Iconico dramma corale di Lawrence Kasdan, Il grande freddo anche in alta definizione grazie a Sony Pictures HE. Distribuzione Eagle Pictures
Il grande freddo ambienta la storia nel South Carolina, Stati Uniti. In occasione del funerale di un amico morto suicida, un gruppo di ex compagni di college all’epoca della contestazione giovanile avrà modo di ritrovarsi, a distanza di quindici anni, per una nostalgica rimpatriata, rievocando un lontano passato ormai sommerso dalla disillusione del presente.
Affresco corale che unisce sapientemente ironica leggerezza e riflessione esistenziale, Il grande freddo è, con tutta probabilità, il film più iconico e significativo all’interno della filmografia di Kasdan (qui anche sceneggiatore insieme a Barbara Benedek). L’atmosfera venata di malinconia diventa il funzionale complemento di uno script calcolatissimo (forse troppo) che ha l’ambizione di gettare un lucido sguardo su una generazione, quella figlia del ’68, che guarda con rimpianto alla vitalità ribelle del passato, facendo i conti con gioie, delusioni, occasioni perdute, tensioni mai sopite e sentimenti repressi.
Il materialismo e la superficialità degli anni ’80 diventano uno stridente contrappunto degli ideali del tempo che fu. Molto impostato nel dosare i sentimenti, il film sfiora il patetismo quando spinge sul pedale dell’enfasi emotiva nel tentativo di restituire un quadro il più completo possibile attraverso i caratteri dei personaggi.
Divenne un modello imitato quando non ricalcato e fu il trampolino di lancio per un pugno di bravissimi attori, tra cui è d’obbligo segnalare Tom Berenger (Sam, attore sulla cresta dell’onda), Glenn Close (la problematica Sarah), Jeff Goldblum (il logorroico giornalista da quattro soldi Michael) e William Hurt (Nick, fascinoso psicologo dallo spirito libero segnato dall’esperienza in Vietnam). Colonna sonora da urlo, con brani di Marvin Gaye, The Temptations, Aretha Franklin, Procol Harum, Four Tops e altri miti degli anni Sessanta. Fotografia di John Bailey.
Forse non tutti sanno che, al momento dell’uscita, venne giudicato (da alcuni) troppo simile al meno conosciuto Return of the Secaucus 7 (1979) di John Sayles, tanto da venire accusato di plagio.
Trama e recensione artistica a cura di LongTake
Il grande freddo – Video & Audio
Girato su pellicola di imprecisata sensibilità ASA, formato immagine originale 1.85:1 (1920 x 1080/23.97p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50. La qualità delle immagini è molto buona, imperversa costantemente la grana con tutta probabilità legata al girato nativo dell’epoca. Il quadro d’insieme è positivo ma si vorrebbe maggiore contrasto, con transizioni in cui anche il livello di dettaglio appare meno deciso. Nel complesso un risultato comunque superiore alla controparte su DVD, per un film che dopo lungo tempo finalmente diventa disponibile anche in alta definizione.
DTS-HD Master Audio 2.0 due canali monofonici italiano di accettabile qualità, benché manchi il giusto apporto a esaltare la magnifica colonna sonora. Ancora a inizio anni ’80 in Italia anche produzioni di questo livello rischiavano di venire considerate solo in parte, specie in ambito sonoro. Per questo specifico film anche la produzione statunitense decise per una traccia monofonica, qui presente sempre DTS-HD Master audio 2.0 dual mono. Si aggiunge una DTS-HD Master Audio 5.1 canali con successivo remix degli elementi della colonna sonora e diverso grado di intrattenimento. Tutte le tracce 24 bit.
Il grande freddo – Extra
Gli extra sono gli stessi offerti in passato e includono circa 10′ minuti di sequenze omesse dal montaggio finale (se foste alla ricerca di Kevin Kostner non lo troverete), e un bel documentario di 56′ minuti ricordando la produzione attraverso parte di cast e troupe. Sottotitoli in italiano.
Il disco non è inserito come d’uso in un box amaray ma in una più “calda” e speciale custodia di cartone dedicata a questa uscita.