L’anno appena concluso ha rappresentato un punto di svolta, mettendo aziende di ogni dimensione e settore di fronte alla consapevolezza che un aggiornamento costante è fondamentale per prepararsi ad affrontare adeguatamente i rapidi cambiamenti tecnologici che caratterizzano il mercato. In seguito alla pandemia da COVID-19, infatti, i modelli lavorativi sono cambiati e saper gestire la transizione verso questi nuovi paradigmi si rivelerà fondamentale nei prossimi 12 mesi.
“Le aziende che operano nel campo delle telecomunicazioni dovranno saper guardare alle opportunità offerte da un ambiente ancora in fase di sviluppo. Specialmente durante la pandemia, un elevato numero di utenti ha riscontrato difficoltà nell’utilizzo di internet, soprattutto in aree suburbane dove la connessione non si è rivelata del tutto affidabile”, spiega Roberto Bussolotti, Regional Vice President di Amdocs. “Con la sofisticazione dei sistemi, è necessario far fronte a questo tipo di problematica per arrivare pronti al momento in cui 5G, satelliti, fibra, reti aziendali private, saranno tutti in funzione. Sarà importante considerare la possibilità di costruire reti e sviluppare un’apertura che consenta di offrire servizi senza interruzioni su ogni tipo di tecnologia. C’è molto da guadagnare nel giocarsi bene la partita, soprattutto guardando allo sviluppo delle future esperienze connesse e autonome”.
Amdocs ha identificato i trend che caratterizzeranno il settore delle Telco per il 2022.
Per quanto il cloud pubblico sia diventato la nuova norma, molte aziende dispongono ancora delle proprie strutture cloud on-premise ed emerge quindi la necessità di operare in ambienti ibridi. Si sta dunque facendo strada un approccio multicloud che combina cloud on-premise, pubblico e privato e che, pur ponendo sfide nuove alle aziende, può rendere il sistema più resiliente e migliorare la compliance a livello di sicurezza.
L’Edge Computing svolgerà un ruolo importante, soprattutto quando le aziende dovranno affrontare piccole implementazioni di hardware cloud in location diverse, aumentando così la distribuzione dei dati. In tale contesto, Kubernetes diventerà uno dei principali fattori abilitanti, poiché è in grado di fornire la stessa architettura per tutti i cloud.
Il cloud distribuito diventerà una realtà e i dati non risiederanno quindi più in un singolo luogo: proteggerli richiederà l’utilizzo di tool diversi, che si adattino non solo al cloud computing in generale, ma al cloud distribuito nello specifico. Il Secure Access Service Edge sarà la chiave per garantire che questi nuovi standard di sicurezza e di accesso siano integrati adeguatamente su tutti i canali.
Il 5G standalone andrà oltre il semplice concetto di “connettività più veloce” e porterà nuovi casi d’uso tangibili, che faranno di esperienze 5G di prossima generazione una realtà.
I service provider potranno arricchire la propria offerta a livello sia enterprise, sia consumer, grazie al network slicing, a una qualità del servizio garantita e all’esposizione della rete tramite Open API e funzionalità come NEF o NWDAF. Le aziende avranno accesso a nuove opportunità di monetizzazione del 5G, poiché saranno in grado di offrire le migliori esperienze grazie a cloud distribuito, nonché a capacità e latenze nuove, mentre gli utenti potranno godere di esperienze di entertainement, learning e lavoro più avanzate, abilitate da Realtà Virtuale e Intelligenza Artificiale.
Il 5G rappresenterà un fattore differenziante per settori dove la latenza riveste un ruolo fondamentale come quello del gaming, ma anche della robotica, della telemedicina o della casa connessa. Non solo: l’Intelligenza Artificiale consentirà di proteggere la stabilità della food chain e di vivere nuove esperienze di sharing con auto a guida autonoma, mentre l’IoT migliorerà inoltre l’efficienza delle supply chain.
Offrendo servizi di cui le aziende non possono disporre, i vendor di cloud pubblico stanno diventando leader nel campo dell’IA.
Se dal punto di vista dei consumatori funzionalità come il riconoscimento facciale e gli assistenti virtuali saranno integrati su un numero sempre maggiore di prodotti, dal punto di vista enterprise l’IA abiliterà una crescente digitalizzazione favorendo innanzitutto la virtualizzazione e l’automazione dei processi robotici. I service provider stanno sviluppando sistemi zero touch per migliorare l’efficienza operativa e la customer experience, riducendo al contempo l’interazione umana. Per i Cloud Service Provider, questo significa automatizzare ogni fase delle operation, sfruttando l’IA per sviluppare modelli previsionali e di ripristino in scenari molteplici. Si tratta di sistemi in grado di ridurre significativamente i costi operativi di OSS e BSS e migliorare il time to market, la service quality, nonché la soddisfazione dei clienti.
Da non sottovalutare, poi, il fatto che le funzionalità abilitate dall’IA generano la necessità di raccogliere un’enorme mole di dati, che è necessario saper gestire e interpretare per sviluppare modelli predittivi efficaci, sempre più strategici man mano che le aziende decideranno cosa va su cloud o su edge.
Con l’affermarsi di modelli di lavoro ibridi, la prossima diffusione di tecnologie quali il Metaverso, nonché l’affermarsi di IoT e Cloud, i provider espanderanno la propria offerta per includere servizi di cybersecurity e soluzioni in grado di capitalizzare l’esigenza di proteggere gli investimenti cloud. Soluzioni end-point come EDR e XDR stanno diventando un requisito fondamentale, poiché sono in grado di offrire insight completi e basati su IA per livelli di minacce multipli, sviluppati sui dati comportamentali rilevati dai sistemi stessi e su tutte le piattaforme.
Per avere successo e rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione, le aziende dovranno comprendere che i processi di innovazione digitale devono innanzitutto supportare le persone e agevolarne il lavoro. Trovandosi oggi a competere con startup i cui modelli organizzativi sono molto più fluidi, saranno soprattutto le grandi aziende a dover rivedere i propri processi, mettendo al centro le persone.
Inoltre, la Digital Transformation può rivelarsi la chiave per attrarre i talenti e offrire loro un’esperienza che vada incontro alle esigenze di crescita professionale in un’ottica di formazione costante anche da remoto, che offra vere opportunità di apprendimento e sviluppo delle proprie capacità.