Nital S.p.A ha annunciato una nuova campagna pubblicitaria per l’anno 2019 che vede protagoniste le macchine per il sottovuotoFoodSaver. Il valore e lo scopo dell’iniziativa sono riassunti nell’hashtag #piùvalorealcibo, che accompagnerà le varie fasi dell’ampia attività di comunicazione. L’idea e l’imperativo di dare #piùvalorealcibo si fondano sulla volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al tema di primaria importanza degli sprechi alimentari. Quattro i punti salienti della campagna che, partendo dai dati mondiali sugli sprechi alimentari sempre più ingenti e preoccupanti, conducono alla scelta di un prodotto FoodSaver: l’etica, la preservazione, la conservazione dei valori organolettici e un’innovativa pianificazione dell’economia domestica della casa resi possibili dalla conservazione sottovuoto degli alimenti. Per porre rimedio a una situazione che si fa sempre più insostenibile,non basta adottare comportamenti più responsabili, come controllare cosa effettivamente manchi nella dispensa prima di fare la spesa, scrivere una lista di prodotti da comprare prima di recarsi in negozio o al supermercato, tenere sempre sotto controllo le date di scadenza riportate sulle confezioni presenti in dispensa e, qualora superate, provare comunque ad assaggiare i prodotti per vedere se si possono ancora mangiare. È importante garantire ai cibi una conservazione adeguata che ne preservi la freschezza e il sapore più a lungo. Per conseguire lo scopo, la conservazione sottovuoto garantita dalle sigillatrici compatte FoodSaver è l’unica strada da percorrere. Le macchine per il sottovuoto alimentare FoodSaver, distribuite in Italia da Nital da diversi anni con ottimi risultati, svolgono infatti la nobile e pratica funzione di conservare i cibi in modo adeguato e più a lungo, favorendone una piacevole consumazione da parte delle famiglie italiane e limitandone drasticamente gli sprechi. Sacchetti, contenitori e tappi speciali possono davvero dare #piùvalorealcibo che conserviamo nelle nostre dispense, frigoriferi e congelatori. Cosa significa limitare gli sprechi di cibo domestico? Significa risparmiare denaro, assumere una condotta eticamente corretta, mantenere integri i valori nutrizionali e consentire una nuova pianificazione domestica, facilitando la vita di chi è sempre di corsa, per via del troppo lavoro e della famiglia. #piùvalorealcibosignifica anche più valore alla propria vita. La campagna pubblicitaria #piùvalorealcibo si avvarrà del sistema intelligente AD Smart di Sky in grado di veicolare i messaggi promozionali verso le categorie di abbonati potenzialmente più sensibili. La differenziazione automatica per target e area geografica renderà particolarmente efficace lo spot. A supporto dell’AD Smart, sarà posizionato all’interno dei moltissimi punti vendita trattanti il marchio Foodsaver, materiale Pos di campagna in sintonia con l’hashtag #piùvalorealcibo. Inoltre, seguirà una fase in cui 8 food blogger realizzeranno brevi video per mostrare le potenzialità e le molte applicazioni in cucina dei sistemi di sigillatura sottovuoto FoodSaver e proporre soluzioni/ricette utili a evidenziare il concetto che non si tratta più semplicemente di non buttare ma anche di non accontentarsi mai in cucina.
In Italia Osservando il fenomeno su scala nazionale, i dati di recente forniti dal Ministero dell’Agricoltura e dall’Università di Bologna che insieme hanno dato vita al progetto Reduce non sono meno preoccupanti: in media, ognifamiglia italiana spreca 84 kg di cibo all’anno, vale a dire circa 37 kg di cibo sprecato per persona. Numeri di questo genere impongono un’attenta riflessione che porti più in fretta possibile a una soluzione. Nuove abitudini e nuove modalità di conservazione, come la conservazione sottovuoto resa possibile dai sistemi di sigillatura domestica FoodSaver, possono ridurre drasticamente gli sprechi alimentari ed economici a livello familiare. La conferma arriva dal rapporto dell’Osservatorio nazionale Waste Watcher sulle abitudini degli italiani in tema di contenimento degli sprechi di cibo: ogni anno finiscono nella pattumiera della famiglia-tipo italiana ben 145 kg di alimenti non consumati per un valore di 360 euro. Lo stesso studio mette in evidenza come il 75% dello spreco alimentare avvenga proprio in famiglia, cioè nelle nostre abitazioni, quindi nei ristoranti, nelle mense aziendali e domestiche. Dal canto loro, le famiglie italiane sono poco informate in merito alle norme antispreco: l’Osservatorio sottolinea come il 57% degli italiani sia sensibile al tema, mentre il 43% accetta gli sprechi senza preoccuparsene troppo. È interessante notare come dopo il pane, i cibi che maggiormente si sprecano – stando sempre all’Osservatorio sugli Sprechi Alimentari Waste Watcher – sono la carne e il pollame freschi, il pesce fresco, i formaggi, le verdure, i salumi e gli insaccati. Insomma, gli alimenti che più facilmente finiscono nel carrello della spesa. Conservandoli sottovuoto se ne allungherebbe la vita riducendo probabilmente a zero le probabilità che si deteriorino prima di consumarli. Non è un caso per esempio che, al bancone salumeria dei supermercati, affettati e salumi in tranci vengano venduti sottovuoto. I sistemi di sigillatura FoodSaver permettono di ricreare il sottovuoto, in sacchetti o in appositi contenitori in plastica, anche dopo aver parzialmente consumato gli affettati. Non solo, gli speciali tappi proposti dalla casa americana consentono di creare il sottovuoto anche in bottiglie di vino e olio. Nel mondo Si stima che circa un terzo del cibo prodotto a livello mondiale, passando per la produzione, distribuzione e vendita al dettaglio, fino a giungere sulla tavola del consumatore finale, vada interamente sprecato, per un costo complessivo di oltre mille miliardi di dollari. Un quantitativo che espresso in tonnellate rende ancora di più l’idea: la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition, lo scorso 5 febbraio 2019, in occasione della Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare, ha fatto riferimento a 1,3 miliardi di cibo sprecato ogni anno a livello globale, con una tendenza a salire decisamente preoccupante visto che nel 2030 lo spreco supererà i 2 miliardi di tonnellate. Un vero peccato per l’umanità: una parte degli alimenti che sistematicamente viene smaltita come rifiuti basterebbe infatti a sfamare, in un anno, più di 800 milioni di persone.