Nel 2022, secondo i dati di Terna, il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 316,8 miliardi di kWh, un valore in flessione dell’1% rispetto al 2021. Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 31,1% della domanda registrando, in particolare, un marcato calo della produzione idroelettrica. Giù anche l’indice IMCEI: i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’ sono diminuiti, infatti, del 5,4% rispetto al 2021.
La modesta contrazione della domanda di elettricità registrata nel 2022 è la risultante di un anno “a due velocità”, con variazioni tendenziali positive nella prima parte dell’anno e negative a partire dal mese di agosto, conseguenza di una serie di fattori concomitanti: le misure di contenimento dei consumi elettrici attuate dai cittadini e dalle imprese su indicazione del Governo, il caro prezzi che ha caratterizzato i mercati dell’energia e le temperature piuttosto miti registrate nei mesi autunnali e invernali. Dal lato della produzione, la contrazione della generazione idroelettrica, imputabile al lungo periodo di siccità, è stata parzialmente compensata dall’aumento della generazione termoelettrica (+6,1%) e in particolare dall’incremento di quella a carbone a seguito delle azioni messe in atto dal Governo per fronteggiare la crisi gas. In questo scenario, il saldo con l’estero è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2021, a fronte di una forte variabilità nel corso dell’anno per la volatilità dei prezzi sui mercati dell’energia.
Proprio nell’ottica di promuovere comportamenti di consumo efficienti, a dicembre 2022 Terna, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha lanciato ‘Noi Siamo Energia’, una campagna di sensibilizzazione per un utilizzo consapevole e virtuoso dell’elettricità in Italia. La campagna di comunicazione ha identificato una serie di comportamenti grazie ai quali è possibile contenere i consumi, e quindi i costi, in un’ottica di sostenibilità, risparmio economico e maggior efficienza energetica, a beneficio di tutti. L’app sul sistema elettrico, disponibile su tutti i device, è stata inoltre aggiornata con una nuova funzionalità: si chiama Ecologio e consente a ogni cittadino di individuare facilmente la fascia oraria di picco giornaliera in cui è preferibile consumare meno energia e, quindi, poter scegliere consapevolmente di moderare il proprio fabbisogno riducendo al contempo i costi per l’intero sistema elettrico italiano.
Analizzando i dati del 2022, la domanda di elettricità nel nostro Paese è stata pari complessivamente a 316,8 miliardi di kWh. A livello territoriale la variazione è risultata in diminuzione al Nord e sostanzialmente in linea con i valori dell’anno precedente al Centro e al Sud e nelle isole. La domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’86,4% con produzione nazionale e per la quota restante dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata in diminuzione dell’1,3% rispetto al 2021 con la seguente articolazione per fonti: in crescita le fonti fotovoltaica e termoelettrica; in flessione le fonti idroelettrica, eolica e geotermica. L’indice IMCEI ha fatto registrare una flessione del 5,4% rispetto al 2021.
Passando all’analisi del mese di dicembre 2022, la domanda elettrica complessiva si è attestata a 25 miliardi di kWh, un valore in flessione del 9,1% rispetto a dicembre del 2021. Il dato è stato influenzato anche dalla presenza di due giorni lavorativi in meno e da una temperatura media mensile superiore di ben 2°C rispetto a dicembre del 2021. Il valore della domanda elettrica mensile, destagionalizzato e corretto dall’effetto della temperatura e del calendario, risulta in calo del 6,5%. In termini congiunturali, la richiesta elettrica di dicembre 2022, destagionalizzata e corretta dall’effetto temperatura e del calendario, risulta sostanzialmente stazionaria rispetto al mese precedente. A livello territoriale la variazione di dicembre 2022 è risultata ovunque negativa: -8,3% al Nord, -9,4% al Centro e -10,5% al Sud e nelle isole. La domanda di dicembre 2022 è stata soddisfatta per l’89,4% con produzione nazionale e per la quota restante dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 26,9% del fabbisogno mensile. La produzione nazionale netta è risultata in diminuzione dell’11,9% rispetto a dicembre 2021 con la seguente articolazione per fonti: eolica, idroelettrica, fotovoltaica, termoelettrica e geotermica. Per quanto riguarda il saldo import-export, il dato è in aumento del 17,1% per effetto di un aumento dell’export e dell’import. L’indice IMCEI relativo ai consumi industriali di dicembre 2022 ha fatto registrare nel mese una diminuzione del 15% rispetto a dicembre 2021: quasi tutti i comparti sono risultati in calo, in particolare quelli della siderurgia, della meccanica e dei metalli non ferrosi. Variazioni positive per il settore degli alimentari, delle ceramiche e delle vetrarie; stazionaria la chimica. Anche a livello congiunturale il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario registra un calo del 6,4% rispetto al mese precedente.