Green Pea è il primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del Rispetto. Apre a Torino, la città innovativa d’Italia, al Lingotto, di fianco al primo Eataly aperto nel 2007. È il terzo progetto imprenditoriale della famiglia Farinetti: dopo UniEuro e Eataly, ora Green Pea.

La Green Pea S.r.l. è una newco, 90% della Eatinvest S.p.a e 10% della famiglia Orecchia, storici e affermati imprenditori nel fashion a Torino, dove sono punto di riferimento da tre generazioni con il loro flagship Vestil. Presidente e Amministratore Delegato è Francesco Farinetti, figlio più grande del fondatore Oscar, classe 1980, già AD di Eataly, dove ora ricopre il ruolo di Vicepresidente. Green Pea creerà oltre 200 nuovi posti di lavoro. 

L’edificio Green Pea è di proprietà della Eataly Real Estate S.r.l., società proprietaria, tra gli altri, degli immobili di Eataly Ostiense Roma e Eataly Smeraldo Milano, che ha investito 50 milioni di euro nel progetto Green Pea, tra l’acquisizione del terreno e la costruzione del building. 

Green Pea, ovvero pisello verde. Questo piccolo legume è il simbolo del Rispetto: rotondo come la Terra e verde come dovrebbe essere il nostro Pianeta. Negli anni 20 deve diventare cool comportarsi bene e il Pea Dot vuole essere il simbolo di questa inversione di rotta nella produzione e nel consumo. È un’assoluta priorità: dobbiamo smettere di consumare o consumare con Rispetto? Green Pea risponde con un’idea: è il momento di valorizzare il lato bello e piacevole di comportarsi bene, nel Rispetto della Natura.

From duty to beauty: 15.000 mq su 5 piani, dedicati a cambiare il rapporto con l’energia, il movimento, la casa, l’abbigliamento e il tempo libero. Più di 100 Partner e un pisello verde su ogni prodotto in vendita.

Il piano 0 è dedicato al tema Life: proposte dei Main Partners FCA, Iren, Enel X, TIM, UniCredit, Mastercard, FPT Industrial e, come Partner tecnologico, Samsung. E poi il Green Pea Discovery Museum, la Città di Torino, Smat, Argo e la Lavanderia Naturale Iride. 

Il piano 1 è dedicato al tema Home: oltre 40 Partner tra i quali Whirlpool, Valcucine, Roda, Gervasoni, Riva 1920, Pianca, Rubelli, Artemide, Driade e FontanaArte, sotto la guida del Home Brand Director Pierangelo De Poli.

Il piano 2 è dedicato al Fashion: i migliori marchi della moda sostenibile italiana e internazionale tra i quali Borbonese, Timberland, PT Torino, Patagonia, ESEMPLARE, oscalito1936, Drumohr, Giampaolo, Ecoalf, North Sails, Dedicated e Ortigni sotto la guida del Fashion Brand Director Roberto Orecchia. E poi sartoria del passato e del futuro, con la avatar factory Igoodi.

Il piano 3 è il luogo dedicato alla Bellezza: le migliori firme italiane dell’abbigliamento proporranno concept store dedicati a Green Pea. E, parallelamente, cosmesi, libri, cultura e cibo, insieme. Da un nuovo format di Sartoria Cosmetica con Allegro Natura a un Bistrot Pop, 100 Vini e Affini, in collaborazione con Fontanafredda e Affini fino, a un Ristorante Stellato, Casa Vicina, gestito dalla famiglia Vicina.

Il piano 4 ospita un esclusivo, ma inclusivo, Club sul Rooftop dedicato all’Ozio Creativo, con l’alkemy Spa, Cocktail Bar e la prima infinity pool di Torino affacciata sull’arco alpino: l’Otium Pea Club, curato da To Be srl.

Green Pea è un luogo di Bellezza e di Rispetto per dare vita a un nuovo modo di consumare: con ogni acquisto si può diventare parte del cambiamento.

Esperienze, eventi e tutti i servizi necessari per rendersi conto della bellezza del vivere Green: 66 negozi, un museo, 3 luoghi di ristorazione, una piscina, una spa e un club dedicato all’Ozio Creativo. In totale, 72 luoghi di Bellezza e Rispetto in cui scoprire prodotti studiati per durare a lungo e che, giunti a fine vita, si possano riutilizzare o riciclare. Perché Green Pea è convinta che la lunga durata dei prodotti sia uno degli aspetti fondamentale del tema della sostenibilità. Sì, Green Pea è femminile, come la Terra.

La sostenibilità è un concetto legato a un’idea molto antica: il tempo. È un concetto che ci parla di “quanto a lungo può durare” qualcosa. L’origine della parola nasce in riferimento a uno dei pedali del pianoforte, che in inglese si chiama sustain, quello che serve per allungare le note, per farle durare nel tempo. 

I Partner Green Pea credono nella necessità di produrre e consumare in armonia con la Natura e, allo stesso tempo, lavorano per costruire prodotti in linea con i principi di bellezza e originalità del Made in Italy. Con un obiettivo chiaro: portare la qualità Green al più vasto pubblico possibile con un’offerta per tutte le tasche: Pop&Top.

Il building di Green Pea è stato progettato come un elemento innovativo e resiliente, sostenibile in ogni suo dettaglio, in modo da permettere all’edificio di respirare e far respirare, in armonia con l’essere umano e con gli elementi naturali.

Il progetto sviluppato dagli architetti Cristiana Catino – ACC Naturale Architettura – e Carlo Grometto – Negozio Blu Architetti Associati – ha fatto di più: ha dato vita a un luogo con le caratteristiche di un organismo naturale, come non ne esistono altri. Un edificio che invita le persone alla scoperta del mondo della sostenibilità, dimostrandone la bellezza. Visitare Green Pea è un po’ come camminare nel nostro Manifesto, attorniati da più di 2.000 alberi, piante e arbusti.

Una struttura avveniristica che è, essa stessa, il manifesto di Green Pea. Immaginato come l’edificio più sostenibile e più bello possibile. Per una continua ricerca di bellezza e anche per uno scopo pratico: riuscire a trasmettere i valori in cui crediamo rendendoli tangibili e accoglienti per le persone, con l’obiettivo di rendere concrete queste parole: from duty to beauty.

L’ingegnere Gabriele Gerbi progettista impiantistico, antincendio ed energy designer del progetto Green Pea, ha declinato i concetti fondamentali della sostenibilità e del rispetto anche  nella parti più tecniche dell’edificio. Il building Green Pea dimostra l’efficacia della produzione di energia attraverso l’impiego di fonti rinnovabili che garantiscono alta efficienza e riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. L’edificio è infatti alimentato tramite pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica.

Queste soluzioni energetiche sono rese accoglienti e parlanti dall’intero edificio. Se si vuole approfondire, nel Green Pea Discovery Museum, che accoglie tutti i visitatori di Green Pea, si trovano percorsi adatti a tutte le età per scoprire il funzionamento di queste tecnologie nel modo più efficace: attraverso esempi da toccare con mano.

Ecco le caratteristiche energetiche del building Green Pea che hanno portato ad una certificazione ITACA con punteggio superiore a 3: Edificio NZEB Nearly Zero Energy Building, Classe A3; Energia termica prodotta da impianto geotermico: 1.848.697,13 kWh; acqua calda sanitaria: fabbisogno di energia termica: 187.484,77 kWh, di cui 87,81% = 164.630,38 kWh da fonti rinnovabili; riscaldamento: fabbisogno di energia termica 1.900.967,095 kWh, di cui 88,59% = 1.684.066,75 kWh da fonti rinnovabili; Energia elettrica prodotta da fotovoltaico: 140.530,59 kWh; illuminazione: fabbisogno di energia elettrica 156.232,20 kWh, di cui 89,94% = 140.530,59 kWh da fonti rinnovabili. Tutta l’energia non prodotta da Green Pea è certificata Green da Iren.

L’attività e i valori Green Pea saranno supportati da un grande lavoro sui contenuti, sia nell’esperienza in store sia nelle sue amplificazioni digitali tramite l’App realizzata con la startup Aworld unendo sostenibilità e gamification, il magazine Green Peaple e un fitto palinsesto eventi. Al centro di tutto, la community degli appassionati Green, che potranno diventare Green Pea Members attraverso diverse tipologie di membership. Ogni contenuto divulgativo sarà approvato da Silvio Greco Responsabile dell’Inspiration Board Green Pea: il comitato scientifico che garantisce l’accuratezza delle informazioni comunicate in Green Pea.

Nelle parole di Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e Green Pea: “Riteniamo che, in un modello sociale basato sui consumi, occorra indirizzare il commercio verso valori utili al benessere vero, il quale può esistere solo se in equilibrio con gli altri umani. Lo scenario non è complicato da leggere. Il problema principale consiste nella compatibilità tra le attività volte al miglioramento della vita e la salute del pianeta. Il 90% degli scienziati ci dice che il nostro modo di consumare è diventato incompatibile. Da un lato produciamo energia immettendo nell’atmosfera una quantità di CO2 eccessiva che altera il clima, da un altro lato costruiamo oggetti e produciamo cibo inquinando terra, acqua e aria, da un altro ancora non smaltiamo i rifiuti in modo corretto, infine sopprimiamo alberi. Quando il 90% degli scienziati dice una cosa, normalmente ci azzecca. È giunto il momento di modificare il nostro modo di consumare. Green Pea nasce per questo. Si pone l’obiettivo di dimostrare che vi è la possibilità, subito, di vivere in armonia con il pianeta senza rinunciare al bello. Poiché ci sembra di aver raggiunto questo scopo già con Eataly per quanto riguarda il cibo, dunque l’agricoltura, ora ci proviamo con le altre principali attività di consumo: muoversi, abitare, vestirsi e poi stare puliti, in forma e sapienti”.

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