Nel 2021 poco meno della metà delle persone di 16-74 anni residente in Italia ha competenze digitali almeno di base. Il divario tra i diversi Paesi europei risulta piuttosto elevato. L’Italia occupa le ultime posizioni della graduatoria europea.

Le competenze digitali almeno di base sono caratterizzate da un forte divario di genere a favore degli uomini, che, nel nostro Paese è di 5,1 punti percentuali. Va però sottolineato che fino ai 44 anni tale distanza si annulla e in alcuni casi si inverte di segno.

Nel nostro Paese è presente un forte gradiente tra Centro-Nord e Mezzogiorno, ad eccezione della Sardegna, che si attesta sul valore medio. Le regioni dove le competenze digitali almeno di base sono più diffuse sono il Lazio, seguito dal Friuli-Venezia Giulia e dalla Provincia Autonoma di Trento.

L’80,3% delle persone di 25-54 anni con un’istruzione terziaria possiede competenze digitali almeno di base, valore quasi in linea con quello medio EU27, mentre tale quota cala al 25% per quelli con titolo di studio primario, con una distanza di circa 8 punti percentuali rispetto al valore medio EU27.

Nel 2021 le persone hanno competenze digitali più avanzate per e-skill legati ai domini della “Comunicazione e collaborazione” e dell’“Alfabetizzazione su informazioni e dati” rispetto a quelli legati alla “Risoluzione di problemi”, alla “Creazione di contenuti digitali” e alla “Sicurezza”.

Le competenze digitali specialistiche interne alle imprese sono appannaggio di quelle con almeno 250 addetti e di quelle del settore ICT. Le PMI italiane sono tra le prime in Europa a esternalizzare la gestione delle funzioni ICT.

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