FCA chiude il primo trimestre con risultati che riflettono gli impatti del COVID-19, con una perdita netta di 1,7 miliardi di euro e una perdita netta adjusted di 0,5 miliardi di euro. Nonostante l’effetto significativo del COVID-19 il Gruppo ha conseguito un EBIT adjusted positivo e la liquidità disponibile a fine marzo è stat pari a 18,6 miliardidi euro, ulteriormente rafforzata con una linea di credito di 3,5 miliardi di euro siglata in aprile. Il Gruppo è pronto a riprendere la produzione quando le condizioni lo consentono, con misure intraprese a protezione dei dipendenti e da sostegno delle comunitàin cui opera, gestendo al contempo la liquidità e la solidità finanziaria.
La pandemia da COVID-19 ha avuto significativi impatti sui risultati del Gruppo. Le consegne globali complessive sono pari a 818.000 unità, in calo del 21% per la sospensione temporanea della produzione in tutte le Regioni e la caduta della domanda a livello globale. L’EBIT adjusted è pari a 0,1 miliardi di euro. Il Nord America registra un EBIT adjusted di 0,5 miliardi di euro con margine al 3,8%. Il Free cash flow industriale è negativo per 5,1 miliardi di euro, con un impatto negativo del capitale di funzionamento pari a 3,5 miliardi di euro in parte dovuto alla stagionalità negativa, accentuata dagli effetti del COVID-19. Gli investimenti sono pari a 2,3 miliardi di euro, in aumento di 1 miliardo di euro. La liquidità disponibile è pari a 18,6 miliardi di euro a fine trimestre, inclusiva di una linea di credito revolving da 6,25 miliardi di euro che è stata interamente utilizzata in aprile. Inoltre, sempre nel mese di aprile, la liquidità è stata ulteriormente rafforzata con una linea di credito aggiuntivada di 3,5 miliardi di euro, attualmente inutilizzata.
In Nord America le consegne sono risultate in calo del 16%, principalmente per effetto della sospensione temporanea della produzione a partire progressivamente dal 18 marzo. I Ricavi netti sono in flessione del 9%, principalmente per le minori consegne in parte compensate dal favorevole mix modelli e dagli effetti positivi dei cambi di conversione. L’EBIT adjusted è in calo del 48%, dovuto soprattutto ai minori ricavi e ai maggiori costi industriali. Oltre il 90% dei concessionari sono ora aperti o in grado di vendere online.
Nella Regione APAC le consegne complessive sono in flessione del 49%, principalmente per la sospensione temporanea della produzione locale in Cina a partire dal 23 gennaio e la caduta della domanda in tutta la Regione. Le consegne consolidate sono in calo del 24%, principalmente a causa dei minori volumi di Jeep Compass. I Ricavi netti sono in flessione del 21%, soprattutto per effetto delle minori consegne e del calo della vendita di componenti alla JV cinese. In calo l’EBIT adjusted, dovuto principalmente ai minori ricavi, ai maggiori costi di produzione e ai minori risultati della JV cinese, in parte compensati da minori costi di marketing.
Nella Regione EMEA le consegne complessive e consolidate sono in calo rispettivamente del 31% e del 32%, principalmente per effetto della sospensione temporanea della produzione a partire dall’11 marzo e della chiusura temporanea della maggior parte delle concessionarie. I Ricavi netti sono in calo del 26%, principalmente per le minori consegne. Il calo dell’EBIT adjusted è dovuto essenzialmente ai minori volumi, al mix sfavorevole e all’aumento dei costi regolatori, in parte compensati dai minori costi fissi per leazioni di ristrutturazione e contenimento dei costi generali implementate in periodi precedenti, minori ammortamenti nonché minori costi pubblicitari. L’impianto di veicoli commerciali leggeri di Atessa ha ripreso la produzione il 27 aprile ed opera al 70% della sua normale capacità.
Nella Regione LATAM le consegne appaiono in flessione del 12%, principalmente per effetto della sospensione temporanea della produzione a partire dal 23 marzo. I Ricavi netti sono in calo del 32%, essenzialmente a causa delle minori consegne, del venir meno del beneficio non ricorrente di crediti per imposte indirette rilevato lo scorso anno, e dell’effetto negativo dei cambi derivante dall’indebolimento del real brasiliano. L’EBIT adjusted è in calo del 126%principalmente per i minori ricavi e maggiori costi sugli acquisti per effetto dell’inflazione.
Per quanto riguarda il brand Maserati, le consegne sono in calo del 44%, principalmente per effetto della caduta della domanda, soprattutto in Cina e in Europa, e della sospensione temporanea della produzione a partire dal 12 marzo. I Ricavi netti sono in flessione del 46%, in linea con le minori consegne e lo sfavorevole mix di mercato e modelli. Il calo dell’EBIT adjusted è attribuibile ai minori ricavi.
“In queste avversità senza precedenti FCA ha sempre dato priorità alla salute e alla sicurezza delle proprie persone e comunità. La pandemia ha avuto e continua ad avere un impatto significativo sulle nostre attività. Ho piena fiducia che, grazie all’esperienza dei nostri leader e alla dedizione dei nostri dipendenti, saremo in grado di attraversare questa crisi emergendone ben posizionati per crescere e prosperare”, ha commentato il CEO Mike Manley.
Con l’evidenziarsi della gravità dell’epidemia da COVID-19 il team alla guida di FCA ha messo in atto misure rapide e decisive a tutela dei dipendenti e delle comunità operando nel contempo per proteggere la capacità reddituale e la liquidità del Gruppo. In tale direzione è stata sospesa temporaneamente la produzione in tutti gli stabilimenti, si è attivato il lavoro a distanza dove possibile e innalzati i protocolli di sanificazione in tutte le strutture. Il Gruppo ha inoltre posticipato tutte le spese non essenziali, ridotto significativamente i costi di marketinge la retribuzione per quasi tutti gli impiegati e dirigenti è stata ridotta o differita. Per rafforzare ulteriormente la liquidità, in aprile è stata sottoscritta una linea di credito ponte verso il mercato dei capitali da 3,5 miliardi di euro. Il Gruppo continua a valutare tutte le opzioni di finanziamento e si aspetta di accedervi con tempi e modalità ragionevoli al fine di rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale e incrementare la liquidità per ottimizzare la flessibilità finanziaria. Nonostante le difficoltà operative causate dalla crisi, il Gruppo sta facendo leva sulle proprie risorse e ingegno per fornire un’ampia gamma di iniziative a supporto delle comunità in tutte leRegioni. Si stanno producendo mascherine facciali per operatori sanitari e primi soccorritori, con oltre 1 milione di pezzi consegnati. Si sta inoltre collaborando con produttori di apparecchiature medicali in Italia e negli Stati Uniti per supportare la produzione di ventilatori polmonari, altre attrezzature medicali e dispositivi di protezione individuale. Il Gruppo ha anche finanziato borse di studio per l’accesso a scuole di medicina, creato un ospedale da campo in Brasile ed altri due sono in costruzione in Argentina e Brasile oltre ad aver fornito supporto finanziario per iniziative quali la fornitura di un milione e mezzo di pasti a bambini bisognosi. Si è lavorato in sintonia con tutti gli stakeholder coinvolti per formulare ed implementare robusti piani di riavvio della produzione e delle vendite non appena i governi nelle varie giurisdizioni lo consentano. Considerando il riavvio con successo in Cina delle attività nella Joint Venture e della rete di vendita e la ripresa della produzione nell’impianto di veicoli commerciali di Atessa il 27 aprile scorso, operativo al 70% della sua capacità. Nelle altre Regioni il riavvio della produzione sarà graduale e allineato alla domanda del mercato. Anche il ritorno al lavoro negli uffici e sedi è iniziato e proseguirà gradatamente, con un parallelo ampio ricorso al lavoro in remoto. Nonostante questa situazione inattesa e senza precedenti, FCA e Groupe PSA rimangono impegnate alla fusione paritetica volta alla creazione di un leader mondiale nella mobilità. Insieme, si continua a portare avanti i diversi filoni di attività finalizzati alla fusione e si conferma l’impegno a chiudere l’operazione entro la fine del 2020 o all’inizio del 2021. Come giàcomunicato il 18 marzo 2020, a causa del protrarsi dell’incertezza sulle condizioni di mercato e delle restrizioni all’operatività in essere a livello regionale in relazione all’evolversi della pandemia da COVID-19, il Gruppo ha ritirato la Guidance per il 2020 e fornirà un aggiornamento non appena vi sia una maggiore visibilità dell’impatto complessivo della crisi.