Respect è un didascalico biopic della vita della grande Aretha Franklin, tra le voci più emblematiche della scena musicale di tutti i tempi
Respect è il racconto biografico della cantante Aretha Franklin (Jennifer Hudson), segnata da bambina dalla prematura scomparsa dell’amata madre così come dal sospetto di uno stupro subìto in casa nel corso di un party. Sotto la pesante ala di un intransigente padre (Forest Whitaker), pastore battista che le fa anche da manager, sono tante le difficoltà non solo legate all’ingresso nel mondo dell’industria musicale.
C’è chi crede subito in lei ma i dischi non hanno l’atteso successo commerciale, e la giovane Aretha sente sempre più stretta l’impossibilità di esprimersi come vorrebbe. La rottura col genitore a causa di un’insensata relazione sentimentale destinata a naufragare, la complessità di vivere in un mondo di bianchi, la violenza, l’alcolismo e l’agognata indipendenza morale ed economica.
Link al trailer: https://youtu.be/Wi3sWG9irD4
Benché la cantante e attrice Jennifer Hudson fosse stata approvata dalla Franklin poco prima della sua scomparsa, restano dubbi se la Regina del Soul avrebbe applaudito al risultato finale. Questo Respect è un biopic piuttosto convenzionale, che non scava più di tanto in profondità a partire dalla figura del padre padrone. Un percorso di vita spesso sofferto diviso tra quella che divenne una splendida carriera artistica e i vuoti anche devastanti della vita privata.
Certo la musicanon manca, e anche se restando in superficie è difficile rimanere impassibili nelle fasi in cui il racconto si concentra più sulla creatività. Dopo tanti biopic di artisti emblematici della scena musicale, più d’ogni altra cosa qui è mancata l’emancipazione da uno stile classico e monocorde nel condurre la narrazione, nonostante la bravura di tutti gli interpreti. Fin troppo facile accorgersene, percependo vera emozione una volta giunti a ridosso dei titoli di coda, con la performance in chiesa della Hudson cui fa da contraltare l’estratto dell’ultima performance live della grande Aretha. Personaggio “larger than life” che meritava un trattamento decisamente meno manieristico e didascalico.
Respect – Video & Audio
I soli 31 milioni di dollari d’incasso worldwide hanno portato alla scelta di escludere il 4K a favore della sola pubblicazione Blu-ray Full HD. Peccato perché il girato nativo è prevalentemente digitale 4.5K (Arri Alexa LF e Mini LF), con l’aggiunta di inserti 16mm (Arriflex 16 BL ed SR3 a sensibilità 500 ASA). Partendo da un master 4K si è potuto lavorare con ampissimo margine tecnico, raggiungendo un eccellente grado di resa visiva in questo Blu-ray.
Aspect ratio originale 2.39:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50 doppio strato. Neri convincenti, la cinematografia non può brillare per la parziale desaturazione del quadro visivo, ma resta solida e capace di risaltare quasi sempre al meglio anche gli elementi in secondo piano anche nei passaggi meno luminosi. Incarnati realistici, elevato livello di dettaglio per uno spettacolo che non teme schermi di grandi dimensioni.
Anche se assente la codifica Dolby ATMOS inglese sono qui incluse due DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano e inglese, entrambe 24 bit. Meritano attento ascolto in quanto capaci di creare un’avvolgente atmosfera tra dialoghi, musica, effetti, echi arricchendo la narrazione lasciando la sensazione di porre il massimo accento all’originale missaggio. Consigliato passare ai dialoghi originali per cogliere molteplici sfumature e un diverso parlato.
Respect – Extra
Extra più che dignitosi con un making of di circa 7′ che esplora la produzione e la preparazione della Hudson, oltremodo omaggiata in un secondo extra (5′) con lo studio per entrare nel personaggio tanto nella vita quanto nella musica. E ancora il lavoro registico (4′), focus sul momento in cui l’artista si spostò dalla Columbia Records a Muscle Shoals in Alabama (3′) e il design nel film (4′), trailer. Sottotitoli in italiano.