Secondo l’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili, sulla base dei dati Gaudì di Terna, nel 1° semestre del 2022 si registra un totale cumulato di 1.211 MW di nuova potenza installata, così suddiviso: 1.061 MW per fotovoltaico, 123 MW per eolico e 27 MW per idroelettrico.
Prosegue la crescita del fotovoltaico nel 1° semestre 2022 con 1.061 MW di potenza connessa.
Le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW costituiscono il 34% del totale, quelle tra 10 kW ed 1 MW il 31% ed infine quelle sopra 1 MW il 35%. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati nel 1° semestre sono 35, di cui 20 nel 2° trimestre. Tra questi ultimi, 4 sono di potenza > 10 MW: uno situato nella provincia di Cagliari da 82,3 MW, uno nella provincia di Novara da 12,6 MW, uno a Catania da 33 MW ed infine uno a Trapani da 66 MW. Complessivamente sono stati connessi alla rete da gennaio a giugno 2022 quasi 74.000 impianti.
Analizzando nel dettaglio le variazioni tendenziali, nei mesi del 2° trimestre si è registrato un incremento di potenza installata rispettivamente del +193%, +84% e +348%. La media mensile del 2° trimestre 2022 si attesta a 210 MW, in netta crescita rispetto ai 70 MW del 2° trimestre 2021.
Le regioni che, nel 1° semestre 2022, hanno avuto l’incremento maggiore di nuova potenza installata, rispetto allo stesso periodo del 2021, sono Basilicata, Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta. Da sottolineare che tutte le regioni fanno registrare un andamento positivo. Tuttavia, per valore assoluto si sono contraddistinte le Regioni Lazio, Lombardia e Sicilia rispettivamente con 142, 147 e 139 MW.
Per l’eolico nel 1° semestre 2022 si osserva un trend in crescita con 123 MW di nuova potenza installata.
Le installazioni di potenza superiore ad 1 MW l’82%. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati nel 1° semestre sono 5, tutti situati in Puglia: 4 nella provincia di Foggia di potenza complessiva pari a 71,2 MW e uno offshore a Taranto da 30 MW, dopo un iter autorizzativo conclusosi dopo 14 anni. Complessivamente sono stati connessi alla rete 76 impianti da gennaio a giugno 2022.
Per quanto riguarda le variazioni tendenziali nei mesi di aprile, maggio e giugno si è registrato un incremento di potenza installata.
A livello regionale, solo in Puglia si registra un trend crescente rispetto al 1° semestre del 2021, periodo nel quale le Regioni a più alta ventosità registrano un eclatante stop della corsa all’eolico. In tutto il resto del territorio, invece, si rilevano variazioni molto meno marcate.
In ripresa l’idroelettrico nel 1° semestre 2022 con 27 MW di nuova potenza connessa.
Per quanto riguarda l’installato, sono stati connessi alla rete 5 impianti di potenza > 1 MW, di cui 4 nel 2° trimestre: due situati a Bolzano rispettivamente da 2,1 MW e 3 MW, uno a Parma da 1,6 MW e, infine, uno da 3 MW a Torino. Complessivamente, nel 1° semestre 2022, sono stati connessi alla rete 64 impianti.
Analizzando le variazioni tendenziali nei mesi di aprile, maggio e giugno si è registrato un incremento di potenza installata.
Dal punto di vista regionale, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta segnano il maggior incremento di nuova potenza installata rispetto al 1° semestre 2021.
Dal confronto del 2° trimestre del 2022 con il 1° trimestre emerge che il fotovoltaico ha conseguito un incremento del +45%, l’eolico del +932%, mentre l’idroelettrico del +79%. Complessivamente nel Q2 2022 le FER raggiungono un risultato positivo del +67%.
Per quanto riguarda il fotovoltaico, si registra un maggior incremento di potenza installata nel 1° semestre 2022 rispetto al 2° semestre 2021 negli impianti con taglia di potenza compresa tra i 4,5 e i 6 kW, tra i 6 e i 10 kW e tra i 500 kW e 1 MW. Negli impianti di taglia superiore al MW si registra un incremento del 467%, frutto però dell’andamento a singhiozzo di tale segmento di mercato determinato, in taluni casi, da iter autorizzativi prolungati e, nella maggioranza dei casi, dall’opposizione delle sovraintendenze.
Analizzando i dati di produzione pubblicati da Terna, le FER risentono nel 1° semestre 2022 dello scarso apporto da fonte idroelettrica a causa della siccità che ha colpito il nostro Paese, compensato però dall’incremento della produzione eolica e fotovoltaica. Nel 1° semestre 2022 le FER hanno prodotto 52,3 TWh contro i 59,7 TWh del 1° semestre 2021; questa performance ha permesso di coprire solamente il 33% del fabbisogno elettrico nazionale.
I dati Terna evidenziano anche che nel Mercato dei Servizi di Dispacciamento ex-ante e nel Mercato di Bilanciamento, all’effetto dell’incremento dei prezzi dei servizi di rete si contrappone quello della riduzione dei volumi di energia movimentati da Terna, segno evidente del lavoro di ottimizzazione svolto da quest’ultimo. I dati GME indicano un incremento del PUN pari a +272% dei prezzi tra primo semestre 2022 e primo semestre 2021.
Nell’attuale e difficile contesto internazionale il settore delle fonti rinnovabili si dimostra robusto ed in continua crescita, malgrado l’incremento repentino e consistente della domanda. Prospetticamente ANIE Rinnovabili individua due aspetti che col perdurare della situazione potrebbero rivelarsi critici in presenza di ulteriori aumenti della domanda: la disponibilità a breve termine delle tecnologie e la capacità degli installatori di assorbire la domanda. In questa situazione la parola d’ordine sia lato offerta che lato domanda è, pertanto, “pianificazione a medio termine”.
Il segmento del fotovoltaico residenziale sta reggendo, malgrado sia in sofferenza per i continui cambiamenti normativi sulla cessione del credito. Gli istituti finanziari ammessi alla cessione del credito hanno limitato le possibilità di acquisizione dei crediti e molte imprese sono in difficoltà. ANIE Rinnovabili auspica una soluzione che ampli la platea dei soggetti abilitati alla cessione e che fornisca un controllo accurato dei crediti ceduti al fine di evitare frodi.
L’Associazione stima per il segmento commercial & industrial una forte crescita; si moltiplicano le richieste di offerta ed il tasso di finalizzazione è buono.
Rispetto al passato, il principale driver di mercato è in questo momento l’elevato prezzo dell’energia elettrica, che spinge il consumatore a garantirsi un maggior grado di autonomia energetica: perché pagare bollette esorbitanti quando oggi si può investire in un asset duraturo, qual è il fotovoltaico, che dà anche più garanzie di abbattimento dei costi di approvvigionamento energetico e con tempi di ritorno dell’investimento molto attraenti?
In contrapposizione ai dinamici comparti del fotovoltaico a tetto, è statico invece quello degli impianti utility scale sia eolici che fotovoltaici. La situazione attuale imporrebbe un maggior grado di concretezza nell’emanare i pareri relativi agli iter autorizzativi di tali impianti. La realtà evidenzia che vi è una limitata capacità delle strutture preposte al rilascio dei pareri nel processare le istanze dei progetti. Analizzando i dati pubblicati sul portale del MITE e relativi alla Commissione Tecnica PNRR/PNIEC, istituita a luglio 2021 e attiva da fine 2021 per imprimere un’accelerazione alle valutazioni di impatto ambientale, risulta che delle 421 istanze di VIA depositate per impianti FER solo 1 procedimento risulta concluso, sintomo che l’accelerazione tanto auspicata non è purtroppo ancora avvenuta. Si tratta di 19 GW, suddivisi in 4,2 GW di fotovoltaico, 11,2 GW di agrivoltaico, 3,5 GW di eolico onshore e 0,3 GW di eolico offshore, che consentirebbero di sprigionare investimenti per circa 20 miliardi di euro ed una produzione annua di 30 TWh, pari al 10% del fabbisogno elettrico nazionale.