Lockdown: una famiglia su due ha risparmiato in media 480 euro
I mesi di lockdown sono stati l’occasione per mettere mano alle spese domestiche e fare ordine tra i conti di casa; questo quanto emerge dall’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat che, interrogando un campione rappresentativo della popolazione nazionale, hanno evidenziato come quasi 1 famiglia su 2, pari a 21 milioni di nuclei, abbia dichiarato di essere riuscita a risparmiare tra marzo e giugno, in media, 480 euro su alcune delle principali voci di spesa familiare.
Su quali voci di spesa sono riusciti a risparmiare maggiormente gli italiani da marzo a giugno 2020? Ad essere stati ridotti con maggior frequenza sono i costi sostenuti per l’RC auto e la bolletta della telefonia mobile; il 10,2%, pari a 4.500.000 famiglie, ha dichiarato di aver ridotto la bolletta elettrica, mentre il 9,2% dei rispondenti quella del gas.
A determinare questi risparmi sono state diverse cause, sostengono gli esperti di Facile.it; in alcuni casi, come per l’RC auto e moto, ha influito notevolmente la riduzione delle tariffe applicate dalle compagnie, in altri, come per le utenze elettriche, ha inciso la diminuzione del costo delle materie prime, mentre in altri ancora, invece, il risparmio è stato determinato da un atteggiamento più attivo dell’utente che, con maggior tempo a disposizione, ha potuto confrontare le varie offerte presenti sul mercato trovando quella più adatta alle sue necessità.
Sorprende, invece, vedere che molti, il 9,1% dei rispondenti, hanno dichiarato di aver risparmiato sulla carta di credito.
Se, a livello nazionale, il 48,2% degli intervistati ha dichiarato di essere riuscito a risparmiare riducendo le spese di casa, la percentuale varia su base territoriale raggiungendo il valore più alto tra le famiglie residenti nelle regioni del Centro Italia.
Guardano a coloro che hanno ridotto le spese, come detto, il risparmio medio conseguito è stato pari a 480 euro; va detto, però, che il 64% dei rispondenti è riuscito a risparmiare meno di 300 euro, mentre il 18% tra 300 e 500 euro.
Sono invece 22.700.000 le famiglie che hanno dichiarato di non essere riuscite a risparmiare; a livello territoriale, la percentuale di chi non ha risparmiato è più alta tra i rispondenti residenti nelle regioni del Nord Ovest, al Sud e nelle Isole.
Ma quali sono le spese domestiche che pesano maggiormente, almeno psicologicamente, sul budget delle famiglie italiane? Il 61,1% dei rispondenti ha indicato l’RC auto; nonostante molti siano riusciti negli scorsi mesi a ridurre questa spesa, l’assicurazione rimane ancora una delle voci di costo meno amate dagli italiani e, non a caso, una di quelle sulle quali la maggior parte dei rispondenti vorrebbe risparmiare.
Tra i costi domestici meno amate ci sono anche la bolletta della luce e quella del gas, la telefonia fissa e quella mobile. Il mutuo è ritenuto come la spesa più pesante dal 28,9% dei rispondenti; va detto che sulla percentuale, a ben guardare non altissima, incide il fatto che non tutte le famiglie debbano far fronte a questo costo.
Durante i mesi di lockdown è evidente come le famiglie abbiano acquisito una maggiore consapevolezza delle spese di casa e come, sovente, abbiano in qualche modo “compreso” meglio i relativi costi. Se si confrontano i dati della rilevazione di luglio con quelli della medesima rilevazione condotta a gennaio 2020, in epoca precedente alla pandemia, la classifica delle spese sulle quali gli italiani vorrebbero maggiormente risparmiare è sostanzialmente invariata, ma le percentuali sono tutte in calo. La volontà di risparmio, ad esempio, è passata dal 64% al 61% per le bollette della luce, dal 60% al 57% per l’RC auto e dal 59% al 51% per la bolletta del gas.
Unico valore in lieve aumento è quello relativo alle tariffe internet casa, voce di spesa sulla quale vogliono risparmiare il 35% dei rispondenti; erano il 34% a gennaio 2020. Costretti da smart working e didattica a distanza ad usare di più questo servizio abbiamo acquisito una maggiore consapevolezza del suo costo e, con ogni probabilità, della possibilità di trovare un’offerta migliore rispetto a quella che avevamo.