Secondo i dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a settembre le immatricolazioni di autovetture nuove hanno registrato ancora una crescita del 22,8% con un totale di 136.283 unità, rispetto allo stesso mese del 2022. Nel cumulato da inizio anno, il mercato conta 1.176.882 nuove registrazioni, con un incremento del 20,6% sul corrispondente periodo del 2022.
«I numeri raggiunti nel mese appena concluso sono stati certamente condizionati dalle forzature legate alla chiusura del terzo trimestre e al raggiungimento degli obiettivi imposti alle Reti per l’ottenimento dei premi di volume e il mantenimento delle quote di mercato», dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
«Come già stiamo assistendo da alcuni mesi, la raccolta degli ordini, soprattutto di veicoli a basse emissioni, è in contrazione poiché l’elettrificazione dei veicoli, come noto, sta incontrando molti ostacoli, fra tutti economici e infrastrutturali. La stasi sul fronte della domanda privata green, per effetto dell’indecisione negli acquisti da parte delle famiglie, della crescita dei prezzi finali e dell’indebolimento dei redditi reali», continua De Stefani «sta quindi determinando una crescente corsa alle immatricolazioni degli ultimi tre giorni del mese: la pressione commerciale su molte Reti di vendita sta toccando livelli di guardia. A settembre, al netto delle auto immatricolazioni, la consistenza del mercato reale – quello dei clienti ‘veri’ – sarebbe stata più bassa e il tasso di crescita decisamente più modesto».
«L’indiscussa spinta ecologica verso l’elettrico necessità di adeguati fattori abilitanti che, al contrario, al momento non procedono come dovrebbero, ponendo tra l’altro l’Italia in una posizione di continua rincorsa rispetto agli altri principali Paesi in Europa e rendendo difficile il raggiungimento dei target europei in agenda nei prossimi anni. Auspichiamo che l’intesa del MIMIT con il gruppo Stellantis possa concludersi in tempi rapidi così da poter riavviare efficacemente il meccanismo degli incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti, di cui residua circa il 70% dei fondi nella fascia 0-20 g/Km di CO2 e il 90% sulla fascia 21-60. Lo schema degli incentivi» conclude De Stefani, «va reso più aderente alla realtà del mercato, svecchiando, in modo economicamente e socialmente sostenibile, il parco circolante maggiormente obsoleto; ricordo che in Italia l’età media del parco autovetture è di 12,2 anni contro i 10,5 anni della Francia e 10,1 anni della Germania».
Sul fronte delle alimentazioni, a settembre le auto elettriche BEV segnano un calo del 2,7% mentre nei primi nove mese dell’anno il progresso è pari a +27,6%, tuttavia con i volumi ancora contenuti la quota ottenuta è del 3,6% collocandosi in ultima posizione, alle spalle di ibrido elettrico, benzina, diesel, Gpl e plug-in. Analizzando le altre motorizzazioni, le auto a benzina avanzano nel mese del +32,2%, quelle a Gpl segnano +12,3% mentre ibride e plug-in registrano rispettivamente +35,9% e +24,4%; il diesel è in calo del -3% nel mese, +10,8 tra gennaio e settembre.
Dal punto di vista dei canali di vendita, i privati hanno registrano un incremento del 22,7% sullo stesso mese 2022 mentre nel periodo gennaio-settembre l’aumento è dell’11,7% sul 2022, con una quota di mercato cumulata del 55,5%. Le immatricolazioni a società hanno conseguito nel mese +58,6% con un tasso di crescita dall’inizio anno del 28,6%. Il noleggio, con una decrescita del breve termine pari a 34,3%, ha ottenuto complessivamente +3,7% nel mese portando l’incremento da inizio anno al +35,3%.
Negli ultimi tre giorni di settembre è stato immatricolato il 40,3% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato il 12,7% dei volumi di vendita mensili, con un incremento superiore al 90% rispetto a settembre 2022.