Il Consiglio di Amministrazione di Terna S.p.A ha esaminato e approvato i risultati al 31 dicembre 2022.

Il 2022 è stato un anno caratterizzato da uno scenario complesso. I tragici eventi in Ucraina hanno infatti provocato un ulteriore innalzamento dei prezzi delle commodities, generato spinte inflattive e messo in discussione, per la prima volta in decenni, il concetto stesso di sicurezza energetica del nostro Paese.
La guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica internazionale hanno dunque reso ineludibile per l’Italia un crescente impegno a ridurre il più possibile la dipendenza dalle fonti fossili e ad aumentare la sicurezza energetica nazionale, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea. Terna ha quindi rafforzato il proprio impegno al servizio del Paese e della collettività, in coerenza con il suo ruolo di regista della transizione energetica, per garantire una rete di trasmissione nazionale sempre più sostenibile, efficiente e in grado di assicurare la massima integrazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili come sole e vento, di cui l’Italia è ricca come pochi al mondo.

Nonostante tale contesto, molto sfidante, Terna ha registrato un forte miglioramento di tutti gli indicatori economico-finanziari, fra i quali vale la pena sottolineare proprio la forte crescita degli investimenti nel core business delle infrastrutture elettriche. Nel 2022, inoltre, Terna ha ottenuto le autorizzazioni per realizzare 29 interventi di sviluppo della rete di trasmissione nazionale per un valore che supera i 2,5 miliardi di euro: più che raddoppiato il dato record del 2021 e quasi decuplicato il valore del 2020. Nel complesso, nel corso del 2022 Terna ha dispiegato investimenti per complessivi 1.756,8 milioni di euro, in crescita del 15,5%.

“In uno scenario particolarmente complesso, Terna ha saputo conseguire risultati di eccellenza, accelerando, per il decimo trimestre consecutivo, il passo degli investimenti a beneficio del sistema elettrico e dell’Italia”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Nel corso del 2022 abbiamo rafforzato il ruolo di Terna quale vero e proprio regista della transizione energetica, abilitando sempre più lo sviluppo e la diffusione delle fonti rinnovabili. Abbiamo conseguito significativi avanzamenti per le opere più rilevanti del nostro piano quali il Tyrrhenian Link e l’Adriatic Link e abbiamo gettato le basi per rendere l’Italia hub energetico del Mediterraneo con l’avvio del procedimento autorizzativo del collegamento Tunisia-Italia che ha ricevuto un importante finanziamento dall’Unione Europa: è la prima volta che i fondi comunitari vengono assegnati a un’infrastruttura sviluppata da uno Stato membro e da uno Stato non appartenente all’Unione Europea”, ha aggiunto Donnarumma.

I ricavi del 2022, pari a 2.964,5 milioni di euro, registrano un aumento di 359,7 milioni di euro rispetto al 2021. Tale risultato è dovuto prevalentemente alla crescita delle Attività Regolate, ascrivibile principalmente ai maggiori meccanismi incentivanti output-based e all’incremento della base asset regolata, al netto della riduzione del WACC riconosciuto per il 2022. In crescita anche i ricavi delle Attività Non Regolate che riflettono in particolare l’apporto derivante dalle attività del Gruppo LT in ambito smart grids e il maggior contributo del Gruppo Tamini e del Gruppo Brugg Cables.

L’EBITDA del 2022 si attesta a 2.059,2 milioni di euro, in crescita di 204,4 milioni di euro rispetto al 2021, principalmente per un miglior risultato delle Attività Regolate.

L’EBIT dell’esercizio, a valle di ammortamenti e svalutazioni pari a 725,7 milioni di euro, si attesta a 1.333,5 milioni di euro, rispetto ai 1.200,4 milioni di euro del 2021.

Gli oneri finanziari netti del 2022, pari a 100,1 milioni di euro, rilevano un incremento di 21,2 milioni di euro rispetto ai 78,9 milioni di euro del 2021, dovuto principalmente all’aumento dell’inflazione, parzialmente compensato dai maggiori oneri finanziari capitalizzati.

Il risultato ante imposte si attesta a 1.233,4 milioni di euro, in aumento di 111,9 milioni di euro rispetto al 2021.

Le imposte dell’esercizio sono pari a 355,4 milioni di euro, in crescita di 37,5 milioni rispetto al 2021, essenzialmente per il maggior risultato ante imposte e per le maggiori sopravvenienze attive rilevate nell’esercizio precedente. Il tax rate si attesta pertanto al 28,8%, rispetto al 28,3% del 2021.

L’utile netto di Gruppo dell’esercizio è pari a 857,0 milioni di euro, in crescita di 67,6 milioni di euro rispetto ai 789,4 milioni di euro del 2021.

La situazione patrimoniale consolidata registra un patrimonio netto di Gruppo pari a 6.142 milioni di euro, a fronte dei 4.681,9 milioni di euro al 31 dicembre 2021.

Gli investimenti complessivi effettuati dal Gruppo Terna nell’esercizio sono stati pari a 1.756,8 milioni di euro, in crescita del 15,5% rispetto ai 1.520,7 milioni di euro del 2021. Tra i principali progetti dell’esercizio si segnalano gli avanzamenti del Tyrrhenian Link, il progetto che collegherà la Sardegna alla Sicilia e quest’ultima alla Campania, gli interventi per accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico in Sicilia, il collegamento fra isola d’Elba e Toscana, nonché il proseguimento del piano di installazione delle apparecchiature statcom, reattori e compensatori sincroni a beneficio della sicurezza della rete.

L’indebitamento finanziario netto si attesta a 8.576,3 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto ai 10.002,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021. Il consistente incremento del patrimonio netto di Gruppo e il contestuale decremento dell’indebitamento finanziario netto sono principalmente determinati dall’emissione ibrida perpetua e green per un importo di 1 miliardo di euro effettuata a febbraio, che ha avuto ampio gradimento sul mercato, contabilizzata come strumento di equity, nonché da un miglioramento del circolante nel periodo.

I dipendenti del Gruppo, a fine 2022, sono pari a 5.497, in crescita di 361 unità rispetto al 31 dicembre 2021. Tale incremento è riconducibile alla politica di rafforzamento delle competenze e allo sviluppo di tutte le attività del Gruppo.

Nel corso del 2022, a seguito dei sostenuti investimenti e dei maggiori ricavi relativi ai meccanismi incentivanti output-based sull’attività di dispacciamento, i ricavi delle Attività Regolate sono cresciuti a 2.542,3 milioni di euro.

L’EBITDA si è quindi attestato a 2.007,0 milioni di euro, in aumento di 206,5 milioni di euro rispetto al dato dell’esercizio precedente.

Nel corso del 2022, i ricavi delle Attività Non Regolate sono cresciuti a 421,4 milioni di euro, +20,1% rispetto ai 350,9 milioni di euro del 2021, grazie soprattutto al maggior apporto derivante dal Gruppo LT, dal Gruppo Tamini e dal Gruppo Brugg.

L’EBITDA relativo alle Attività Non Regolate dell’esercizio 2022, pari a 57,5 milioni di euro, registra un decremento di 4,3 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, principalmente per il minor risultato in ambito connectivity.

Quanto ai risultati della Capogruppo, Terna S.p.A. chiude il 2022 con ricavi pari a 2.520,5 milioni di euro. L’EBITDA si attesta a 1.906,9 milioni di euro. L’EBIT, a valle di ammortamenti e svalutazioni per 650,3 milioni di euro, si attesta a 1.256,6 milioni di euro. L’utile netto dell’esercizio si attesta pertanto a 834,1 milioni di euro.

La situazione patrimoniale e finanziaria mostra un patrimonio netto di 5.746,1 milioni di euro e un indebitamento finanziario netto per 8.446 milioni di euro.

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