In un’era caratterizzata dalla rapida evoluzione digitale, il settore delle telecomunicazioni naviga in acque complesse ed è chiamato a destreggiarsi tra una forte spinta all’innovazione e importanti sfide normative, particolarmente stringenti in Europa. Non esiste una strada unica per riuscirci, anche se si identificano alcune costanti nelle aziende più performanti che, tipicamente, hanno difeso il loro core business, continuato a investire nelle infrastrutture di rete, controllato con rigore i costi e avviato sperimentazioni con l’intelligenza artificiale, leva strategica per lo sviluppo del settore.

L’ultima edizione del report BCG2024 Telcos Value Creators”, pubblicato in concomitanza con l’appuntamento annuale del Mobile World Congress di Barcellona, analizza lo scenario attuale illustrando le possibili strade per le aziende di un settore che, negli ultimi 5 anni, ha registrato un ritorno totale per gli azionisti medio annuo del 6%, in aumento rispetto al 3% del 2022 .

L’incremento del TSR annuale delle aziende TLC evidenzia la capacità del settore di generare valore per gli azionisti anche in contesti di mercato sfidanti, come quelli degli ultimi anni, con una stabilità relativa, da attribuire soprattutto alla funzione di utility del settore e al ruolo centrale delle telecomunicazioni nel più ampio processo di trasformazione digitale e connettività che i principali Paesi stanno affrontando. Eppure, un esame più puntuale dei dati rivela chiaramente le sfide che l’industria è chiamata ancora ad affrontare con ricavi stagnanti e rendimenti irregolari a seguito degli ingenti investimenti sul 5G.

Dal 2019 al 2023, infatti, le telco hanno registrato una performance inferiore alla media di mercato, secondo l’indice S&P 1200 dei titoli globali che, mediamente, ha presentato un TSR annualizzato del 13%.

Come spiega Marc Vos, Managing Director e Senior Partner di BCG: “Come in un circolo vizioso, il 40% delle telco europee non guadagna il costo del capitale. Non riuscendo a trasferire questi costi sugli utenti, non ha poi le risorse per investire nello sviluppo di una nuova generazione di servizi che favorirebbero anche una più rapida migrazione dal rame alla fibra. La killer application sul mercato consumer per incrementare la domanda di banda, al momento non c’è. Il vero boom può arrivare solo da un ulteriore salto nella digitalizzazione di altri settori economici e dalle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale.”

Dall’analisi BCG, che ha riguardato 59 aziende pubbliche a livello globale basandosi sul loro TSR annuale misurato su cinque anni, emerge che il 70% delle prime 20 aziende classificate ha mantenuto il proprio posto anche nelle classifiche dell’anno precedente. Tra il 2019 e il 2023, inoltre, 41 delle 59 aziende analizzate hanno generato un valore totale di 719 miliardi di dollari, con dividendi che rappresentano l’85% della creazione di valore netto di settore, sottolineando il ruolo chiave di questi ultimi. Le rimanenti 18 aziende hanno perso collettivamente 147 miliardi di dollari. In generale, quindi, il settore ha generato un aumento netto del valore di 572 miliardi di dollari con un piccolo numero di aziende con grande capacità di influenza. I tre principali creatori di valore hanno contribuito per ben 247 miliardi di dollari, oltre il 40% del totale netto del settore.

Proprio perché le strategie aziendali possono variare significativamente di caso in caso, BCG ha individuato alcuni principali archetipi: dai player globali, alle società di infrastrutture.

Le Telco globali, che rappresentano il 20% del campione osservato, hanno generato il 32% del valore totale, beneficiando di aumenti dei ricavi e dei margini netti con un TSR mediano a cinque anni del 7%, rispetto al 3% del periodo 2018-2022.

Gli Operatori Nazionali mostrano percorsi di creazione del valore più vari, con un TSR mediano annualizzato a cinque anni del 6% leggermente inferiore rispetto agli operatori globali, ma comunque in miglioramento rispetto al 3% dell’anno precedente. Rappresentano più di un terzo delle aziende nello studio e hanno creato 267 miliardi di dollari in valore, circa la metà del totale del settore. Affrontano una sfida legata ad un maggior rischio regolatorio, poiché gran parte dei loro ricavi proviene da un solo mercato.

I Piccoli operatori, benché agili, non presentano performance particolarmente brillanti. Con un TSR mediano a cinque anni del 3%, che mostra un leggero miglioramento rispetto al 2% dell’anno precedente. Spesso si affidano a una gamma di prodotti in declino, specialmente nei mercati sviluppati. Nonostante rappresentino il 36% delle aziende analizzate, la loro generazione di valore di 33 miliardi di dollari rappresenta solo il 6% del totale del settore.

Le Società di Infrastrutture, con un TSR mediano a cinque anni del 10%, si trovano a gestire la pressione dei tassi di interesse consistentemente alti e l’effetto degli investimenti rallentati dei loro clienti telco. Nonostante rappresentino solo il 10% del totale, hanno generato 89 miliardi di dollari, il 16% del valore netto totale del settore.

“A livello locale, lo sviluppo di un futuro più sostenibile non solo nel breve, ma anche nel medio e lungo termine potrebbe derivare da un intervento al rialzo sui prezzi dell’offerta, per consentire alle imprese una maggiore e reale capacità di azione.” – continua Marc Vos – “E da un’azione di consolidamento: relativa alle reti fisse e mobili o, eventualmente, alle stesse imprese già presenti nel mercato”.

In questo contesto, il settore telco europeo è chiamato anche a navigare in un ambiente normativo complesso, mantenendo al contempo l’agilità per adattarsi a rapidi cambiamenti tecnologici. Le prospettive per il settore sono quindi intrise di potenziale, ma richiedono un impegno costante verso l’innovazione e la sostenibilità strategica.

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