Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato all’unanimità l’informazione periodica finanziaria aggiuntiva al 31 marzo 2023.
I risultati del primo trimestre, durante il quale è proseguita l’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e l’accelerazione dello sviluppo di TIM Brasil, sono pienamente in linea con i target per l’esercizio 2023 che sono stati comunicati al mercato lo scorso febbraio.
In particolare, rispetto al primo trimestre 2022, a livello di Gruppo i ricavi totali ammontano a 3,8 miliardi di euro mentre i ricavi da servizi ammontano a 3,5 miliardi di euro grazie al miglioramento del trend domestico e al contributo positivo del Brasile. In Italia la strategia di posizionamento premium ‘Value vs. Volume’ è stata ulteriormente rafforzata con incrementi di prezzo selettivi per i clienti esistenti sia fissi sia mobili. Un’ulteriore spinta ad una maggiore razionalità del mercato domestico è attesa dall’approvazione definitiva da parte delle autorità delle tariffe wholesale 2023, che prevedono una riduzione dei prezzi per i servizi di accesso in fibra e un aumento per quelli in rame. In Brasile è stata completata l’integrazione degli asset mobili del Gruppo Oi e la strategia di crescita organica nel fisso.
Nel primo trimestre, la Business Unit Domestic registra un ulteriore miglioramento del trend dei ricavi totali che ammontano a 2,8 miliardi di euro, mentre i ricavi da servizi sono pari a 2,6 miliardi di euro, performance sulla quale ha pesato l’eliminazione dei contributi di attivazione per la maggior parte delle offerte di linea fissa. TIM Brasil segna una crescita del 19,3% YoY sia dei ricavi totali sia dei ricavi da servizi che ammontano a 1 miliardo di euro.
In forte miglioramento l’EBITDA di Gruppo che segna una crescita del 3,8% YoY attestandosi a 1,5 miliardi di euro, confermando il trend di miglioramento dei trimestri precedenti, grazie sia alla progressiva stabilizzazione della Business Unit Domestic, sia al contributo sempre fortemente positivo di TIM Brasil.
L’EBITDA After Lease di Gruppo si è attestato a 1,2 miliardi di euro, di cui 0,9 miliardi di euro dalla Business Unit Domestic e 0,3 miliardi di euro da TIM Brasil.
Nel corso del trimestre sono inoltre proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di TIM Domestic. Al 31 marzo, la riduzione dei costi operativi rispetto al trend inerziale è stata di circa 0,2 miliardi di euro, pari al 26% del target incrementale fissato per il 2023.
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2023 è pari a 25,8 miliardi di euro, in aumento di 0,5 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022. L’indebitamento finanziario netto after lease si attesta a 20,5 miliardi di euro, in aumento di 0,4 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022.
L’Equity free cash flow after lease del primo trimestre 2023 è negativo per 0,4 miliardi di euro, principalmente per l’assorbimento del capitale circolante.
TIM Consumer registra ricavi totali e ricavi da servizi in calo rispettivamente del 5,1% e del 5,6% anno su anno nel trimestre, in miglioramento rispetto ai trimestri precedenti. Prosegue la strategia ‘Volume to Value’ con un progressivo riposizionamento come brand premium: nel primo trimestre TIM è risultato il miglior brand in termini di awareness. Inoltre, TIM è stato l’unico operatore infrastrutturato ad aver incrementato la quota di mercato dei clienti in fibra nel 2022, leadership che si è rafforzata nel primo trimestre raggiungendo circa 1 milione di clienti FTTH attivi. Nonostante le iniziative di repricing, nel primo trimestre è fortemente migliorato il trend di net adds rispetto allo stesso trimestre 2022 sia nel fisso sia nel mobile, dove TIM risulta ancora una volta il miglior Mobile Network Operator in termini di ‘mobile number portability’.
TIM Enterprise nel primo trimestre conferma il trend di crescita, con un incremento dei ricavi totali e dei ricavi da servizi rispettivamente del 4,4% e del 3,9% anno su anno. Il mix dei ricavi da servizi nei primi tre mesi dell’anno ha mostrato un andamento in linea con le attese.
Nel loro complesso, i servizi ICT hanno generato il 58% dei ricavi complessivi, in linea con il 2022.
Nel trimestre il mix di ricavi è stato spostato su servizi a più alta marginalità, con un conseguente miglioramento del margine commerciale che, infatti, presenta una crescita più sostenuta rispetto a quella dei ricavi.
NetCo riporta ricavi totali in crescita del 3,4% anno su anno e una leggera flessione dei ricavi da servizi, con un trend comunque in miglioramento rispetto ai trimestri precedenti e che è atteso in ulteriore accelerazione a seguito dell’approvazione definitiva da parte delle Autorità dei prezzi regolamentati wholesale per il 2023 che saranno applicati a partire dal secondo trimestre.
Al 31 marzo 2023, NetCo gestiva circa 16 milioni di accessi fissi con una quota di mercato del 79% e una copertura in FTTx superiore al 95% delle linee attive. Le unità tecniche raggiunte con tecnologia FTTH erano 7,8 milioni, pari a una copertura del 33%, in crescita di 7 punti percentuali rispetto al 31 marzo 2022.
TIM Brasil registra anche nel primo trimestre una significativa crescita dei ricavi totali, dei ricavi da servizi e dell’EBITDA grazie a una solida performance organica e al contributo apportato dagli asset di Oi.
Nel primo trimestre il tasso di abbandono è stabile rispetto allo stesso periodo 2022 sia nel segmento mobile sia nel fisso.
Nel mobile prosegue il trend di stabilizzazione della base clienti: nel primo trimestre la riduzione delle linee Human è stata inferiore del 45% rispetto allo stesso periodo 2022, mentre nella ‘mobile number portability’ TIM registra il miglior risultato tra gli operatori infrastrutturati con un saldo netto pari a -58mila linee. Al tempo stesso il settore vede il flusso delle portabilità ridursi complessivamente di circa il 14% anno su anno, a dimostrazione del raffreddamento della competizione.
Nel fisso, la riduzione degli accessi è stata inferiore del 31% rispetto al primo trimestre 2022 mentre accelera del 21% la crescita delle linee UBB. Nel primo trimestre le net adds retail e wholesale a banda ultralarga sono state pari a 105 mila, raggiungendo 10,7 milioni di unità con un incremento di oltre il 4% anno su anno.