Ghost in the shell (1995) – Recensione dell’edizione 4K Eagle Pictures
In un cofanetto da collezione l’edizione 4K del capolavoro Ghost in the shell di Masamune Shirow, assieme alla 2K e la remastered 2.0 del 2008
In Ghost in the shell siamo nel 2029. Il mondo è connesso attraverso una rete elettronica che permea tutta’umanità. Molti esseri umani hanno corpi totalmente o parzialmente cibernetici, che forniscono forza e capacità cerebrali sovraumane. Tra questi ci sono gli agenti della Sezione 9 Mokoto Katsunagi, Batou e Ishikawa, alla ricerca di un misterioso hacker che, come un burattinaio, prende controllo dei cyborg. Finiranno in una ragnatela di misteri politici.
Film cult dell’animazione giapponese basato sull’omonimo manga di Masamune Shirow, è l’opera più nota di Mamoru Oshii, esempio notevole e maturo delle potenzialità del cyberpunk, quella branca della fantascienza che si dedica all’analisi del corpo e del suo rapporto con l’anima, la tecnologia e l’identità sessuale. In quest’ultima accezione, il film è carnale, ambiguamente esplicito nella descrizione della fisicità della protagonista, e creativamente angosciante nel mostrare un mondo connesso a tutti i livelli, tecnologico e bionico, capace di trascendere la normale distopia per approdare a importanti riflessioni filosofico-esistenziali.
Il materialismo tipico della fantascienza più muscolare viene invertito dai canoni tradizionali a partire proprio dalla costruzione di Mokoto Katsunagi, ormai icona di un genere e di un’originale resa anti-erotica del genere femminile.
Notevole l’impatto culturale non solo per gli amanti dell’animazione (ha condizionato anche la saga di Matrix dei fratelli Wachowski), soprattutto grazie all’impressionante resa visiva, decisamente all’avanguardia, che inserisce la CGI fondendola magistralmente con il tratto disegnato. Sbalorditivo. Oshii firmerà anche il notevole seguito Ghost in the Shell 2 – L’attacco dei cyborg (2004).
Trama e recensione artistica a cura di LongTake
Ghost in the shell – Video & Audio
Realizzato su pellicola Eastman 200T ASA, Ghost in the shell ha aspect ratio originale 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-66; cambia il formato a 1.78:1 per la remastered 2.0 (su BD-25). Opera ‘analogica’ riportata recentemente in auge in virtù del nuovo scan e relativo master 4K, con tanto di supporto HDR in Dolby Vision, aprendo al massimo scenario possibile in termini di risoluzione e spazio colore. La grana della pellicola appare meno di quella che pareva lecito aspettarsi, forse per impiego almeno in parte di filtri DNR.
La componente vintage assoluta relativa alla lavorazione lontana da ingerenze di computer grafica è parte integrante del piacere della visione, benché ci si potrebbe aspettare ulteriore contrasto e precisione sui particolari in secondo piano. Da questo punto di vista lo stacco risulta spesso marcato a confronto con la versione Full HD, inclusa su BD-50, dove non è difficile scorgere la diversa resa per una risoluzione che è di fatto ¼ di quella UHD/4K. In tal senso tra le due copie Full HD la spunta la più recente del 2008 Ghost in the shell 2.0, che non è il sequel del capolavoro di Mamoru Oshii ma una remastered con inserti in computer grafica che invece di migliorarla l’hanno snaturata e resa più ‘fredda’.
Tracce audio DTS-HD Master Audio: 2.0 con nuovo doppiaggio italiano, doppiaggio originale dell’epoca (solo per il film del 1995) e giapponese entrambe 5.1, sempre 24 bit. Una qualità tecnica di pregio sia 2 che multicanale, consigliando quest’ultima specie per chi nutre passione per l’opera sin dal suo esordio. Effetti e presenza scenica non mancano, benché non siamo in presenza di un ascolto reference lo spettacolo sonoro resta di prim’ordine e pronto ad arricchire il racconto inclusi dialoghi ed elementi in gamma bassa sul subwoofer. Altra esperienza da non perdere l’ascolto in originale con sottotitoli.
Ghost in the shell – Extra
Extra sul disco 4K: commento al film di Mary Claypool (sceneggiatrice), Eric Calderon (produttore e sceneggiatore americano), Richard Epcar (doppiatore di Batou) e Charles Solomon (critico cinematografico).
Extra sul disco 2K (film 1995): stesso commento al film, Accedere alla Sezione 9: 25 anni nel futuro (19′); Paesaggi e sogni: l’arte e l’architettura di Ghost in the Shell (11′). Sottotitoli in italiano ovunque. Inclusa nella confezione card da collezione numerata 1.000 copie.