Il mercato italiano dei droni vale 145 milioni di euro
Il 2023 è stato un anno di crescita per il mercato professionale dei droni, che ha raggiunto i 145 milioni di euro, +23% rispetto al 2022. Si conferma il progressivo consolidamento degli ultimi anni, con 664 imprese attive, 42 in meno dell’anno precedente, in cui resistono in particolare le realtà più strutturate. L’81% degli addetti ai lavori vede il mercato in forte espansione nei prossimi tre anni e le prime stime sul 2024 confermano una crescita a doppia cifra.
A livello mondiale, tra il 2019 e il 2023 sono stati censiti 1.471 casi applicativi di droni. Il 70% dei casi si riferisce al segmento delle Aerial Operations e il restante 30% progetti di Innovative Air Mobility & Delivery. Nel primo segmento le principali applicazioni sono ispezioni e sopralluoghi, sicurezza e sorveglianza e sempre in questo settore il 2023 ha visto il consolidarsi delle applicazioni e degli utilizzi nei settori storici con un incremento dei casi operativi del 186%.
A livello mondiale sono 97 i progetti di vertiporti per l’atterraggio e il decollo di aeromobili VTOL, anche se solo uno su 3 è in fase di prototipo, sviluppo o test, 16 diventeranno operativi entro il 2024. In Italia, entro fine anno si prevede la piena operatività del vertiporto di Roma e la costruzione di quello di Venezia. Ma tutti i 15 aeroporti italiani che hanno risposto all’indagine dell’Osservatorio sono favorevoli a mettere a disposizione le proprie infrastrutture e competenze per la realizzazione di vertiporti, con un 33% che ha già qualche progetto all’attivo e un 13% che li attiverà entro i prossimi tre anni.
Sono stati censiti 480 progetti di aeromobili eVTOL a livello mondiale, potenzialmente a disposizione per lo sviluppo del segmento dell’Innovative Air Mobility and Delivery, con una crescita del 530% rispetto al 2020. Di questi, solamente il 13% è in fase di produzione e vendita mentre la gran parte è a livello di prototipo o sviluppo concettuale. Secondo l’AAM Reality Index l’entrata in servizio della gran parte di questi aeromobili è prevista a partire dal 2024.
Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata della School of Management del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno “Droni e mobilità aerea avanzata: in volo verso il futuro, tra sfide e opportunità”.
“Il 2023 è stato un anno di grandi annunci, evoluzioni normative e nuove iniziative di settore – spiega Marco Lovera, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata -. Il mondo dei droni e della mobilità aerea avanzata sta vivendo un fortissimo fermento: la tecnologia è matura, la normativa EASA è ora pienamente applicabile e gli addetti ai lavori sono pronti per trasformare le sperimentazioni in servizi operativi sia nei settori più tradizionali sia nella mobilità e nel trasporto. Le date di lancio dei servizisi avvicinano: il 2024 deve essere l’anno della concretezza e della realizzazione delle promesse, le comprensibili esitazionivanno affrontatecon razionalità, basandosi su fatti oggettivi e coinvolgendo tutti i portatori di interessi”.
“Il 2023 è stato un anno di crescita per il mercato professionale dei droni in Italia – spiega Paola Olivares, Direttrice dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata -. Abbiamo registrato un incremento nel segmento Aerial Operations e, per il primo anno, ricavi derivanti anche dal trasporto merci, seppur ancora di modestissima entità. Il 2023 ha portato però anche una ulteriore razionalizzazione del numero di imprese attive nel settore che si sta concentrando sulle realtà più strutturate e innovative. Buone le prospettive di crescita per il prossimo anno che si confermano positive”.
Il mercato professionale dei droni è rappresentato per il 97% dalle Aerial Operation e per il 3% dai servizi di Innovative Air Mobility & Deliverys. La domanda pubblica rappresenta solo l’8% del valore complessivo, nonostante il 38% delle imprese dell’offerta abbia enti pubblici tra i propri clienti e il 47% dei progetti italiani siano realizzati da Pubbliche Amministrazioni.
Le Aerial Operations sono dominate dagli operatori che raccolgono il 54% del valore del mercato, rappresentano l’81% delle 652 imprese attive in questo segmento e si occupano per la gran parte di rilievi, riprese aeree e ispezioni. Secondo il 51% degli attori del mercato, i servizi potrebbero beneficiare di uno sviluppo della normativa che continua a essere il primo ostacolo alla crescita. Nel corso del 2023 sono state emesse dall’ENAC 23 autorizzazioni operative in categoria specifica per operazioni BVLOS, (Beyond Visual Line of Sight, tutte le operazioni condotte a una distanza che non consente al pilota remoto di rimanere in contatto visivo diretto e costante) in leggera diminuzione rispetto alle 27 del 2022.
All’opposto, il segmento dell’IAM&D è caratterizzato da produttori di piattaforme e OEM’s. Questi attori rappresentano il 60% delle 32 imprese attive e raccolgono l’80% del valore del mercato. Quest’area, ancora emergente, sta catalizzando l’interesse di imprese, enti, istituzioni e opinione pubblica da ormai diversi anni. L’Italia nel 2023 ha registrato diversi annunci da parte di città e imprese (es. Amazon) che fanno ben sperare per progetti concreti già dal 2024.
“Nel nostro Paese il mercato è dominato da droni per uso ricreativo, che sono l’88% delle oltre 14.000 registrazioni a d-flight del 2023 – afferma Cristina Rossi Lamastra, Responsabile Scientifica dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata – e due aziende su tre che non utilizzano droni attualmente reputano la tecnologia non utile alle loro attività. Il nostro Paese ha le potenzialità per essere un apripista del settore della mobilità aerea avanzata e punto di riferimento nel panorama internazionale, ma deve ancora lavorare sullo sviluppo di applicazioni in settori tradizionali che possono portare grandi benefici a imprese ed enti pubblici”.
In Italia la maturità delle applicazioni è molto bassa. Solo il 13% delle imprese si può definire “poliedrica” avendo una struttura organizzativa adeguata, collaborazioni strategiche con fornitori esterni, utilizzo di droni anche realizzati ad hoc per le singole attività. Sul fronte opposto, più di un’azienda su quattro è “esordiente”, utilizza i droni come strumento accessorio rispetto alle proprie attività non avendo una struttura che se ne occupi, adottando droni pronti all’uso e facendo un utilizzo sporadico della tecnologia. Il 39% delle aziende che hanno progetti attivi è spinta dal miglioramento del servizio offerto ai clienti, il 24% dalla ricerca di un vantaggio competitivo rispetto ai competitors, il 19% dal miglioramento dell’immagine aziendale.
Il trasporto merci rappresenta il 77% dei progetti di Innovative Air Mobility & Delivery e si focalizza sulla consegna di merci generiche e di materiale sanitario. Solamente il 7% di questi progetti è operativo, prevalentemente in aree remote o poco popolate, confermando la scarsa maturità del segmento. Ancora più emergente l’ambito del trasporto di persone, che rappresenta il 23% dei casi. Nel 72% siamo in fase di annuncio. Il 2023 è stato, tuttavia, caratterizzato da interessanti sviluppi su questo fronte sia a livello internazionale che italiano. Diverse città al mondo, come Singapore e New York, hanno dato il via libera alle sperimentazioni e non mancano i casi italiani, con Roma e Milano in prima fila per l’introduzione di servizi di trasporto passeggeri rispettivamente nel 2024 e nel 2026.