Salina, nell’arcipelago delle Eolie in Sicilia, è stata scelta tra le sei isole pilota dell’Unione europea per la transizione verso l’energia pulita, nell’ambito dell’iniziativa “Clean Energy for EU Islands” della Commissione europea che intende favorire un percorso verso l’autosufficienza, la sostenibilità e la creazione di nuovi posti di lavoro nelle isole minori. Le attività a riguardo saranno avviate nei prossimi mesi con la redazione del Piano per la transizione energetica dell’isola, grazie al supporto di ENEA, Regione Siciliana e Segretariato europeo “Clean Energy”.

Oltre a Salina, sono state scelte Cres-Lošinj, le Isole Aran, Sifnos, Culatra e La Palma. Altre 20 isole dell’Unione, fra cui Favignana e Pantelleria per l’Italia, avvieranno le attività entro l’estate 2020.

La candidatura di Salina è stata promossa da ENEA e Regione Siciliana, assieme alle tre amministrazioni comunali dell’isola, all’INGV e alle associazioni locali.

Il percorso verso l’energia pulita di Salina, la prima isola in Italia ad essere stata scelta per questa iniziativa, ha preso il via con la firma del “Patto delle isole” nel 2013, grazie al quale i tre Comuni isolani hanno elaborato i bilanci di energia ed emissioni di CO2 e i Piani d’azione per l’energia sostenibile.

“La best practice di Salina sarà la base su cui pianificare la transizione sostenibile di Pantelleria e Favignana, ma anche di altre isole minori della Sicilia”, sottolinea Francesco Cappello del dipartimento ENEA Unità Efficienza Energetica. “La pianificazione della transizione energetica al 2050 del maggior numero di isole minori, fra le 14 presenti negli arcipelaghi siciliani, è infatti prevista dal documento preliminare del nuovo Piano Energetico Regionale, coordinato dal Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana e messo a punto da enti tecnico scientifici, fra i quali ENEA, Università siciliane, CNR e GSE”.

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