e della chiusura totale o parziale di alcuni aeroporti.
La categoria Grey, pari al 52,1% dei ricavi totali ha generato un fatturato di 223,6 milioni di euro, contenendo il decremento all’8% rispetto ai 243 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Pur in calo, la categoria ha beneficiato di forti trend di consumo sottostanti, sorti in reazione all’epidemia e legati al lavoro e allo studio da remoto nonché, in generale, alla necessità di connettersi e comunicare in un periodo prolungato di isolamento forzoso.
La categoria White, pari al 25,6% dei ricavi totali, ha generato un fatturato di 109,8 milioni di euro, in riduzione del 15,9% rispetto ai 130,6 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. La performance, di poco inferiore a quella del fatturato nel suo complesso, ha risentito del calo di vendite di grandi elettrodomestici quali lavatrici, frigoriferi e asciugatrici, il cui acquisto è più frequentemente legato all’esperienza in negozio.Per contro, i piccoli elettrodomestici hanno tratto vantaggio dalle necessità enfatizzate dal lockdown, tra cui la preparazione domestica dei cibi e la pulizia della casa.
La categoria Brown, pari al 13,4% dei ricavi, ha registrato ricavi totali per 57,6 milioni di euro, in calo del 28% rispetto al livello di 80 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il calo ha interessato principalmente le vendite di televisori, impattate tra l’altro dal rinvio di eventi sportiviimposto dal Covid.
La categoria Altri prodotti, pari al 4,6% dei ricavi totali, ha registrato un aumento in controtendenza dei ricavi, saliti dell’1,7% a 19,9 milioni di Euro. Il segmento entertainment, comprendente console e videogiochi, ha trainato le vendite in una fase caratterizzata dalla ricerca del massimo comfort casalingo.
Infine, la categoria Servizi, pari al 4,2% dei ricavi totali, ha osservato una flessione del 18,7% a 18 milioni di euro, dunque inferiore a quella registrata dai canali fisici,risentendo in particolare del calo registrato nelle vendite di estensioni di garanzia.
In un trimestre tradizionalmente debole perché influenzato dalle note dinamiche stagionali, l’emergenza Covid-19 ha ulteriormente impattato sulla redditività, spingendo l’EBIT Adjusted a -11,1 milioni di euro, in indecremento di 8,6 milioni rispetto al livello di -2,5 milioni registrato nel primo trimestre del precedente esercizio. L’incidenza sui ricavi si è assestata al -2,6%. L’impatto della difficile congiuntura è risultato pertanto relativamente contenuto, grazie alle misure adottate da Unieuro per mitigarne gli effetti. Azioni che hanno compensato la dinamica del gross margine l’incremento dei costi di logistica, entrambi influenzati da un mix di canale e prodotto eccezionalmente sfavorevole per via dal contesto emergenziale.
Nel trimestre, il Risultato netto Adjusted di Unieuro è peggiorato anno su anno di 8,2 milioni di euro, passando da -5,6 milioni a -13,8 milioni. Alla stagionalità del business, che registra maggiori ricavi e profitti nel secondo semestre a discapito del primo, si sono sommati gli effetti della situazione congiunturale, principalmente riflessi nella dinamica dell’EBIT Adjusted.
Gli investimenti del trimestre sono ammontati a 2,9 milioni di euro, rispetto ai 23,7 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Al termine del primo trimestre 2020/21, Unieuro ha registrato una Posizione Finanziaria Netta negativa per 11,2 milioni di euro, rispetto all’avanzo di 29,6 milioni al 29 febbraio 2020 e ai negativi 39,1 milioni di euro del 31 maggio 2019. La dinamica di cassa si è tradotta in un Adjusted Free Cash Flow negativo per 40,1 milioni di euro nel trimestre.