È stato firmato il decreto autorizzativo del nuovo elettrodotto a 380 kV che unirà la zona di Colunga (Bologna) a quella di Calenzano (Firenze), assicurando un notevole aumento della capacità di scambio fra Nord e Centro-Nord e rafforzando la magliatura della rete elettrica. Un intervento strategico per risolvere le criticità nella fornitura di energia elettrica tra Emilia-Romagna e Toscana che collega il centro del Paese, per il quale Terna provvederà ora alla progettazione esecutiva e a tutte le attività propedeutiche all’apertura dei cantieri entro la fine del 2021.
Con un investimento di circa 170 milioni di euro, il nuovo collegamento, che rientra tra i principali progetti di Terna previsti nei prossimi 5 anni per lo sviluppo della rete elettrica nazionale, contribuirà a risolvere le congestioni di rete su una delle aree critiche del sistema elettrico nazionale garantendo una maggiore efficienza e sostenibilità dell’infrastruttura elettrica regionale.
Il progetto, che coinvolgerà 12 Comuni, 9 in provincia di Bologna e 3 in provincia di Firenze prevede la realizzazione di una nuova linea lunga 84 km, 39 in Emilia-Romagna e 45 in Toscana, tra la stazione elettrica di Colunga e quella di Calenzano, in sostituzione dell’attuale elettrodotto a 220 kV costruito più di 60 anni fa.
Saranno demoliti circa 106 km di vecchi elettrodotti aerei, 68 in Emilia-Romagna e 38 in Toscana, che consentiranno di liberare complessivamente oltre 200 ettari di territorio. Con più di 16 km di nuove linee interrate l’opera, oltre ad un miglioramento della sicurezza e della resilienza del sistema elettrico, genererà importanti benefici ambientali per le comunità locali.
La realizzazione della nuova Colunga-Calenzano, in linea con la strategia di Terna, che riconosce alla sostenibilità un ruolo centrale e imprescindibile in ogni sua attività, avverrà per il 50% ricalcando il tracciato esistente al fine di non interessare nuovi territori e prevedendo delle varianti, concordate con i Comuni interessati, in corrispondenza di edifici e centri abitati sviluppati dopo la realizzazione della linea esistente alla fine degli anni ’50. Terna, inoltre, valuterà la possibilità di ottimizzare l’inserimento della nuova linea nell’ambiente circostante attraverso uno studio delle cromie del territorio sui sostegni collocati nelle aree di maggior pregio paesaggistico.