Il futuro della mobilità è elettrico:  i veicoli elettrici oggi sono solo l’1,5% dei 326 milioni del parco auto europeo, ma toccheranno quota 65 milioni entro il 2030 e raddoppieranno a 130 milioni entro il 2035. Una previsione che va di pari passo con le misure adottate dall’UE che, con l’intento di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, indicano l’immissione sul mercato, a partire dal 2035, soltanto di auto a emissioni zero.

Proprio con l’intenzione di favorire la transizione verso una mobilità sostenibile e a zero emissioni, arriva in Italia Electra, l’azienda specializzata nella ricarica veloce e ultraveloce per i veicoli elettrici. L’obiettivo di Electra, che intende investire 200 milioni di euro per rivoluzionare l’infrastruttura di ricarica in Italia, è creareuna rete capillare di hub supercharger, stazioni che garantiscono una ricarica completa del veicolo in 15-30 minuti, alimentate con energia sostenibile e distribuite in spazi e parcheggi pubblici e privati di supermercati, grandi negozi, catene alberghiere, autogrill autostradali.Il tutto assicurando agli utenti accessibilità H24 e zero code, grazie alla possibilità di prenotare in anticipo la postazione di ricarica attraverso la app.

In Italia, a dicembre 2022, si contano circa 171.000 auto elettriche pure circolanti ma il numero di auto elettrificate potrebbe toccare quota 6 milioni entro il 2030, secondo le stime del Piano Energia e Clima. Inoltre, il 73% di potenziali acquirenti è orientato all’acquisto di veicoli elettrici, considerando una sempre maggiore offerta da parte delle case automobilistiche, l’aumento della potenza della batteria e della loro longevità, gli incentivi e i contributi messi a disposizione.

“È urgente accelerare lo sviluppo di una rete infrastrutturale di ricarica adeguata ed efficiente, che renda la ricarica facile come il rifornimento della benzina e che sia accessibile in qualunque momento, tenendo presente ad esempio che per un quarto degli italiani la difficoltà legata alla ricarica del veicolo elettrico potrebbe influire sull’acquisto”, spiega Eugenio Sapora, General Manager di Electra Italia. “I decreti recentemente pubblicati dal MASE e registrati dalla Corte dei Conti, che mettono a disposizione 713 milioni di euro previsti dal PNRR per installare entro fine 2025 nuove stazioni di ricarica per i veicoli elettrici sulle superstrade e nei centri urbani, sono un importante passo in questa direzione. In Italia siamo già al lavoro per creare una rete che metta insieme i player del settore per costruire un ecosistema interconnesso e accessibile a tutti, perché è un mercato con grandi potenzialità: puntiamo a installare 3.000 punti di ricarica ultra rapida nel prossimo triennio e posizionarci così come leader del settore.

Fondata in Francia nel 2021 da Aurélien de Meaux, Augustin Derville e Julien Belliat, Electra ha scelto di investire sull’accelerazione energetica dei veicoli elettrici affrontando il tema della ricarica, che può rappresentare per gli automobilisti un ostacolo all’acquisto di veicoli elettrici, proponendosi come “pure player” e mettendo a disposizione dei propri interlocutori pubblici e privati un modello innovativo, che unisce infrastrutture potenti ad accessibilità e facilità di uso. Electra infatti supporta l’intero processo di installazione delle stazioni di ricarica presso parcheggi accessibili al pubblico di centri commerciali e supermercati, hotel e ristoranti, città ed enti locali, prendendosi carico di tutti gli investimenti necessari per trasformare e gestire gli hub, dall’acquisto del materiale alle pratiche amministrative, dalla progettazione all’installazione, dalla manutenzione al servizio clienti. Oltralpe, Electra si sta affermando molto rapidamente, stringendo partnership e accordi con grandi nomi dei settori retail, alberghiero e automobilistico, tra cui AccorInvest, Altarea Commerce, Delhaize, Indigo, Louvre Hotels Group, Primonial REIM France e il gruppo Chopard.

Una strategiache consente ai proprietari dei parcheggi di mettere a reddito a lungo termine questi spazi, affittandoli ad Electra per l’usufrutto del terreno per l’installazione degli hub di ricarica super rapida. Inoltre, soprattutto nel caso di supermercati, grandi negozi, centri commerciali, catene alberghiere, la possibilità di mettere a disposizione nei propri parcheggi hub di ricarica super veloci diventa un’opportunità per migliorare l’esperienza della clientela, fidelizzarla e attrarre nuovi utenti, che potranno ricaricare l’auto mentre si dedicano ad altre attività.

Punto di forza di Electra è infatti anche la capacità di assicurare una user experience facile ed immediata. Tramite un’app per smartphone, l’automobilista potrà individuare e prenotare in anticipo la colonna per la ricarica, ricevendo una stima dei tempi e dei costi di ricarica. In questo modo si evitano attese inutili: l’automobilista non deve aspettare che si liberi un posto per ricaricare, ma troverà la colonnina prenotata libera al suo arrivo. Il pagamento può avvenire tramite app, con carta di credito o acquistando un abbonamento per le ricariche.  

A dicembre 2022 la rete di Electra conta 200 punti di ricarica ultra rapida nelle principali città francesi, affermandosi così come uno dei più grandi pure player specializzati in supercharger in Francia e dando il via alla sua espansione nel resto d’Europa, con l’apertura in Belgio e in Italia e con prospettive future in Spagna, Austria e Svizzera. Obiettivo di Electra è distribuire oltre 8.000 punti di ricarica supercharger entro il 2030 in tutta Europa.

“In Italia al momento la distribuzione geografica delle stazioni di ricarica non è omogenea, con più della metà situata nel Nord Italia e un terzo disponibile nei capoluoghi di provincia ed il restante negli altri comuni del territorio”, aggiunge Sapora. “Con Electra vogliamo invece portare una rete di hub supercharger diffusa, che diventi allo stesso tempo un plus per gli esercizi commerciali che metteranno a disposizione i propri spazi per l’installazione e renda sempre più sostenibile anche l’offerta turistica, grazie al coinvolgimento di strutture e catene alberghiere”.

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