Dopo aver contribuito a Rosetta Mission, nel 2024 il Politecnico di Milano tornerà nello spazio profondo. Quell’anno l’ESA, l’Agenzia spaziale europea, lancerà la sonda Hera verso l’asteroide binario Didymos, l’oggetto più piccolo mai visitato da una missione spaziale: un asteroide di circa 780 metri di diametro, con una minuscola luna Dimorphos di circa 160 metri. Dopo l’arrivo, Hera rilascerà due satelliti delle dimensioni di una scatola da scarpe, ovvero CubeSats.
Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano fa parte del team industriale selezionato dall’ESA per sviluppare il “CubeSat Milani” a bordo di Hera. Il team, guidato dal Prof. Francesco Topputo, sarà responsabile del design della traiettoria del CubeSat e del suo sistema GNC.
L’impiego di CubeSats in tale missione è estremamente ambizioso ed è un passo fondamentale verso lo sviluppo futuro dell’esplorazione a basso costo del Sistema Solare, fornendo tuttavia un elevato ritorno scientifico e tecnologico. Per la prima volta nella storia dell’esplorazione spaziale, i CubeSats saranno in grado di operare in modo autonomo, a più di 10 milioni di chilometri dalla Terra, nell’ambiente binario degli asteroidi ancora inesplorato e in gran parte sconosciuto. Dal punto di vista scientifico, il CubeSat fornirà insight inestimabili sulle proprietà fisiche e dinamiche di Didymos e Dimorphos. Il sistema binario verrà studiato raccogliendo dati e immagini ravvicinate vicino alla superficie dei due asteroidi. Il CubeSat Milani fornirà un contributo fondamentale ai più ampi obiettivi scientifici della missione Hera. Agirà come elemento costitutivo del primo collegamento di comunicazione interplanetario e intersatellite tra Hera ei suoi due CubeSat. Il CubeSat fungerà da dimostratore tecnologico e testerà per la prima volta algoritmi GNC innovativi, per supportare la guida, la navigazione e il controllo autonomi del CubeSat nello spazio profondo. L’impossibilità di avere una comunicazione diretta con la stazione terrestre terrestre, ma solo tramite relè con Hera, e la sua limitata capacità di propulsione, fanno del Secondo CubeSat a bordo di Hera una delle sfide tecnologiche più interessanti dei prossimi anni.
Hera è il contributo europeo alla missione congiunta ESA-NASA AIDA, che sarà la prima missione di difesa planetaria in assoluto. Il suo obiettivo è testare e validare la tecnica di difesa planetaria denominata “impattore cinetico”, che consiste nel deviare il percorso orbitale di un asteroide mediante un impatto ad alta velocità.