Oggi la sostenibilità rappresenta una priorità per molte persone, compresi i leader aziendali. I risultati di un recente rapporto di PwC rivelano che quasi un quarto dei CEO europei ritiene che la propria organizzazione sarà altamente o estremamente esposta all’impatto del cambiamento climatico nei prossimi cinque anni. Inoltre, secondo il Sustainability Brand Perception Report di Quo circa, l’85% dei leader aziendali afferma che, entro il 2025, la sostenibilità rivestirà un ruolo importante per migliorare le proprie le prestazioni.

Le nuove normative impongono sempre più obblighi. Ne è un esempio il Greenwashing,  la direttiva della Commissione europea riguardante le dichiarazioni ecologiche, entrata in vigore a marzo di quest’anno,  che impedisce alle aziende di fare asserzioni ingannevoli sui progressi compiuti in ambito ambientale. La sostenibilità, dunque, è ormai una questione imprescindibile per le organizzazioni che, per tutta risposta, hanno iniziato ad analizzare le proprie strategie di comunicazione per dimostrare l’efficacia delle azioni adottate  in funzione del raggiungimento degli obiettivi ambientali. Ciò però non è sufficiente, è necessaria un’attenta pianificazione per armonizzare le iniziative e condurre operazioni sostenibili all’interno dell’azienda.

Mentre i leader pensano alla transizione verso un futuro più sostenibile, sarà fondamentale sfruttare la tecnologia per tracciare e misurare le emissioni di CO2. Il primo passo da compiere è l’adozione di strumenti digitali che possano migliorare l’accesso ai dati connessi e consentire alle organizzazioni di tracciare e misurare gli impegni assunti.

I decision-maker devono identificare eventuali processi, pratiche o risorse che possono essere dannose per l’ambiente e mettere in atto azioni che aiutino le aziende a ridurre il proprio impatto.

Oggi molti leader riconoscono l’importanza di incrementare la sostenibilità della loro azienda ma non sanno da dove cominciare.

E’ importante avviare il processo il prima possibile. Nuove normative, tra le quali la Direttiva sulla rendicontazione societaria di sostenibilità della Commissione europea, obbligheranno le organizzazioni a comunicare le loro misure per ridurre l’impatto ambientale e i relativi parametri utilizzati.

Una ricerca condotta da World Benchmarking Alliance ha rivelato che solo il 22% delle aziende europee soddisfa alcuni dei requisiti della normativa, ma non tutti i parametri di rendicontazione stabiliti dal CSRD vengono contemplati.

Ciò sarebbe dovuto alla difficoltà nel raccogliere e analizzare i dati richiesti per tracciare in modo efficace i progressi compiuti nel campo della sostenibilità.

Strumenti digitali e analitici efficienti possono aiutare i leader aziendali a monitorare le informazioni sull’impatto ambientale esercitato dalle loro azioni e dall’uso di tecnologie. Comprendere i processi che comportano uno spreco di energia è un primo passo importante per apportare i cambiamenti necessari a ridurre le proprie emissioni di CO2.

Secondo il sondaggio Global ESG Practitioner Survey 2023 condotto dal fornitore di software ESG Workiva, quasi tutte le aziende intervistate concordano sul fatto che l’accesso alla tecnologia e ai dati avrà un ruolo essenziale nelle decisioni che saranno adottate per raggiungere i propri obiettivi ambientali, sociali e di governance. Una solida infrastruttura digitale può infatti fornire informazioni su parametri importanti come la CO2, oltre a offrire una panoramica dettagliata della tecnologia con dati inerenti l’identità, la posizione e la condizione dei singoli componenti.

Attualmente è disponibile un’ampia selezione di strumenti digitali e di dispositivi di monitoraggio degli asset, facilmente integrabili, che agevolano l’acquisizione in tempo reale di queste informazioni, insieme ai dati riguardanti emissioni e utilizzo. Alcuni fornitori offrono servizi di valutazione che aiutano i clienti a comprendere e rivedere le credenziali di sostenibilità del loro stack tecnologico, inclusa l’infrastruttura di stampa e scansione. Questi strumenti valutano il marchio, l’età, i volumi di stampa, la sicurezza e il comportamento di stampa e scansione per indicare l’impatto ambientale del parco hardware.

Una volta raccolte le giuste informazioni, il passo successivo consiste nel trasformare l’analisi in azione. Normalmente i servizi di valutazione redigono una relazione dettagliata con conclusioni e raccomandazioni per aiutare le aziende a migliorare la sostenibilità.

Ad esempio, i dati analitici riferiti alla tecnologia aziendale possono rivelare che sono stati acquistati dispositivi a elevato consumo energetico oppure che si utilizzano stampanti e multifunzione con flussi di lavoro non gestiti in modo appropriato, con conseguente spreco di energia.

La transizione verso la sostenibilità deve includere programmi di formazione e sensibilizzazione per far sì che i dipendenti seguano l’azienda lungo il percorso e abbiano le informazioni e le competenze necessarie per promuovere pratiche sostenibili. Ad esempio, devono essere messi al corrente che l’impatto ambientale prodotto dai lavori di stampa superflui può essere ridotto utilizzando, laddove disponibili, alternative digitali.

La sostenibilità è chiaramente una delle principali priorità aziendali e i leader avvertono sempre più l’urgenza di soddisfare gli obiettivi ambientali. Tuttavia, molti mancano delle informazioni necessarie per favorire il cambiamento. Grazie a una combinazione vincente di strumenti adeguati e abbinando un’efficace infrastruttura digitale con solide partnership con venditori e fornitori, le aziende possono aumentare la trasparenza, prendere decisioni informate e dimostrare i progressi compiuti verso la realizzazione di un modello di business sostenibile.

(a cura di Daniela Valterio, Sustainability Environment & Product Safety Manager di Canon Italia S.p.A e Davide Balladore DP&S Marketing & Innovation Director di Canon Italia)

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