Dal 2005, il James Dyson Award incoraggia l’inventiva e lo spirito imprenditoriale di laureandi e neolaureati in ingegneria e design, sfidandoli a “progettare la soluzione a un problema”. Rivolto a un pubblico ampio, il bando di gara incoraggia gli studenti a risolvere problemi rilevanti. I precedenti vincitori hanno infatti individuato soluzioni nella produzione di energia rinnovabile, nuove forme di plastica sostenibile e screening medici e dei tumori. A Sir James Dyson il compito di selezionare due vincitori internazionali, tra cui il miglior progetto in ambito Sostenibilità, che riceveranno un premio in denaro e riconoscimento globale: due primi passi cruciali per mettere in pratica le proprie idee nella vita reale.
“I giovani vogliono cambiare il mondo e questo premio vuole dare loro supporto tramite finanziamenti concreti, convalida e una piattaforma per lanciare le proprie idee, con un notevole successo: infatti il 65% dei vincitori internazionali propone le proprie idee sul mercato, in un contesto in cui il 90% delle start up fallisce. Cerco invenzioni rivoluzionarie che sfidino e mettano in discussione il pensiero tradizionale. Buona fortuna!”
Lo scorso anno ha fatto registrare un record di iscrizioni e il nuovo premio per la Sostenibilità è stato conferito al suo primo vincitore: AuREUS, inventato da Carvey Ehren Maigue dalle Filippine. Il James Dyson Award, riconoscendo il ruolo dei giovani designer e ingegneri nella creazione di un futuro sostenibile, l’anno scorso ha introdotto questo premio di fama internazionale concentrandosi sulle idee che affrontano questioni ambientali e che condividono la filosofia Dyson di Lean Engineering, del fare di più tramite processi più snelli.
Nel 2021, ci saranno ancora due premi globali del valore di 33.000 euro: il Vincitore Internazionale della categoria Sostenibilità e il Vincitore Internazionale Assoluto. Ma prima di tutto ogni paese e regione partecipante premierà un vincitore nazionale e due finalisti nazionali. Coloro che si aggiudicheranno la vittoria nazionale concorreranno alla fase di premiazione internazionale.
Sul gradino più alto del podio italiano, nel 2020, la sostenibilità con il tema dell’inquinamento originato dalle microplastiche presenti nei nostri mari; la soluzione? Cloud of Sea – “Nuvola di mare”: uno speciale parabordo che permette ad ogni navigante di fare la propria parte, innescando un circolo virtuoso che parte dal basso. Al secondo e terzo posto, si sono collocati Chroma, un dispositivo medico indossabile per il monitoraggio del feto in gravidanza, con l’obiettivo di ridurre gli spostamenti e i disagi delle future madri e X-Tile, una particolare tegola in grado di regolare la temperatura delle nostre abitazioni permettendo un considerevole risparmio di energia; quest’ultimo progetto è stato inoltre incluso nella top 20 stilata dagli ingegneri Dyson, concorrendo così per la vittoria internazionale.
Tre progetti, legati da un unico forte filo rosso che li accomuna: la tutela di ambiente e persone, nel segno di un ingegno italiano volto alla risoluzione di problemi pratici e identitari, come i nostri mari, la maternità e la luce del sole che per larga parte dell’anno illumina i paesi del Mediterraneo.
“Il James Dyson Award mi ha permesso di mostrare il mio progetto a tutto il mondo”: le parole del vincitore italiano 2020, il giovane designer Matteo Brasili.
Designer venticinquenne, marchigiano e con una mente costantemente rivolta verso la creazione di soluzioni pratiche e alla risoluzione di problemi reali: Matteo Brasili è il vincitore dell’edizione italiana del James Dyson Award 2020, laureato presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. A oltre 5 mesi di distanza dalla vittoria, traccia un bilancio del percorso della sua invenzione: “Sono felice di dire che il progetto attualmente è in fase di ulteriore evoluzione e sperimentazione attraverso la collaborazione con un’azienda, e stiamo lavorando per rendere commercializzabile il prodotto nel più breve tempo possibile.”
Infine, rivolge un consiglio a tutti coloro che vogliono partecipare al concorso: “A tutti i giovani intenti a partecipare e a vincere il concorso consiglierei di esprimere se stessi all’interno del proprio progetto e di mostrare la loro passione ed i loro obiettivi tramite le proprie idee”.
Spesso le invenzioni migliori sono anche le più semplici perché forniscono soluzioni chiare e intelligenti ai problemi del mondo reale. Il vincitore internazionale del 2020, The Blue Box, è un dispositivo domestico di rilevamento del tumore al seno che diagnostica i pazienti servendosi di un algoritmo dotato di intelligenza artificiale e di un campione di urine. È progettato per essere meno invasivo e più accessibile degli attuali processi di screening. L’idea nasce in seguito all’aumento del numero di donne che evitano le mammografie. L’inventrice della Blue Box è la ventitreenne Judit Giró Benet che afferma che vincere il premio è stato “un vero punto di svolta perché il denaro vinto permetterà di depositare numerosi brevetti per accelerare la ricerca e lo sviluppo del software”. Grazie al premio in denaro e alla notorietà internazionale, ora Judit sta lavorando alle fasi finali di prototipazione e sviluppo del software presso l’Università della California Irvine. Tutto è pronto per gli studi sull’uomo e i test clinici.
Il premio ha offerto ai giovani inventori esposizione mediatica internazionale, che ha spianato la strada a nuovi investimenti e opportunità per lo sviluppo delle loro idee. KwickScreen, il vincitore nazionale nel Regno Unito nel 2011, è specializzato in schermi anti-infezione per la sicurezza del paziente, ed è cresciuto fino a fondare un’azienda che ora impiega oltre 70 persone e fornisce schermi a ogni ente pubblico di assistenza sanitaria nel Regno Unito e 240 ospedali nel mondo. Nel 2017, SoaPen, è stato il finalista nazionale negli Stati Uniti. La SoaPen è una penna di sapone colorata che promuove il lavaggio sicuro delle mani. Il prodotto è stato commercializzato ed è stato inserito nella prestigiosa classifica Under 30 di Forbes. SoaPen ora distribuisce la sua linea di prodotti in espansione in tutta l’America e recentemente ha creato un disinfettante per le mani per soddisfare la domanda durante la pandemia di Covid-19. Rabbit Ray, finalista nel 2011 a Singapore, è usato da 44 ospedali in 23 paesi. È uno strumento di comunicazione che il personale ospedaliero può usare per spiegare le procedure mediche ai bambini. La sua inventrice, Esther Wang, da allora ha fondato un’azienda premiata di educazione sanitaria, Joytingle, e la sua invenzione Rabbit Ray supporta la comunicazione delle procedure mediche dalle vaccinazioni alla chemioterapia.