Quello delle batterie è un settore considerato strategico dalla comunità scientifica, dall’industria e dalla Comunità Europea, che ha infatti finanziato con 40,5 milioni di Euro BATTERY 2030PLUS, la Coordinated Supporting Action del programma Horizon 2020 partita il primo settembre con l’obiettivo di creare batterie più rispettose dell’ambiente, più sicure e che raggiungano migliori prestazioni in termini di capacità e durata.
L’azione, coordinata dall’Università di Uppsala e che terminerà tra tre anni, è stata finanziata anche grazie agli ottimi risultati ottenuti da Battery2030+, la CSA conclusa a maggio scorso: oltre ad un finanziamento maggiore, per proseguire ed ampliare le attività di ricerca impostate con il primo progetto, sono stati inseriti nuovi partners e finanziati ben sette differenti progetti.
Il Politecnico di Torino, unico partner italiano del precedente Battery2030+, grazie all’ottimo lavoro del gruppo della professoressa Silvia Bodoardo ha incrementato notevolmente la propria presenza nella nuova Action: leader del WP “European curricula in battery technologies” proprio con la professoressa Bodoardo, è anche partner di due dei sette progetti: BIG – MAP è coordinato, per il Politecnico, dal professor Eliodoro Chiavazzo con la partecipazione dei professori Daniele Marchisio e Silvia Bodoardo: si occuperà della creazione di nuovi modelli computazionali e metodi sperimentali che possano supportare la comprensione delle complesse reazioni che avvengono all’interno della batteria e SENSIBAT – coordinato, per il Politecnico, dalla professoressa Silvia Bodoardo – lavora alla creazione di sensori che misurano la temperatura interna, la pressione, la conduttività e l’impedenza delle singole celle dalla batteria.
BATTERY2030PLUS vanta tra i partner le migliori istituzioni accademiche europee e i gruppi industriali leader del settore e può disporre delle più avanzate infrastrutture di ricerca quali i sincrotroni, le strutture per neutroni e centri di computer ad alte prestazioni: un investimento che conferma la volontà dell’Europa di diventare leader mondiale nello sviluppo e nella produzione delle batterie del futuro.
Dichiara la professoressa Silvia Bodoardo “Oltre alla evidente necessità di “inventare” batterie con migliori prestazioni, minore costo e completamente riciclabili, dobbiamo anche preparare nuovi ingegneri e professionisti in grado di produrre le nuove batterie europee. Per questo il Politecnico partecipa al nuovo master europeo ESTORE e coordina, in Battery2030plus, il gruppo delle più importanti università europee nell’ambito della formazione”.