L’atteso secondo film sulla Suicide Squad è una scoppiettante avventura ipercinetica e iperviolenta che lascia senza fiato!
In Suicide Squad – Missione Suicida ritroviamo Amanda Waller (Viola Davis), costretta a mettere insieme una squadra di supercriminali per una cruciale e pericolosa missione. Questi saranno capitanati da Bloodsport (Idris Elba), figura di cui la Waller sembra fidarsi per portare la squadra al successo.
Cinque anni dopo il pessimo Suicide Squad di David Ayer, arriva nelle sale questa “versione alternativa” della stessa storia, firmata da James Gunn. Non si tratta né di un sequel né di un reboot, ma di una diversa trasposizione della vicenda ispirata ai personaggi della DC Comics, con un cast che alterna attori “nuovi” (Idris Elba, ad esempio) ad altri che avevano già interpretato lo stesso ruolo (Margot Robbie sempre perfetta nei panni di Harley Quinn).
Approfittando del momentaneo allontanamento di Gunn da parte della Disney, dovuto ad alcuni vecchi tweet ben poco politically correct, la Warner Bros e la DC Films avevano immediatamente ingaggiato il regista per affidargli un progetto tanto rischioso quanto ambizioso, ma l’autore dei Guardiani della Galassia ha fatto ancora una volta centro con un film divertente, irriverente e capace di tenere alto il ritmo, soprattutto nella seconda parte.
All’inizio, infatti, The Suicide Squad (si noti l’articolo determinativo rispetto al film del 2016) parte col freno a mano tirato: troppo attento a delineare al meglio le basi narrative il film fatica a carburare ma, quando prende la marcia giusta nella parte centrale, continua a crescere fino a regalare un’adrenalinica e notevolissima parte conclusiva. È addirittura sorprendente questo lungometraggio, viste le basi di partenza, ma la costruzione dei personaggi è talmente efficace da risultare uno dei cinecomic più riusciti tra quelli tratti dai fumetti DC.
Un film “gunniano” al 100%, ben curato sia nel montaggio visivo che in quello sonoro. Tra i produttori figura Zack Snyder, che pochi mesi dell’uscita di questo film aveva proposto la director’s cut del suo Justice League, il “controcampo” eroico dei galeotti della Suicide Squad.
Trama e recensione artistica a cura di LongTake
The Suicide Squad – Video & Audio
Girato interamente digitale con Red Komodo IMAX, Red Ranger Monstro IMAX e Red Weapon Monstro IMAX a risoluzione nativa tra 6K e 8K, il film è stato finalizzato su master 4K. Aspect ratio 1.90:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Blu-ray che raggiunge la perfezione pressoché assoluta in termini video, con una qualità d’immagine che lascia a bocca aperta, forte della spinta dinamica del Dolby Vision (ma c’è anche l’HDR-10+). In tal senso si ottiene una maggiore sensibilità nei cambi scena per luci e colori, restituendo la medesima pasta cinematografica. Neri profondi, dettaglio in secondo piano, senso di tridimensionalità, in una parola: reference.
Lo stesso vale per l’offerta audio, dove assieme all’inglese finalmente anche l’italiano è presente con una esplosiva codifica Dolby ATMOS, pronta a mettere alla prova qualsiasi impianto: dalla “semplice” soundbar + subwoofer a un reale home theater multicanale, meglio se con almeno un paio di diffusori verticali. Perché la baraonda sonora che investe lo spettatore specie nella seconda parte non mancherà di far sobbalzare sulla poltrona!
The Suicide Squad – Extra
Extra da urlo a partire dal commento al film di James Gunn (non sottotitolato) che entra nel dettaglio della produzione, presente anche sul disco 4K. E ancora 17′ minuti di scene estese e tagliate, errori sul set (10′), gli effetti speciali dello squalo (6′), la storia della squadra (12′), il lavoro di Gunn visto dai collaboratori (8′), 4 mini documentari (26′ min) su specifiche scene con contributo di cast e troupe, il lavoro sul Kaiju (6′) e tre “retro trailer”.