Il Misery Index Confcommercio di luglio 2019 si è attestato su un valore stimato di 16,4, in moderato rialzo rispetto al dato di giugno, mese in cui si era toccato il minimo dall’inizio del 2011. Al deterioramento dell’indicatore hanno contribuito sia la componente legata all’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, sia il peggioramento registrato dalla disoccupazione. Il dato dell’ultimo mese si inserisce in un contesto di graduale rientro dell’indicatore, sceso nella media del secondo trimestre a 16,6. Ciò nonostante l’area del disagio sociale si mantiene ancora su valori molto distanti dai livelli pre-crisi, situazione che potrebbe aver contribuito a generare una scarsa percezione del miglioramento nelle famiglie. Vi è anche il rischio che il perdurare della stagnazione produttiva consolidi, nei prossimi mesi, il deterioramento nel mercato del lavoro registrato nell’ultimo mese, vanificando i già esigui progressi conseguiti negli ultimi anni.

A luglio il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,9%, in aumento di un decimo di punto rispetto a giugno. Il dato è sintesi di una riduzione di 18mila occupati su giugno e di un aumento delle persone in cerca d’occupazione. Nel confronto con luglio 2018 si conferma, comunque, la tendenza positiva, con una variazione di 193mila unità nel numero di persone occupate ed un calo di 121mila disoccupati

A completare il quadro si evidenzia come, in linea con l’andamento rilevato negli ultimi mesi, a luglio 2019 le ore autorizzate di CIG abbiano mostrato, nel confronto annuo, una tendenza all’aumento. Nei primi sette mesi dell’anno l’incremento è stato del 18,1% rispetto allo stesso periodo del 2018. In virtù di un tasso di utilizzo lievemente più contenuto rispetto al 2018 in termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA si rileva, comunque, sia in termini congiunturali sia su base annua una sostanziale stabilità. Dal lato degli scoraggiati a fronte di un’invarianza in termini congiunturali, nel confronto con lo stesso mese del 2018 si conferma una tendenza all’aumento.

Il combinarsi di queste dinamiche ha portato ad un incremento del tasso di disoccupazione esteso di un decimo di punto su base mensile, e ad una riduzione di due decimi nel confronto annuo.

Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dello 0,7% su base annua, in ripresa rispetto allo 0,5% di giugno.

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