Cresce la raccolta dai RAEE, ma anche la trasformazione in nuova materia prima. E’ il dato più evidente del primo Bilancio di Sostenibilità presentato da Ecoped e Ridomus realtà aderenti a Safe, Hub di Consorzi per le Economie Circolari.
Complessivamente, nel 2023 sono state raccolte oltre 27mila tonnellate di RAEE; Ridomus è focalizzato in particolare sulla filiera di apparecchiature come condizionatori e frigorifer; mentre prevalente in Ecoped è la raccolta di IT e consumer Electronics, apparecchi di illuminazione privati delle sorgenti luminose, piccoli elettrodomestici, apparecchi digitali, e altro.
Da questa ingente massa di apparecchi a fine vita sono stati recuperate 24.233 tonnellate di materiali nuovamente rientrate nei cicli produttivi, realizzando un tasso di recupero sui RAEE raccolti del 92% per Ecoped e di oltre l’84% per Ridomus. In ottica circolare è stata misurata la carbon foot print complessiva dei consorzi, il risultato è un saldo a credito per l’ambiente di 24.980 kg di CO2 equivalente.
Per Vladimiro Carminati, presidente di Safe e dei consorzi affiliati Ecoped e Ridomus – “la trasparenza è stata fin dalla costituzione una scelta irrinunciabile: in questo momento, in cui asset non finanziari, come gli obiettivi ESG, sono elementi identificativi e qualificanti per le imprese, redigere un bilancio di sostenibilità, anche se non formalmente obbligati, era per i consorzi la strada più coerente da percorrere”.
Ecoped e Ridomus, in sinergia con Safe, sono partner dei produttori nel percorso di sostenibilità oltre gli adempimenti legislativi del fine vita: diverse, infatti, le iniziative e i progetti con questa finalità. Fra i molti, l’impegno per ottimizzare la gestione e il riciclo delle plastiche RAEE; o ‘Re-invest’, con cui Ecoped assegna contributi economici a fondo perduto a programmi e soluzioni, promossi dagli associati, che risultino funzionali alla crescita e allo sviluppo in ottica circolare.
“Le iniziative e i progetti di Ecoped e Ridomus – commenta Carminati – sono pensati per diventare un punto di riferimento e, nello spirito di Safe, costituire la base su cui avviare una concreta e importante modalità di collaborazione con i produttori, per un tangibile sviluppo della Circular economy in ambito RAEE”.
“Ecoped, che oggi annovera oltre 800 aziende – spiega il presidente – nel 2023 ha raccolto complessivamente 14.582 tonnellate di RAEE domestici, in aumento di circa 949 tonnellate sul risultato 2022 di 13.634 tonnellate”. Di queste, il 76% è composto da piccoli elettrodomestici, dispositivi di consumer Electronics, IT e altro; quasi il 20% da lavatrici, lavastoviglie etc.
“Sul totale dei volumi di RAEE raccolti – prosegue Carminati – Ecoped ha recuperato materiali per quasi il 92%, destinando a nuovi cicli produttivi circa 5.000 tonnellate di ferro, pari a 50 km di binari dei treni, 3.500 tonnellate di plastica, quasi 58 milioni di bottiglie di plastica, 350 tonnellate di rame, circa 12 Statue della Libertà, 300 tonnellate di alluminio, che corrispondono a 20 milioni di lattine e altri materiali per un totale di 13.414 tonnellate. Con il recupero sono state risparmiate emissioni per 24.119 Kg CO2 eq., stimate per produrre materiali vergini. Grazie al disciplinare Ecoguard è stato possibile misurare anche la Carbon Footprint dei processi, ad esempio per il trasporto è di 14 kg Co2 eq/ton, per la fase di trattamento è di 15 kg CO2 eq./ton. L’ ‘impronta ambientale’ complessiva di Ecoped è un ‘credito’ di 15.346 kg di CO2 equivalente”.
Ridomus, che include 89 imprese, si occupa in modo specializzato di una categoria di RAEE quali macchine per il condizionamento, frigoriferi, asciugatrici. Nel 2023 il consorzio ha raccolto complessivamente 12.771 tonnellate di rifiuti, con un incremento di quasi il 37,5% sul risultato 2022 pari a 9.290,55 ton.
Sul volume di RAEE raccolti, Ridomus ha recuperato 10.818 tonnellate di materiali avviando a nuove produzioni: materiali ferrosi per 5.721 ton, alluminio per circa 245 ton, plastiche per 1832 ton, poliuretano per 456 ton, rame per 169 ton e vetro per circa 252 ton, oltre carta e cartone, e altri elementi.
“L’efficiente recupero dei materiali ricavati dai RAEE – sottolinea Carminati – ha consentito di risparmiare emissioni per 20.991 kg C02 eq., stimate necessarie per produrre materiali vergini”.
Sempre in ottica circolare, grazie al disciplinare Ecoguard Ridomus ha potuto calcolare la sua Carbon Footprint complessiva che risulta a credito di 9.634 Kg di CO2eq; in particolare, il trasporto ‘produce’ 16,5 kg di CO2 eq/ ton, mentre il trattamento corrisponde a di 30 kg. CO2 eq. /ton.