Nel 2021 in Italia sono state raccolteoltre 385mila tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. È quanto emerge dal Rapporto Annuale 2021 del Centro di Coordinamento RAEE giunto quest’anno alla sua14a edizione. Il report raccoglie e sintetizza i risultati conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione per la gestione dei rifiuti tecnologici in Italia, ed è pertanto l’unico in grado di fotografare l’andamento della raccolta di RAEE domestici nella sua totalità a livello nazionale. Si tratta di un risultato ancora una volta migliorativo, in crescita del 5,3% rispetto al 2020che conferma il trend emerso negli ultimi otto anni.
“Siamo soddisfatti dei risultati conseguiti nel 2021 che si confermano in linea con gli incrementi registrati negli ultimi anni. È la dimostrazione della bontà del sistema coordinato dal CdC RAEE e del lavoro fatto da tutti i gestori della raccolta: Comuni, aziende della gestione rifiuti insieme a distributori e installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche” commenta Bruno Rebolini, presidente del Centro di Coordinamento RAEE. “Un significativo elemento di novità rispetto all’anno precedente è che buona parte dei volumi incrementali complessivi derivano dalla raccolta dei vecchi televisori, a seguito dell’introduzione del Bonus TV a partire da fine agosto. Si è trattato di una dinamica sicuramente positiva che, per la modalità prevista, ha favorito l’incremento dei flussi legali. Al tempo stesso è stato un fenomeno eccezionale e repentino, concentratosi per due terzi nell’ultimo quadrimestre. Fenomeni di questo tipo causano una serissima difficoltà alla filiera, al punto che tutte le associazioni di categoria hanno promosso una richiesta al MITE per favorire lo stoccaggio dei televisori ritirati in attesa di trattamento. La filiera ha retto grazie alla fattiva e continua collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, ma in vista dell’ulteriore incremento previsto tra aprile e giugno, quando il passaggio al nuovo digitale terrestre avrà coinvolto tutte le regioni italiane, si rende necessario l’accoglimento della stessa da parte del Ministero.
Per contro, c’è da segnalare la battuta d’arresto nella raccolta dei rifiuti elettronici afferenti al raggruppamento R4, che già si caratterizzava per volumi contenuti e dispersi. Per invertire il trend e incrementarne i flussi in maniera significativa, da qui ai prossimi anni saranno richiesti sforzi considerevoli e investimenti.
Per far crescere i flussi è essenziale agire su più fronti: occorre promuovere la creazione di una rete di raccolta più capillare e di prossimità, bisogna investire su una comunicazione dedicata e puntuale – tanto più necessaria e fattibile in vista dell’entrata in vigore del decreto sui raggruppamenti attuativo dell’Open Scope -, occorre probabilmente prendere in considerazione nuove modalità a supporto della raccolta. Urge infine coinvolgere in una collaborazione fattiva e trasparente nuovi soggetti professionali che gestiscono particolari categorie di apparecchiature così da contrastare la sottrazione di volumi consistenti da parte dei canali paralleli.
Auspichiamo inoltre che si avvii a rapida conclusione il rinnovo degli Accordi di Programma che regolano la gestione dei RAEE domestici raccolti dai centri di raccolta comunali e dai luoghi di raggruppamento della distribuzione, così che il sistema possa avvalersi di regole operative ancora più chiare, definite e adeguate al contesto in cui si troveranno a operare i soggetti coinvolti.
Per quanto riguarda infine gli investimenti, i produttori di AEE, tramite i Sistemi Collettivi, proseguiranno con la politica di mettere annualmente a disposizione a favore dei soggetti che si occupano della raccolta, i finanziamenti dedicati all’efficientamento della raccolta -che comprendono i Premi di Efficienza, il fondo per lo sviluppo delle infrastrutture di raccolta e gli stanziamenti per la comunicazione locale e nazionale. Complessivamente, si tratta di investimenti che nel 2021 hanno superato i 25milioni di euro”.
Lo scorso anno i Sistemi Collettivi hanno gestito sull’intero territorio nazionale un totale di 385.258 tonnellate di RAEE, oltre 19.000 tonnellate in più rispetto al 2020, pari al +5,3%. Il dato tiene conto anche della raccolta volontaria effettuata dai consorzi.
Migliora pertanto la raccolta media pro capite che si attesa a 6,46 kg per abitante, in crescita del 5,5%.
Hanno effettuato oltre 218.000 ritiri sull’intero territorio pari a 598 missioni al giorno, l’8,5% in più rispetto ai ritiri eseguiti nel 2020. Un incremento significativo legato in maniera preponderante all’aumento di richieste di ritiro dei vecchi televisori a seguito dell’introduzione del Bonus TV: sono infatti quasi 7mila in più rispetto all’anno precedente.
I risultati in crescita della raccolta derivano anche dalla continua attività di sensibilizzazione e promozione della cultura dei RAEE in Italia che da quattro anni vede impegnati direttamente i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche tramite il Centro di Coordinamento RAEE con progetti di comunicazione che puntano a incrementare le quantità di rifiuti elettrici ed elettronici raccolti. In particolare, nel 2021 è stata proposta e implementata la campagna #RaeeGeneration che si rivolge in maniera mirataai più giovani, le cosiddette generazioni Z e Millenials, grandi consumatrici di prodotti elettronici e protagoniste del futuro.
A fare da traino all’incremento complessivo della raccolta 2021 sono stati essenzialmente i volumi di R3, il raggruppamento che comprende i vecchi televisori che, come già sottolineato, a seguito dell’introduzione del Bonus TV lo scorso agosto, ha registrato un incremento eccezionale dei flussi di raccolta, pari al +22,2%, al punto da rappresentare circa i due terzi delle quasi 14mila tonnellate di RAEE raccolte in più rispetto all’anno precedente per un totale di 76.108 tonnellate. A rendere maggiormente la portata del fenomeno, va considerato che quasi il 50% di questi volumi si sono concentrati nell’ultimo quadrimestre dell’anno.
Molto distanti da questi risultati e ben più contenuti sono gli incrementi registrati dagli altri raggruppamenti: i grandi bianchi si attestano al +3,1% per un totale di 129.535 tonnellate, confermandosi ancora una volta la tipologia di apparecchiature a fine vita più raccolte che rappresentano oltre un terzo della raccolta complessiva.
Crescono anche la raccolta delle sorgenti luminose, che raggiungono le 2.713 tonnellate e gli apparecchi di freddo e clima che arrivano a pesare 99.595 tonnellate in forza di un incremento del 2,7%.
Di segno diametralmente opposto l’andamento della raccolta di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo che a seguito di una contrazione dell’1,4% si ferma a 77.308 tonnellate, ponendo così fine all’ottimo trend di cresciuta avviato negli ultimi anni.
Il Rapporto Annuale 2021 conferma la peculiarità emersa tra le diverse aree del Paese già nel corso del 2020: sebbene sia il Nord quanto il Centro Italia incrementino i propri quantitativi rispetto all’anno precedente, è sempre il Sud che partendo da una situazione di evidente ritardo registra la crescita più significativa e sostenuta, a dimostrazione che le azioni necessarie per allinearsi ai risultati di raccolta del resto d’Italia devono intensificarsi.
La crescita a differente velocità emerge in modo evidente anche se si guarda all’andamento dellaraccolta pro capite che si conferma migliorativa in tutto il Paese, ma in maniera nettamente più sostenuta proprio al Sud.
Nelle regioni del Nord la raccolta complessivaraggiunge le 201.130 tonnellate, in crescita del 4,8% rispetto al 2020 che porta a una media pro capite di 7,28 kg per abitante, superiore rispetto alla media nazionale.
Tutte le regioni evidenziano un trend positivo nella raccolta; spicca la crescita a doppio digit della Liguria, mentre l’Emilia Romagna registra l’incremento più contenuto, in controtendenza rispetto all’anno precedente.
Il Piemonte si conferma la regione con la raccolta pro capite più bassa tra le regioni del Nord Italia, con 6,07 kg per abitante e sebbene rimanga al di sotto della media nazionale, è quella cheche registra la seconda migliore performance dell’area dopo la Liguria.
Nessuna variazione invece per quanto riguarda il primato della raccolta pro capite che rimane ancora una volta nelle mani della Valle d’Aosta con 11,09 kg/ab, raggiungendo così l’equivalente del target europeo, mentre trale prime dieci del Paese si segnalano la Liguria con 8,71 kg/ab e il Trentino Alto Adige con 8,31 kg/ab.
Nel Centro Italia la raccolta di RAEE raggiunge le 86.127 tonnellate, in crescita del 4,37% rispetto al 2020, andamento in linea con quello dell’area Nord.
Sale a 6,56 kg per abitante la raccolta media pro capite, al di sopra della media nazionale.
La Toscana e l’Umbria registrano le performance più significative con, rispettivamente, il +9,5% e il +6,5%. Più contenuto l’incremento del Lazio con il +2,1%, mentre sono a segno meno le raccolte di Abruzzo e delle Marche.
Con 8,71 kg per abitante, sostenutodall’incremento più significativo di tutta l’area è ancora una volta la Toscanaa detenere il primo posto in termini di raccolta pro capite. Cala invece dell’1,4% il dato medio pro capite del Lazio che scende a 5,69 kg per abitante.
Come già evidenziato, il Sud registra la maggiore crescita nella raccolta a livello di aree, pari a un incremento del 7,18% rispetto all’anno precedente, per un totale di 97.195 tonnellate raccolte. Ciò nonostante, a differenza degli ultimi anni il trend non è più a doppio digit, evidenziando un rallentamento che emerge in modo ancora più netto se si guarda ai risultati delle singole regioni.
Rispetto all’anno precedente, solo due regioni su sette evidenziano incrementi percentuali a doppia cifra, pur confermandosi i migliori a livello nazionale: si tratta della Sardegna e della Sicilia, seguite da Puglia, Calabria e a distanza dalla Campania. Molise e Basilicata registrano invece una contrazione importante dei volumi di raccolta: la prima del -9,9%, la seconda segna il -4,9%.
La raccolta media pro capite raggiunge i 5,14 kg per abitante riducendo la distanza rispetto alla media italiana ma sempre insufficiente rispetto agli obiettivi.
La Sardegna ratifica la seconda posizione a livello nazionale, con un dato pro capite di 9,93 kg/ab, seguita dalla Basilicata che con 8,46 kg/ab scende però al quarto posto nel ranking nazionale. Tutte le restanti regioni dell’area rimangono al di sotto della media nazionale, in particolare Sicilia, Puglia e Campania. Ma se queste ultime due risultano ancora una volta le ultime regioni per raccolta pro capite, la Sicilia cede il terz’ultimo posto all’Abruzzo.
“Il target di raccolta pro capite di circa 11 kg indicato dall’Unione Europea rimane distante, ma anno dopo anno questo divario, seppur lentamente, è destinato a colmarsi. Come Centro di Coordinamento ne siamo convinti, per questo motivo proseguiremo nel percorso intrapreso quasi 15 anni fa, continuando a investire in comunicazione e impegnandoci a sviluppare nuovi modelli e soluzioni organizzative per rispondere sempre e meglio alle nuove richieste e sfide che il mercato ci presenta” conclude il presidente Rebolini.