Transizioni green e digital guidano la crescita dell’industria delle tecnologie
Il “sistema” ANIE archivia positivamente il 2023, con un fatturato aggregato a quota 102,7 miliardi di euro, in crescita di oltre il 10% sul 2022. +32 miliardi di euro l’espansione del fatturato rispetto al 2019, a chiusura di un ciclo post-Covid che ha visto crescite di rilievo per rapidità e intensità. Elettrotecnica ed Elettronica, le componenti tecnologiche dei settori rappresentati da ANIE Confindustria, crescono sia nei volumi di produzione industriale sia nel fatturato in valore, in controtendenza rispetto all’industria manifatturiera nazionale.
Sono alcuni dei dati presentati nel corso dell’Assemblea dei Soci di ANIE Federazione, con oltre 200 imprenditori in presenza e la partecipazione del neoeletto Presidente di Confindustria Emanuele Orsini, intervenuto in collegamento per i saluti d’apertura. “Progresso tecnologico, Economia e Geopolitica: scenari futuri per le imprese di ANIE”, il tema della Tavola Rotonda a cui hanno partecipato, insieme al Presidente di ANIE Filippo Girardi, Alessandro Fontana, Direttore del Centro Studi Confindustria, Letizia Borgomeo, Economista di Intesa San Paolo e Andrea Colli, Professore ordinario di Storia economica dell’Università Bocconi, con la moderazione di Walter Galbiati, Vice Direttore di Repubblica.
È sempre più strategico il ruolo svolto nel sistema industriale italiano dai settori ad alta e medio-alta intensità tecnologica, come quelli rappresentati da ANIE Confindustria, destinati a guidare nel medio periodo il percorso espansivo della manifattura nazionale. Entrando nel dettaglio dei settori tecnologici: la crescita del fatturato complessivo, a quota 66 miliardi di euro a fine 2023, è sostenuta da andamenti allineati per le due macroaree, Elettrotecnica ed Elettronica, con una crescita sul mercato interno superiore rispetto ai mercati esteri. Il saldo della bilancia commerciale supera a fine 2023 i 7 miliardi di euro.
“Nonostante il rallentamento della domanda attivata dal ciclo dell’edilizia, la crescente incertezza sull’evoluzione normativa e le condizioni di accesso al credito meno favorevoli, sul fronte interno i settori ANIE hanno chiuso l’anno con tassi di crescita superiori alle attese, guidati dalle transizioni energetica e digitale, a cui le imprese di ANIE offrono le tecnologie abilitanti” – ha dichiarato Filippo Girardi Presidente di ANIE Confindustria. “Anche le progettualità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono attivatori fondamentali della domanda nazionale rivolta all’industria delle tecnologie” – ha proseguito il Presidente Girardi.
In uno scenario di profondo mutamento del commercio mondiale, con nuovi equilibri e modifiche significative nella geografia degli scambi, a fine 2023 le esportazioni di tecnologie elettrotecniche ed elettroniche ammontavano a 28,5 miliardi di euro, cresciute del 6,7% rispetto al 2022. Andamenti favorevoli si sono registrati in Nord America, con gli Stati Uniti stabilmente in seconda posizione tra i principali mercati di destinazione dell’export italiano. In espansione anche le vendite in Medio Oriente, con crescite sostenute verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, e in Africa.
Filippo Girardi, Presidente di Anie: “Le imprese di Anie stanno mostrando sui mercati esteri una notevole capacità di adattamento, riuscendo a sfruttare le opportunità derivanti dalle transizioni green e digitale. In Anie ci impegniamo a supportare le aziende, soprattutto le piccole e medie, che vogliono consolidare e ampliare la loro presenza sui mercati internazionali. Siamo al loro fianco per promuovere l’offerta italiana di tecnologie sia nei mercati tradizionali sia in quelli emergenti al di fuori dell’area europea”.
Dalle rilevazioni ISTAT disponibili sui primi tre mesi del 2024, si evidenzia una maggiore resilienza dei settori Anie rispetto alla media manifatturiera anche nel corrente anno. Nel primo trimestre 2024, su base tendenziale, ovvero nel confronto con il corrispondente trimestre del 2023, si registra +2,4% per la produzione industriale, -2,7% il corrispondente dato del fatturato a valori correnti.
La flessione registrata per il fatturato si inquadra in una fisiologica decelerazione delle dinamiche settoriali che si confrontano con crescite a doppia cifra nel primo trimestre 2023. Per il secondo trimestre 2024, l’indagine rapida realizzata dal Servizio Studi di Anie su un campione di circa 160 aziende socie vede un saldo lievemente positivo tra ottimisti e pessimisti per le tendenze del fatturato. Più nette le evidenze sull’ordinato dove è superiore la quota di imprese che stimano un ordinato in flessione nel secondo trimestre su base tendenziale.
In un orizzonte esteso alla seconda parte dell’anno, il fatturato è atteso accelerare beneficiando soprattutto di un recupero della domanda estera. Sul fronte interno i macro trend della transizione energetica e digitale continueranno a stimolare la domanda settoriale, che dovrebbe riprendere vigore nei prossimi mesi, anche a seguito dell’attesa rimodulazione dei tassi e degli investimenti previsti nel Piano Transizione 5.0.
PNRR, transizione green e digitale guideranno la crescita dei settori Anie nei prossimi anni, guardando al ruolo consolidato delle nostre imprese quali fornitori di tecnologie sui mercati dell’energia, dell’industria, dell’edificio e delle infrastrutture.
“In uno scenario economico di luci e ombre le imprese di Anie nel 2023, e prima ancora nel biennio precedente, hanno saputo cogliere opportunità di espansione in Italia e sui principali mercati esteri di riferimento del settore – ha dichiarato Filippo Girardi. “La crescita delle esportazioni verso i Paesi extra-europei ha permesso di compensare il rallentamento dell’Europa, che resta anche nel 2023 l’area prevalente di destinazione delle tecnologie italiane” – ha concluso Girardi.
A fronte dei dati positivi nell’indagine congiunturale, l’Indagine Rapida Anie nel medesimo report attesta la preoccupazione delle imprese circa la mancanza di competenze tecnologiche specialistiche, soprattutto nella fascia di professionisti intermedi, con 3-5 anni di esperienza, seguito dai senior con 5-10 anni di expertise, dagli Junior con 1-3 anni di professionalità alle spalle e infine dagli esperti con 10 anni di competenza tecnica. Un problema che, se percepito dalle aziende, si potrebbe tradurre in una perdita importante di opportunità di mercato, in un significativo rallentamento dei progetti, nell’incremento dei costi operativi e nella difficoltà a realizzare investimenti in innovazione. Criticità cui le aziende cercano di far fronte con specifiche strategie di “investimento”, in termini di formazione e in “innovazione”, intesa come outsourcing di progetti tecnologici e reclutamento di talenti internazionali.