Secondo i dati di Terna, nel mese di ottobre il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 25,5 miliardi di kWh, valore stazionario rispetto a ottobre 2023.

Tale risultato è stato raggiunto con giorno lavorativo in più e una temperatura media mensile di 1,4°C inferiore a quella di ottobre dello scorso anno. 

Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, porta ad una variazione dello 0,6% rispetto a ottobre 2023.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di ottobre è risultata positiva al Nord, pressoché stazionaria al Centro e negativa al Sud e Isole.

Nei primi dieci mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita del 2,3% rispetto al corrispondente periodo del 2023.

L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, ha fatto registrare una diminuzione del 2,3% rispetto ad ottobre 2023. Con dati destagionalizzati e corretti dall’effetto calendario, la variazione non cambia. In particolare, positivi i comparti della cartaria, metalli non ferrosi, siderurgia e alimentare. In flessione chimica, mezzi di trasporto, cemento calce e gesso, ceramiche e vetrarie e meccanica.

In termini congiunturali, la variazione della richiesta elettrica destagionalizzata e corretta dagli effetti di calendario e temperatura è di +0,5%. In leggera flessione la variazione congiunturale dell’indice IMCEI.

L’indice IMSER, che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione, ha fatto registrare, nel mese di agosto 2024, una variazione positiva del 7,6% rispetto ad agosto 2023. In particolare, pressoché tutti i comparti hanno registrato variazioni positive ad eccezione di informazione e comunicazione e trasporto e magazzinaggio che hanno registrato una variazione negativa. Il dato positivo del settore dei servizi rappresenta una crescita ormai organica e consolidata, mentre l’andamento dei consumi elettrici industriale appare stazionario negli ultimi due anni.

Tornando al bilancio mensile di Terna, lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’83,7% dalla produzione nazionale e per la quota restante dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 4,2 TWh, il 12,8% in meno rispetto a ottobre 2023. A livello progressivo, da gennaio a ottobre 2024, l’import netto è in aumento dell’1,6% rispetto ai primi dieci mesi del 2023.

In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 21,5 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,2% della domanda elettrica. Inoltre, nei dieci mesi del 2024 le fonti rinnovabili hanno coperto il 42,8% del fabbisogno, rispetto al 37% dello stesso periodo del 2023. In diminuzione la fonte termica: prosegue il calo della quota di produzione a carbone, -30,1% rispetto allo stesso mese del 2023. In aumento la fonte idrica e fotovoltaica; per quanto riguarda la fonte idrica, permane una sostanziale differenza tra il Nord e il Centro Sud del Paese in termini di disponibilità della risorsa, mentre l’incremento della produzione del fotovoltaico è dovuto al contributo positivo dell’aumento di capacità in esercizio che ha compensato il minor irraggiamento. In diminuzione la fonte eolica e geotermica.

Da gennaio a ottobre 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 6.042 MW. Tale valore è superiore di 1.489 MW rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e supera il dato dell’intero 2023, pari a circa 5.800 MW. Al 31 ottobre in Italia si registrano 75,2 GW di potenza installata da fonti rinnovabili, di cui, nel dettaglio, 35,8 GW di solare e 12,9 GW di eolico.

Da questo mese il rapporto mensile ospita una sezione dedicata alla variazione netta di capacità rinnovabile installata con dettaglio regionale. Rispetto a quanto previsto dal DM Aree Idonee, i target fissati per il quadriennio 2021-2024 sono stati raggiunti con due mesi di anticipo, seppur in un contesto non omogeneo a livello territoriale.

A partire dal mese di ottobre sarà inoltre possibile consultare all’interno del rapporto mensile i dati relativi ai sistemi di accumulo. Da gennaio a ottobre 2024, la potenza nominale degli accumuli in esercizio è aumentata di 1.740 MW. Al 31 ottobre 2024 si registrano in Italia circa 707.000 installazioni che corrispondono a 11.783 MWh di capacità e 5.186 MW di potenza nominale, di cui 864 MW utility scale. Nel dettaglio, nei primi dieci mesi dell’anno la potenza nominale dei sistemi di accumulo in alta e altissima tensione è aumentata di 616 MW.

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