L’offerta di percorsi per le competenze digitali si arricchisce a Torino con un progetto realizzato in collaborazione fra Fondazione Agnelli, Fondazione IBM Italia e l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte.
Il progetto, partito lo scorso anno, coinvolge 4 Istituti secondari di II grado: IIS Maxwell, Liceo Classico Alfieri, Istituto Professionale Alberghiero Colombatto, IIS Zerboni, che stanno lavorando per arricchire i curricula formativi di nuove competenze legate al digitale, alla robotica e all’intelligenza artificiale, materie non ancora curriculari, ma utilissime nell’odierno mondo del lavoro.
Ogni scuola ha ricevuto in dono 3 robottini IBM TJBot, un progetto open source realizzato da IBM per promuovere l’utilizzo dei servizi di intelligenza artificiale in modo semplice e divertente.
Per Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli: “dalla collaborazione di due fondazioni private con l’USR Piemonte nasce l’idea di offrire ad alcune scuole l’opportunità di cimentarsi con l’«intelligenza aumentata». Sono gli stessi studenti a immaginare modalità pratiche di utilizzo delle nuove tecnologie nella quotidiana attività delle loro scuole. Nella logica dell’alternanza scuola-lavoro, i progetti si propongono di sviluppare competenze trasversali e orientano gli studenti verso i successivi passi formativi e occupazionali”.
“Colmare il divario tra percorsi formativi e mercato del lavoro – dichiara Alessandra Santacroce Presidente Fondazione IBM Italia – è una delle più grandi necessità del nostro Paese. Lo sviluppo delle tecnologie non può e non deve restare escluso dalle aule di scuola, per tutti gli indirizzi. E questo è responsabilità di noi tutti: scuola in primis, ma anche Istituzioni e aziende, che possono fornire competenza, esperienza e buone pratiche. Questa collaborazione con Fondazione Agnelli e l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte ne è un esempio. L’innovazione porterà infatti benefici a tutti noi solo grazie a un capitale umano adeguato e protagonista”.
“Il progetto – afferma Fabrizio Manca, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale – è sicuramente una grande opportunità di crescita per i nostri studenti e di preparazione al futuro che li attende. Ma è anche un forte stimolo per gli insegnanti che, attraverso le potenzialità offerte dalle macchine a intelligenza artificiale, possono sperimentare una nuova didattica e acquisire maggiore conoscenza delle attuali dinamiche del mercato del lavoro e delle sfide innovative che in questo momento stanno affrontando le realtà produttive. Ed è proprio il contatto con il presente e il mondo che verrà, con i cambiamenti repentini, la complessità e le incertezze che le trasformazioni tecnologiche imprimono, con una velocità mai registratasi in altre epoche storiche, quello di cui necessita il nostro sistema educativo. Un buon esempio di quanto sia fondamentale l’alleanza sinergica tra pubblico e privato per generare modelli virtuosi di sviluppo e crescita del Paese”.
Nella prima parte, l’attività ha riguardato l’aggiornamento dei docenti sulla proposta formativa e le tecnologie che sarebbero state utilizzate. Da questo anno scolastico si è entrati nel vivo della sperimentazione con alcune sessioni pratiche. Affiancati dai professionisti IBM, gli studenti sono partiti dal montaggio fisico del TJBot. Una volta realizzato, si passa alla sua programmazione, e, grazie ai servizi di IBM Watson, come Speech to Text, Visual Recognition e Assistant disponibili su IBM Cloud, il robot sarà in grado di dar vita alle idee degli studenti, dialogando con loro in linguaggio naturale.
I ragazzi sono chiamati, infatti, a ideare un progetto utilizzando le risorse messe loro a disposizione e combinandole con i progetti e materie curriculari specifici del loro indirizzo di studi.
Qualche idea è già in lavorazione: dalla creazione del TJ Assistente di sala per l’Istituto Colombatto, al TJ che fornisce orientamento in entrata all’IIS Maxwell. Nei prossimi mesi scopriremo compiutamente i risultati della fantasia, degli interessi e delle passioni degli studenti.
Il progetto ha durata triennale, con gli incontri che si svolgono presso la Fondazione Agnelli e presso le singole scuole.