Epson ha ulteriormente consolidato la propria partnership con il famoso stilista giapponese Yuima Nakazato e il brand omonimo, al fine di incentivare la sostenibilità nel settore della moda e creare una nuova collezione couture che è stata presentata in occasione della Paris Haute Couture Fashion Week presso il Palais de Tokyo a Parigi.
Caratterizzata da capi di alta sartoria innovativi e colorati con uno stile all’avanguardia, la nuova collezione è stata creata utilizzando la tecnologia di stampa tessile in digitale più sostenibile di Epson e un nuovo processo di fabbricazione dei tessuti che ha tutto il potenziale per rivoluzionare il settore della moda.
La Epson Dry Fibre Technology, già utilizzata a livello commerciale per riciclare la carta in ufficio con un consumo di acqua minimo, è stata adattata per produrre nuovi tessuti non tessuti con fibre rigenerate partendo da abiti usati.
Questo processo sperimentale di produzione dei tessuti è stato presentato per la prima volta lo scorso gennaio nell’ambito di una collaborazione triennale tra Epson e il brand YUIMA NAKAZATO. Per la sfilata di luglio, Epson ha migliorato ulteriormente la qualità del tessuto, rendendolo ancora più sottile, flessibile e molto più semplice da stampare tramite la stampante digitale Direct-to-Fabric Monna Lisa.
Con questa nuova collezione, Epson e YUIMA NAKAZATO puntano a sensibilizzare sul tema dello spreco dell’acqua e dei materiali legati alla produzione tradizionale di capi di abbigliamento. La sfilata di Parigi ha mostrato come il passaggio alla stampa digitale su tessuto, con l’utilizzo di inchiostri a pigmenti che prevedono un processo più sostenibile, offra all’industria della moda un approccio alla stampa tessile più rispettoso dell’ambiente e orientato alla riduzione degli sprechi.
I nuovi capi di alta moda che hanno sfilato al Palais de Tokyo sono stati stampati utilizzando Epson Monna Lisa ML-13000, un prototipo di stampante digitale Direct-to-Fabric altamente versatile, in grado di riprodurre colori brillanti su un’ampia gamma di tessuti e superfici grazie all’impiego di inchiostri a pigmenti.
Il tessuto utilizzato per creare la nuova linea di YUIMA NAKAZATO è stato ricavato da capi usati provenienti dall’Africa, dove finiscono tonnellate di abiti dismessi dai nostri armadi. Lo stilista Yuima Nakazato ha acquistato in Kenya circa 150 kg di capi usati, smaltiti anche dai Paesi occidentali, altrimenti destinati ad alimentare vere e proprie discariche a cielo aperto. Epson ha quindi applicato il suo processo di rigenerazione delle fibre a secco ai materiali di scarto, producendo oltre 150 metri di tessuto non tessuto, che è stato poi stampato utilizzando inchiostri a pigmenti con la stampante digitale Monna Lisa.[2]
“Pur essendo ancora in una fase iniziale, la Epson Dry Fibre Technology, abbinata alla stampa digitale con inchiostri a pigmenti, può rendere il futuro della moda ancora più sostenibile, riducendo significativamente il consumo di acqua e consentendo agli stilisti di dare libero sfogo alla propria creatività”, spiega Hitoshi Igarashi, responsabile della Printing Solutions Division di Epson. “Da gennaio di quest’anno, Epson ha continuato a migliorare significativamente la qualità e la stampa dei tessuti con fibre rigenerate, che sono ora meno densi, più resistenti ed estremamente flessibili, così da adattarsi meglio alla stampa con la nostra stampante digitale direct-to-fabric Epson Monna Lisa. Il tessuto utilizzato questa volta era molto più sottile rispetto al passato, con una riduzione del peso del 37,5%, passando dai 160 g/mq precedenti ai 100 g/mq attuali”.
Monna Lisa ML-13000 contribuisce in modo significativo alla riduzione dell’impatto ambientale, utilizzando un processo di inchiostro a pigmenti che consente di ridurre del 96% l’utilizzo di acqua rispetto agli inchiostri a base di coloranti. Inoltre, ha aumentato la produttività del 300% rispetto ai processi di produzione convenzionali grazie a una soluzione in linea che prevede processi integrati di pre e post-stampa.
Monna Lisa ML-13000 è un prototipo che stampa non solo inchiostro, ma anche tre liquidi diversi in contemporanea sul tessuto, migliorando così la brillantezza, la durata e la flessibilità. Epson ha utilizzato questa soluzione per stampare su tessuti, bilanciando in modo ottimale inchiostro e liquidi.
Questa innovazione consente una produzione rapida, riducendo il consumo di acqua e di energia. L’iniziativa mostra come sia possibile dare nuova vita ai vecchi capi di abbigliamento grazie alla combinazione tra la creatività di YUIMA NAKAZATO e la tecnologia di Epson.
“Dal punto di vista ambientale, Epson promuove l’economia circolare e ogni sviluppo in tal senso rappresenta un passo avanti verso il raggiungimento degli obiettivi previsti. Sebbene sia ancora in fase sperimentale in ambito tessile, crediamo che la Dry Fibre Technology abbia un potenziale enorme nel rendere il settore della moda più sostenibile”, conclude Hitoshi Igarashi, responsabile della Printing Solutions Division di Epson.