Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato la relazione finanziaria del Gruppo TIM al 30 settembre 2020. La copertura in fibra delle aree bianche ha raggiunto ad ottobre circa il 70% delle famiglie con linea fissae si prevede raggiunga il 75% entro fine anno con l’obiettivo di colmare il “digital divide” entro il 2021, a cominciare dalla Puglia, la prima regione dove TIM chiuderà il divario digitale entro fine 2020.
In Italia, migliorano le prestazioni del mobile in termini di “number portability”, con un flusso verso altri operatori che si riduce al minimo degli ultimi due anni. Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,2 milioni a fine settembre, in leggera flessione per l’impatto del lockdown sulle linee “Machine to Machine”, a sua volta legato all’andamento di altri settori industriali e in particolare quello automotive. Sostanzialmente stabili invece le cosiddette linee “human calling”, ovvero i clienti attivi che utilizzano regolarmente il servizio. Nel fisso la migrazione della base clienti verso la banda ultralargaè stata favorita anche dalla maggiore disponibilità di linee nelle aree bianche, nelle quali TIM ha aperto 10mila nuovi cabinet allargando l’accesso alla fibra in modalità FTTx al 65% delle aree bianche del Paese con l’obiettivo di raggiungere complessivamente il 90% delle famiglie italiane con linea fissa entro fine anno. Cresciute del 72% anno su anno le nuove attivazioni in fibra di TIM. In totale sono state attivate 320mila nuove linee UBB retail e wholesale, nonostante la bassa stagionalità. Il numero complessivo di linee ultrabroadband è pertanto salito a 8,2 milioni di unità con un incremento del 23% anno su anno. Nel terzo trimestre 2020 i ricavi di Gruppo si sono attestati a 3,9 miliardi di euro con un trend in miglioramento rispetto al trimestre precedente. I ricavi da servizi di Gruppo sono stati pari a 3,5 miliardi di euro, con un trend rispetto all’anno precedente anch’esso in miglioramento sul secondo trimestre. Nel segmento Business accelera ulteriormente la crescita dei ricavi legati ai servizi innovativi, anche grazie al contributo positivo della partnership con Google Cloud e al buon esito di importanti trattative con grandi clienti. Nel Wholesale Domestico i ricavi da servizi sono aumentati dell’1,7%, beneficiando della continua migrazione dei clienti verso l’ultrabroadband. In Brasile i ricavi da servizi sono tornati a crescere, grazie alle buone performance commerciali in particolare nel segmento del prepagato mobile e del fisso. Le efficienze realizzate, in particolare il contenimento delle perdite su crediti, hanno contribuito a una crescita dell’EBITDA organico dell’1% anno su anno. L’EBITDA organico di Gruppo è stato di 1,8 miliardi di euro e quello della Business Unit Domestic 1,4 miliardi di euro, entrambi stabili rispetto al trimestre precedente. Tale andamento, da una parte, ha risentito degli impatti del Covid-19e della diversa distribuzione delle giornate del contratto di espansione che sono state tutte anticipate e fruite nel secondo trimestre 2020. Al netto di queste discontinuità anche per l’EBITDA l’andamento del terzo trimestre sarebbe stato migliore di quellodel secondo trimestre. L’EBITDA After Lease è stato di 1,6 miliardi di euro: 1,3 miliardi di euro a livello domestico e 0,3 miliardi di euro per TIM Brasil. A livello di Gruppo gli investimenti del secondo trimestre si sono attestati a 752 milioni di euro, in linea con gli obiettivi dell’anno, nonostante l’accelerazione impressa al piano di copertura delle aree bianche. Il risultato netto reported attribuibile ai soci della controllante si è attestato a 500 milioni di euro nel terzo trimestre e a 1.178 milioni di euro nei nove mesi.

I ricavi totali del Gruppo TIM dei primi nove mesi del 2020 ammontano a 11.657 milioni di euro, -13,2% rispetto ai primi nove mesi del 2019; la variazione organica dei ricavi totali è pari a –7,9%. I ricavi totali del terzo trimestre 2020 sono pari a 3.898 milioni di euro con una variazione in termini organici rispetto al terzo trimestre 2019 di -207 milioni di euro.
L’EBITDA del Gruppo TIM dei primi nove mesi del 2020 è pari a 5.118 milioni di euro. L’EBITDA organico al netto della componente non ricorrentesi attesta a 5.299 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi del 45,3%.
L’EBITDA del terzo trimestre 2020 ammonta a 1.720 milioni di euro. L’EBITDA organico al netto della componente non ricorrente del terzo trimestre 2020 è pari a 1.764 milioni di euro.
L’EBIT del Gruppo TIM dei primi nove mesi del 2020 è pari a 1.627 milioni di euro. L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 1.808 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi del 15,5%.
L’EBIT del terzo trimestre 2020 ammonta a 585 milioni di euro. L’EBIT organico al netto della componente non ricorrente del terzo trimestre 2020 è pari a 629 milioni di euro.
L’Utile netto dei primi nove mesi del 2020 attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a 1.178 milioni di euro. Il personale del Gruppo TIM al 30 settembre 2020è pari a 52.480 unità, di cui 42.827 in Italia, con una riduzione di 2.718 unità rispetto al 31 dicembre 2019, di cui -2.439 unità in Italia. Rispetto al 30 settembre 2019 la riduzione è pari a 3.568 unità.

I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 9.472 milioni di euro, in diminuzione di 1.051 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019. I ricavi organici, al netto della componente non ricorrente, ammontano a 9.510 milioni di euro. Nel terzo trimestre 2020 i ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 3.213 milioni di euro, in diminuzione di 241 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019. I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 8.613 milioni di euro. I ricavi da servizi stand alone organici ammontano a 8.651 milioni di euro. In dettaglio, i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso sono pari a 6.511 milioni di euro, con una variazione in termini organici rispetto ai primi nove mesi del 2019 dovuta prevalentemente alla diminuzione degli accessi che si riflette anche nell’andamento dei ricavi da servizi broadband, parzialmente compensato dalla crescita dei ricavi da soluzioni ICT. I ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile sono pari a 2.526 milioni di euro. In termini organici, i ricavi da servizi stand alone del Mobile ammontano a 2.559 milioni di euro.

I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 859 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020, -151 milioni di euro in termini organici rispetto ai primi nove mesi del 2019 anche per effetto della ridotta frequentazione dei punti vendita a seguito dei provvedimenti restrittivi legati all’emergenza Covid-19. Relativamente ai segmenti di mercato della Business Unit Domestic, per il segmento Consumer i ricavi sono pari a 4.383 milioni di euro e presentano un andamento, rispetto ai primi nove mesi del 2019, che sconta una maggiore disciplina dei processi commerciali ed un trend della customer base in progressivo miglioramento. La dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi stand alone, che sono pari a 3.907 milioni di euro, con un -507 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019. In particolare i ricavi da Servizi stand alone del Mobile sono pari a 1.765 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019, a fronte di un’inedita dinamica competitiva nella fascia bassa del mercato e alla sempre più contenuta riduzione della customer base calling. I ricavi da Servizi stand alone del Fisso sono pari a 2.165 milioni di euro. Si evidenzia la crescita dei clienti BroadBand, in particolare gli Ultra BroadBand, e il miglioramento della performance anno su anno dell’ARPU broadband a partire dal terzo trimestre. I ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer sono pari a 477 milioni di euro, con -79 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019, concentrata sul comparto mobile. Per quanto riguarda il segmento Business, i ricavi sono pari a 3.009 milioni. In particolare i ricavi totali del Mobile evidenziano una performance organica rispetto ai primi nove mesi del 2019, legata alla componente dei ricavi da servizi stand alone e al trend dell’ARPU. I ricavi totali del Fisso in termini organici hanno subito una variazione di-324 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019 con la componentedei ricavi da servizi influenzata da un andamento dei prezzi in parte compensato dall’incremento dei ricavi da servizi ICT.
Il segmento Wholesale National Market presenta nei primi nove mesi del 2020 ricavi pari a 1.404 milioni di euro, in aumento rispetto ai primi nove mesi del 2019 di 17 milioni di euro, con una performance positiva guidata prevalentemente dalla crescita degli accessi trainata dal comparto Ultra BroadBand.
I ricavi dei primi nove mesi del 2020 del segmento Wholesale International Market sono pari a 704 milioni di euro, in crescita di 7 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019.
L’EBITDA dei primi nove mesi del 2020 della Business Unit Domestic è pari a 4.081 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi pari al 43,1%. L’EBIT dei primi nove mesi del 2020 della Business Unit Domestic è pari a 1.312 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi pari al 13,9%.

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