Nasce a Bologna l’Impianto Pilota di BI-REX
Un Impianto Pilota che sarà un vero Digital Capability Center in grado di integrare le nuove tecnologie digitali additive con quelle convenzionali della lavorazione meccanica di precisione, e di avvalersi delle più sofisticate tecnologie per i Big Data a beneficio dei processi di produzione.
Questo è il primo passo concreto di BI-REX, il consorzio pubblico-privato nato il 12 dicembre 2018 a Bologna e che raccoglie in partenariato 57 attori tra Università, Centri di Ricerca e Imprese di eccellenza, con lo scopo di assistere le aziende e in particolare le PMI nell’adozione di tecnologie abilitanti al Piano Industria 4.0. Tale obiettivo sarà raggiunto attraverso la consulenza e la valutazione della tecnologia, la progettazione e la convalida di soluzioni innovative e la formazione professionalizzante focalizzata sulle linee produttive.
Bi-Rex nasce proprio dal DNA del tessuto aziendale, scientifico e culturale di un territorio, quale quello emiliano-romagnolo, di eccellenza universalmente riconosciuta per mettersi a disposizione al fine di migliorare la competitività dell’intero Sistema Paese in una prospettiva globale.
L’Impianto Pilota indicherà la strada che la nostra industria manifatturiera dovrà seguire nei prossimi anni per entrare nella nuova era tecnologica senza perdere la sua riconosciuta eccellenza e la sua cultura tecnica, tenendo legate a sé le migliaia di imprese subfornitrici che consentono al tessuto imprenditoriale di prosperare; un Pilota che mostrerà loro, nel dettaglio, come fare e dove investire.
Ma ben più di questo, applicando le più avanzate tecniche di big data, robotica collaborativa e di realtà virtuale alla creazione e al perfezionamento di prodotti sofisticati ed unici, già qualificati per il mercato, il Pilota di Bi-Rex incrementerà il tesoro di competitività che è racchiuso nel capitale umano delle nostre fabbriche, richiamando giovani di tutta Europa che abbiano voglia di divertirsi e di cimentarsi con i mezzi della nuova fabbrica del futuro, in cui è la creatività ad essere necessaria, tanto quanto lo è la competenza; tra pochi anni, termini astrusi come Digital Twin, Deep Learning, Data Analytics, IoT e Blockchain, Cybersecurity, saranno usati dai nostri ragazzi come noi oggi parliamo di fresatura o di rettifica.
L’impianto che nasce oggi è incentrato sulla filiera meccatronica e automotive ma porta con sé una ampia mole di temi e soluzioni da generare ulteriori impianti-pilota focalizzati sui bisogni delle numerose aree di specializzazione del partenariato di BI-REX: nel settore bio-medicale, nella chirurgia protesica, nell’agroalimentare, nella grande distribuzione, nei servizi per le smart city, nel facility management, nella sostenibilità e nell’economia circolare, nella responsabilità sociale.
Bi-Rex emetterà bandi per una trentina di progetti che coprono tutto l’arco delle tecnologie abilitanti di Industria 4.0.
In un primo gruppo di progetti, si indagheranno le nuove tecnologie di fabbricazione additiva, che necessitano innanzitutto di una nuova generazione di progettisti in grado di comprenderle ed utilizzarle al meglio. Oltre a questo, saranno sviluppati nuovi materiali, nuove tecniche di qualificazione, nuove funzionalità integrate, nuova componentistica.
In un secondo gruppo di progetti si svilupperanno le metodologie di controllo delle macchine di produzione: siamo un territorio di costruttori di macchine, dobbiamo sapere tutto ciò che sta accadendo durante il funzionamento della macchina in ogni suo organo e vogliamo anticipare ogni problema che possa determinarne il fermo, prima che si realizzi. Vogliamo capire la causa del problema mentre la macchina continua a produrre. Vogliamo avere pronto il pezzo di ricambio prima che si rompa in modo da poterlo cambiare minimizzando il fermo di produzione.
I nuovi sistemi produttivi sono sempre più spesso integrati da nuovi infaticabili aiutanti: i robot. Sviluppare robot collaborativi, sicuri, flessibili, che sanno dove si trovano, integrati con sistemi di visione, di riconoscimento e di interpretazione della realtà circostante sarà l’obiettivo del terzo gruppo di progetti.
Spesso le decisioni devono essere prese facendosi aiutare da qualcuno che sta molto lontano dal nostro sistema produttivo: una decisione di irrigazione del campo deve essere presa collegandosi “in cloud” con il centro meteorologico. Può anche accadere che non siamo noi ad avere bisogno di un dato importante, ma i nostri clienti, che stanno usando i nostri prodotti: una moto che attraversa il deserto del Nevada potrebbe avere una batteria non in grado di sopportare il lungo viaggio e noi vogliamo mandare in tempo reale un segnale di allarme. Ecco quindi che, in un quarto gruppo di progetti, occorrerà disporre di protocolli di comunicazione veloce e di sistemi in grado di utilizzare immediatamente le informazioni che vengono da lontano, integrandole con quelle più vicine a noi.
In un quinto gruppo di progetti, saranno quindi sviluppati i temi della gestione di grandi moli di dati, che tipicamente nascono nel controllo di sistemi produttivi che funzionano ovunque essi si trovino, anche in luoghi remoti. Bisogna creare piattaforme per la gestione dei dati, parlare con i clienti, guidarli nelle loro scelte, rispondere alle loro esigenze.
Un sesto gruppo di progetti affronterà i temi della tracciabilità e della sicurezza, essenziali per la filiera agroalimentare, per quella della salute come per la corretta gestione di rottami e scarti di lavorazione in un’ottica di declinazione concreta del concetto di economia circolare.
Un settimo gruppo di progetti è dedicato a filiere verticali quali l’agro-alimentare e il biomedicale, ambiti nei quali i big data e le tecnologie abilitanti industria 4.0 possono garantire maggiore qualità, efficienza e versatilità. Dello stesso gruppo fanno inoltre parte progetti che affronteranno i temi della responsabilità sociale, della economia circolare e della sostenibilità.
Nella visione di Bi-Rex la Fabbrica del futuro sarà contemporaneamente una Sorgente di Dati ed un Nodo di Interconnessione di Informazioni che perseguirà lo scopo di efficientare i processi interni e i flussi informativi verso la filiera dei Fornitori e dei Clienti. Si passerà da un modello di Business B2B a B2B2C a C2B. Le aziende oltre a percorrere a velocità più alte le strade già tracciate avranno la possibilità di progettare nuovi percorsi che attraverseranno luoghi fino ad oggi inesplorati.