Mapp ha pubblicato un’analisi dei cambiamenti delle visite ai siti web di diversi settori economici a causa della pandemia di Covid-19.

L’editoria a livello globale ha registrato un aumento degli accessi legato alla necessità della popolazione di acquisire informazioni. Si possono fare confronti interessanti comparando l’utilizzo dei media online tra Germania e Italia: in entrambi i Paesi, le notizie sui primi decessi hanno portato a un forte incremento di ricerche di notizie online. Al crescere del numero di casi in Germania, verso la metà di marzo, l’accesso ai canali online dei vari notiziari tedeschi è aumentato in modo maggiore rispetto ai dati dei media italiani. Nel complesso, il traffico online è aumentato del 93% in Italia e del 103% in Germania dall’inizio del 2020. Il fatto che i media tedeschi abbiano superato quelli italiani indica una sorta di “saturazione” delle notizie nel territorio italiano.

Anche il segmento degli acquisti online registra una crescita significativa. Entro la fine del mese di marzo 2020, i volumi di ordini registreranno una crescita dell’88% in confronto al dato di inizio anno. Altri settori che registrano un aumento degli accessi da parte dei consumatori sono le telecomunicazioni e il comparto della finanza. Nel caso delle telecomunicazioni, la gestione degli abbonamenti o dell’accesso a Internet ha sicuramente influito su questi dati. Mentre il settore del commercio B2B sta ora rallentando dopo un temporaneo aumento, l’industria del turismo è certamente quella più penalizzata da questa crisi, con un calo molto marcato che si è assestato negli ultimi giorni al 34% rispetto al traffico di inizio anno.

Un’ulteriore analisi rivela che sono in crescita i prodotti di uso casalingo, con i distributori di articoli di hobbistica in forte crescita di domanda. Gli ordini di questi prodotti sono cresciuti del 212% in confronto all’inizio dell’anno, dato mai registrato in passato. L’incremento di ordini di materiali da costruzione, attrezzi da giardinaggio e da costruzione indica chiaramente come, a seguito dell’isolamento, le persone si stiano dedicando ad attività di fai-da-te.

Anche gli ordini di giocattoli e cosmetici sono in crescita, rispettivamente del 90% e del 64%. Nel primo caso, le ragioni di questo aumento sono da registrare nella chiusura delle scuole e degli asili e nella tendenza dei genitori a voler tenere i figli felici ed occupati.

Un incremento moderato si registra anche nel settore dell’arredamento, mentre il settore dell’elettronica è in crescita del 9%. Contribuisce certamente a questi dati la necessità di rispondere alla richiesta delle aziende di lavorare da casa. La crescita degli ordini di oggetti di arredamento e in parallelo la diminuzione del volume medio dei carrelli abbandonati indica chiaramente la tendenza all’acquisto di oggetti di decorazione per la casa.

Di contro, il segmento dell’abbigliamento non ha ancora subito un impatto correlato alla crisi in atto: il volume degli acquisti online è rimasto infatti invariato. In questo ambito, solo l’abbigliamento sportivo ha registrato un calo, dovuto al fatto che il tempo speso all’esterno delle proprie abitazioni è considerevolmente diminuito. Un dato sorprendente lo riserva il settore dei sex-toys, che è in calo del 19% nonostante il forte distanziamento sociale imposto dalla crisi.

Nel corso della pandemia da coronavirus sono stati misurati anche i picchi di accesso a internet. I portali di e-commerce sono usati più intensamente tra le 6.00 e le 8.00 del mattino, mentre i media hanno il picco di flussi di accesso tra le 16.00 e le 19.00. Questi dati, registrati in un momento di forte isolamento sociale, mostrano come gli utenti siano inclini a dedicarsi allo shopping al mattino, mentre la tendenza all’informazione si sia spostata dal mattino, solitamente nel tragitto casa-lavoro, al pomeriggio/sera.

Per questa analisi Mapp ha analizzato il traffico online dal 1°gennaio al 22 marzo. I settori interessati sono stati: e-commerce, media, finanza, viaggi, telecomunicazioni e distribuzione B2B. Cluster di analisi sono stati creati basandosi su Paesi di provenienza, settori industriali e tipologie di prodotto. Il campione di dati analizzati sulle visite di siti online è di quasi 21.5 miliardi di visite.

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