TIM: il consiglio di amministrazione approva la relazione finanziaria al 30 giugno 2020
Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato la relazione finanziaria del Gruppo TIM al 30 giugno 2020.
Nel secondo trimestre la generazione di cassa e la riduzione dell’indebitamento finanziario netto hanno accelerato. Tale risultato è dovuto in parte al buon esito dell’operazione di valorizzazione della quota di TIM in INWIT, ma soprattutto alla gestione ordinaria che ha prodotto importanti flussi di cassa. Continua infatti la razionalizzazione del portafoglio prodotti e la politica di maggior disciplina nella gestione commerciale che, pur comportando una flessione dei ricavi nel breve termine, produce un incremento nella generazione di cassa e nella soddisfazione dei clienti. Nel corso del semestre il Customer Satisfaction Index è migliorato del 3% nel mobile, 2% nel fisso e 1% nel Wholesale.
Anche nel periodo di maggiore intensità dell’emergenza sanitaria, TIM ha mantenuto una piena operatività e continuità nell’erogazione dei servizi, assicurando la tutela della salute dei propri dipendenti e investendo nell’incremento di capacità e copertura delle reti nazionali.
I risultati finanziari risentono degli effetti della chiusura dei negozi sulle vendite di prodotti e del ridotto traffico roaming da e verso l’estero. A fronte di una flessione nel breve termine, nel medio-lungo è previsto un effetto positivo sui conti del Gruppo, a seguito dell’accelerazione nell’adozione di servizi digitali.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno si è ridotto di 1.697 milioni di euro da fine 2019, attestandosi a 25.971 milioni di euro. L’equity free cash flow ha contribuito per 978 milioni di euro e la rimanente parte è attribuibile alla parziale monetizzazione della partecipazione in INWIT che ha più che bilanciato il pagamento di 316 milioni di euro di dividendi sulle azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A.
Il Consiglio di Amministrazione ha preso atto con favore dei contenuti del progetto di separazione della rete secondaria e della partnership con KKR Infrastructure e Fastweb contenuti nell’’offerta vincolante ricevuta da KKR Infrastructure.
L’offerta è pari a 1,8 miliardi di euro per l’acquisto da parte di KKR Infrastructure del 37,5% di FiberCop sulla base di un enterprise value di circa 7,7 miliardi di euro, mentre Fastweb avrebbe il 4,5% del capitale di FiberCop a fronte del conferimento del 20% attualmente detenuto in Flash Fiber.
Nel secondo trimestre 2020 i ricavi da servizi di Gruppo sono stati pari a 3,6 miliardi di euro, mentre i ricavi totali si sono attestati a 3,8 miliardi di euro, impattati dalla riduzione dell’affluenza nei negozi durante il lockdown e dai minori flussi turistici da e verso l’Italia, che hanno determinato minori volumi di traffico roaming.
In Italia, migliorano le performance del mobile con una crescita delle linee “calling Human” rispetto al trimestre precedente. Questo principalmente ascrivibile alla prosecuzione del trend di recupero di razionalità del mercato osservato nei trimestri precedenti e a una maggiore intensità di azioni di retention e loyalty verso i clienti mobili e convergenti, oltre ad un rallentamento delle operazioni commerciali nel periodo di lockdown.
Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,5 milioni a fine giugno, in linea con il trimestre precedente grazie anche ad un tasso di disconnessione in miglioramento.
Nel fisso il lockdown ha avuto un effetto di accelerazione della migrazione della base clienti verso la banda ultralarga, favorito anche dalla maggiore disponibilità di linee nelle aree bianche, nelle quali TIM ha aperto 7 mila cabinet allargando l’accesso alla fibra in modalità FTTx a 1,2 milioni di nuove unità immobiliari, occupate da famiglie e imprese. Nel complesso sono state attivate 532 mila nuove linee UBB, di cui 219 mila retail, quasi il doppio del primo trimestre. Il numero complessivo di linee ultrabroadband, Retail e Wholesale, è pertanto salito a 7,9 milioni di unità con una crescita del 24% YoY e del 7% rispetto al trimestre precedente.
Nel segmento Business prosegue la crescita dei ricavi ICT, anche grazie al contributo positivo della partnership con Google Cloud e al buon esito di importanti trattative con grandi clienti.
Nel Wholesale Domestico i ricavi da servizi sono aumentati dell’1,3%, beneficiando dell’acquisizione di nuovi clienti oltre che della continua migrazione dei clienti verso l’ultrabroadband.
In Brasile gli effetti del lockdown hanno comportato una flessione del 3,4% anno su anno sui ricavi da servizi. Le efficienze realizzate hanno completamente assorbito la flessione, consentendo una crescita dell’EBITDA organico dell’1,0% YoY.
L’EBITDA organico di Gruppoè stato di 1,8 miliardi di euro. La flessione si è ridotta rispetto al calo del 7,5% anno su anno nel primo trimestre 2020 grazie ad un forte contenimento dei costi sia in Italia sia in Brasile, che ha in parte compensato la riduzione dei ricavi a livello domestico e più che compensato in Brasile.
L’EBITDA organico della Business Unit Domestic è stato pari a 1,4 miliardi di euro, -7,8% anno su anno rispetto ad un calo dell’11,1% nel primo trimestre, anche grazie alla forte spinta nell’adozione dei servizi digitali.
L’EBITDA After Lease è stato di 1,6 miliardi di euro: 1,3 miliardi di euro a livello domestico e 0,3 miliardi di euro per TIM Brasil.
A livello di Gruppo gli investimenti del secondo trimestre si sono attestati a 655 milioni di euro, in riduzione del 18,8% anno su anno grazie alle efficienze ottenute che si sono aggiunte ad un temporaneo rallentamento dovuto al lockdown.
Il risultato netto reported attribuibile ai soci della controllante si è attestato a 118 milioni di euro nel trimestre e 678 milioni di euro nel semestre.
La crisi del COVID-19 ha rivelato quanto la connettività e le soluzioni digitali siano fondamentali nelle situazioni di emergenza per fronteggiare temi come la separazione fisica tra le persone, l’interruzione di prestazioni di servizi in presenza, il blocco della mobilità, l’interruzione dei servizi scolastici e didattici in generale. Costretti dal virus alla separazione fisica, gli italiani hanno scoperto nella connettività digitale la chiave per trasformare il modo di lavorare, limitando al minimo gli spostamenti, e garantendo il rispetto delle più stringenti norme di sicurezza.
Consapevole del suo ruolo di primo piano nella digitalizzazione del Paese, TIM ha approntato una serie di iniziative per aiutare cittadini e istituzioni durante il lockdown e nelle fasi di progressiva riapertura, mettendo in campo un piano ad ampio raggio con attività per le persone, le Istituzioni, i clienti ed i propri dipendenti.
Tra queste iniziative le principali: per accelerare la digitalizzazione del Paese sono stati attivati nuovi cabinet che hanno permesso a 1,2 milioni di nuove famiglie di accedere alla connettività UltraBroadBand: 7.000 i nuovi armadi FTTC attivati in 1.600 comuni. Inoltre, grazie ad una serie di interventi tecnici che su alcune direttrici hanno portato ad un incremento di banda fino al 37%, è stato possibile far fronte al rilevante incremento del traffico di questo periodo, mantenendo inalterata la qualità di servizio.
Fondazione TIM ha donato 1 milione di euro a istituzioni ospedaliere e di ricerca in campo medico, facendosi anche promotrice di una raccolta fondi tra i dipendenti TIM. Sono stati distribuiti oltre 3.000 apparati e SIM card a favore degli Ospedali maggiormente impegnati nell’emergenza e degli Istituti Penitenziari per agevolare il contatto con i familiari e in generale favorire la comunicazione con l’esterno; in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi oltre 1.000 device sono stati destinati alle persone non udenti e dotati di app per facilitare l’uso della LIS e per la traduzione in tempo reale dei messaggi da parlato a scritto e viceversa. Con la partecipazione alla campagna “Torino City Love” TIM ha reso disponibili gratuitamente ai cittadini soluzioni digitali innovative a supporto della sanità, delle famiglie e degli anziani. Per contrastare gli effetti negativi del lockdown sulle persone sono stati approntati numeri verdi di supporto psicologico per i cittadini, uno sportello di ascolto per i medici e un numero speciale per le donazioni alla Croce Rossa Italiana. Con “Operazione Risorgimento Digitale” è stata realizzata la prima grande scuola online gratuita per la diffusione delle competenze digitali in Italia. Operazione Risorgimento Digitale è una grande alleanza di sistema di cui TIM è la capofila, insieme a realtà come Google, Cisco, NTT Data, Treccani, Confindustria Digitale, Censis, Polizia di Stato, Telefono Azzurro e molti altri. L’attività, adattandosi tempestivamente alle necessità imposte dall’emergenza, si è consolidata in cicli didattici a distanza seguiti da oltre 700.000 cittadini. Per garantire la continuità dell’attività formativa nelle scuole TIM ha aderito al progetto del MIUR #LaScuolaContinua e insieme a Cisco, Google, IBM, e WeSchool ha messo a disposizione piattaforme e supporto informativo per garantire la didattica a distanza. Le iniziative per le persone, le famiglie e le aziende sono state tutte indirizzate ad offrire connettività gratuita e a fornire servizi, come quello di smart-working, per tutto il periodo dell’emergenza. In questo contesto sono state oltre 435.000 le offerte attivate per i clienti Consumer e circa 165.000 per i clienti Business. Sono state intraprese, in coerenza con l’eccezionalità del momento, iniziative a supporto di istituzioni impegnate nella crisi come la Protezione Civile, l’Arma dei Carabinieri, Confindustria, l’Ospedale S. Raffaele, l’ASST di Mantova, cui sono state messe a disposizione spazi fisici attrezzati per gestire l’operatività sul territorio, programmi formativi speciali, piattaforme, numeri verdi e altri servizi per gestire l’emergenza.
Attraverso partnership con istituzioni pubbliche e altre fondazioni private sono stati promossi concorsi per l’innovazione in campo sanitario, come Innova per l’Italia, #EUvsVirus Hackathon e Covid-19 Challenge. Infine, circa 36.000 nostri dipendenti, sono stati coinvolti nel programma di Smart Working, in linea con le disposizioni governative sulla gestione degli spazi lavorativi.