Il Consiglio di Amministrazione di TIM, ha approvato all’unanimità la Relazione Finanziaria al 30 giugno 2023.
I ricavi totali di Gruppo si sono attestati a 4,0 miliardi di euro, i ricavi da servizi di gruppo ammontano a 3,7 miliardi di euro e l’EBITDA di Gruppo ammonta a 1,6 miliardi di euro.
Nel business domestico i ricavi totali registrano la prima crescita dopo 20 trimestri a 2,9 miliardi di euro. I ricavi da servizi ammontano a 2,6 miliardi di euro e sono in via di stabilizzazione, con una differenza anno su anno pari a -0,9%. I ricavi da servizi fissi sono stabili. Dopo 21 trimestri, il trend dell’EBITDA si è stabilizzato, registrando una crescita dello 0,5% anno su anno a 1,1 miliardi di euro.

Nel corso del trimestre sono proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di TIM Domestic. La riduzione dei cash cost rispetto al trend inerziale è stata di circa 0,2 miliardi di euro, pari al 25% del target incrementale fissato per il 2023.
TIM Brasil ha registrato ricavi da servizi in crescita del 9,5%, a 1,1 miliardi di euro e un EBITDA al netto
delle componenti non ricorrenti in aumento del 17,3%, a 0,5 miliardi di euro.
TIM Consumer registra ricavi totali e ricavi da servizi in calo rispettivamente del 5,6% anno su anno e del 4,9% anno su anno nel trimestre, questi ultimi in miglioramento rispetto ai trimestri precedenti.
Rafforzata la strategia ‘Volume to Value’ con il progressivo riposizionamento di TIM come brand premium: nel 2023 sono stati finora annunciati incrementi di prezzo selettivi per i clienti esistenti sia fissi sia mobili, con un beneficio previsto in termini di ricavi di circa 70 milioni nel corso dell’anno. Forte miglioramento degli indicatori di performance nel mobile: le line losses si sono ridotte del 75% rispetto al primo trimestre grazie al maggior numero di attivazioni e, soprattutto, al minor numero di cessazioni. Nella ‘mobile number portability’ TIM registra il miglior risultato tra gli operatori infrastrutturati: dopo cinque anni, il saldo netto di TIM torna positivo, a +5mila linee, mentre prosegue la riduzione del volume complessivo a livello di mercato, a dimostrazione del raffreddamento della competizione nella parte a maggior valore. Il saldo delle linee nel segmento fisso è migliorato su base annua. Le minori attivazioni rispetto al primo trimestre sono state parzialmente compensate da un calo delle cessazioni. In costante miglioramento i parametri relativi al “bad debt” con una conseguente riduzione del costo del credito. È stata avviata anche la strategia “Customer-as-a-Platform”, volta all’offerta di un portafoglio di servizi oltre il core-business con l’obiettivo di aumentare la fedeltà della base clienti e di generare nuovi flussi di ricavi.
TIM Enterprise segna un incremento dei ricavi totali e dei ricavi da servizi rispettivamente dell’1,1% anno su anno e del 2,3% anno su anno nel trimestre, con una crescita leggermente inferiore rispetto al primo trimestre principalmente a causa della contrazione dei volumi della connettività.
Nel loro complesso, i servizi ICT hanno generato il 58% dei ricavi da servizi nel semestre, in linea con il 2022. La crescita dei ricavi da servizi negli ultimi 12 mesi è stata pari al 7,3%. La pipeline commerciale, grazie anche alla spinta sopra le attese del Polo Strategico Nazionale, vede un importo delle negoziazioni in corso di circa 1 miliardo di euro.
NetCo riporta ricavi totali e ricavi da servizi in crescita rispettivamente del 7,8% anno su anno e del 2,2%
anno su anno, grazie a un migliore mix di tecnologie e ai nuovi prezzi regolamentati per il 2023 a valle dell’approvazione definitiva da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni delle nuove tariffe wholesale per l’anno in corso, con decorrenza dallo scorso 1° gennaio. La decisione rappresenta un’inversione di tendenza rispetto a un trend decennale di riduzione delle tariffe.
Per quanto riguarda le performance operative, il roll-out della fibra è in linea con l’obiettivo di raggiungere il 48% di copertura delle unità tecniche immobiliari entro il 2025. Al 30 giugno, NetCo gestiva circa 15,8 milioni di accessi fissi con una quota di mercato del 79% e una copertura in FTTx di circa il 95% delle linee attive. Le unità tecniche raggiunte con tecnologia FTTH erano 8,2 milioni, pari a una copertura del 34%, in crescita di 6 punti percentuali rispetto al 30 giugno 2022.
Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stata completata la complessa fase di avvio dei progetti. Con riferimento al bando 5G Backhauling il Gruppo ha chiuso la seconda milestone prevista al 30 giugno realizzando collegamenti in fibra ottica su oltre 1.000 siti radiomobili 5G presenti in 450 comuni. Relativamente al Piano Italia 1 Giga sono stati realizzati collegamenti ultrabroadband per circa 95.000 civici in circa 260 Comuni previsti nei lotti aggiudicati.
Per il bando Italia 1Giga sono stati progettati e avviati alla copertura oltre 450.000 civici, mentre per il 5G Backhauling sono stati progettati circa 5.600 siti. Rispetto agli obblighi da bando, la società ha completato l’attività da walk-in il 30 giugno, con un mese di anticipo sulla scadenza prevista dal Piano Italia 1 Giga.
Nel semestre Sparkle ha registrato una performance solida, con ricavi e margini in crescita anno su anno.

I ricavi totali di Gruppo nel primo semestre si sono attestati a 7,8 miliardi di euro, i ricavi da servizi di gruppo nel semestre ammontano a 7,2 miliardi di euro, in linea con l’obiettivo di crescita “Low Single Digit” per l’anno 2023. L’EBITDA organico di Gruppo ammonta a 3,1 miliardi di euro, in linea con l’obiettivo di crescita “Mid Single Digit” per il 2023, grazie al sensibile miglioramento dei trend della Business Unit Domestic e al contributo positivo del Brasile. L’EBITDA After Lease di Gruppo nel semestre si è attestato a 2,6 miliardi di euro.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2023 è pari a 26,2 miliardi di euro, in aumento di 0,8 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022. L’indebitamento finanziario netto after lease si attesta a 20,8 miliardi di euro, in aumento di 0,8 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022.

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