Con Crying Freeman anche Il patto dei lupi è un eccellente action ma in chiave horror, interamente restaurato. Da Eagle Pictures
Il patto dei lupi colloca il racconto nel XVIII secolo. Nella regione francese del Gévaudan, si aggira una misteriosa bestia feroce, che miete vittime in continuazione. Il re Luigi XV invia il nobile Grégoire De Fronsac (Samuel Le Bihan) e il suo fedele aiutante Mani (Mark Dacascos) a indagare: aiutati da altri coraggiosi avventurieri, i due messi reali dovranno vedersela con un terribile mostro, unico nel suo genere.
Ispirato alle mitiche vicende della Bestia del Gévaudan, Il patto dei lupi è un lungometraggio dall’altissimo budget (200 milioni di franchi, pari a circa 29 milioni di dollari) che, sfruttando il montaggio digitale, cerca di ricreare le atmosfere del periodo. Un pastiche di generi (dall’horror al cinema d’avventura, sfiorando il genere storico) che procede con discreto ritmo ed è dotato di una suggestiva fotografia (firmata dal danese Dan Lausten), ma che pecca di un’assenza di veri guizzi e di una sceneggiatura piuttosto altalenante. Gli appassionati di cinema gotico, però, possono comunque accontentarsi, nonostante la durata eccessiva e una parte centrale piuttosto ridondante. Ma, seppur gli spunti non manchino, si poteva fare di più, soprattutto a fronte di uno sforzo economico di tale portata.
Trama e recensione artistica a cura di LongTake
Il patto dei lupi – Video & Audio
Girato interamente analogico su pellicola 35 mm di cui non è dato sapere la sensibilità in ASA, il film ha beneficiato di un nuovo scan 16 bit del negativo originale, restauro della maggior parte degli effetti speciali e revisione dei colori. Formato immagine originale 2.35:1 (3840 x 2160/24p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. La qualità video è superlativa in tutti i sensi, riportando la memoria alla visione nella sala cinema e anche meglio. Eccezionale livello di dettaglio anche in secondo piano, senso di tridimensionalità, neri profondi e uno spettacolo tecnico da riferimento a dimostrazione di ciò che la moderna tecnologia è in grado di produrre. Stra-consigliata la presenza di uno schermo 10 bit nativo per godere a pieno dei metadati dinamici Dolby Vision (compatibile HDR-10), dinamica luci e colori per un risultato senza compromessi.
DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano e francese inglese (sempre 24 bit), sono del tutto simili e capaci di restituire una scena ricca di dinamica, effetti e presenza scenica, con irruenza del subwoofer specie quando la “bestia del Gevaudan” entra in scena. L’ascolto in originale favorisce un superiore livello di coinvolgimento, ascoltando le voci dei veri attori. L‘edizione 4K francese, priva di italiano e inglese (anche sottotitoli) offre in più la traccia Dolby ATMOS basata su nuovo missaggio e recupero dei materiali originali.
Outback – Extra
Come extra ritroviamo sul Blu-ray Full HD/2K quelli precedentemente inseriti e comunque molto interessanti: 40′ minuti di scene eliminate e un esaustivo making of di 78′ minuti. Sottotitoli in italiano.
L’edizione Eagle Pictures parte della collana 4Kult a tiratura 1000 copie, oltre alla sovracoperta in cartonato con testo in rilievo include una cartolina da collezione.