De’ Longhi SpA: diffusi i risultati del primo semestre 2023
Approvati dal Consiglio di Amministrazione di De’ Longhi SpA i risultati consolidati dei primi sei mesi del 2023, con ricavi a 1.291,2 milioni di euro in calo del 10,6%, un adjusted Ebitda a 160,1 milioni di euro, pari al 12,4% dei ricavi, in crescita dal 10,3%, e un utile netto a 82,7 milioni di euro, pari al 6,4% dei ricavi. Il flusso di cassa prima dei dividendi è positivo per 85 milioni di euro.
Nel secondo trimestre il Gruppo ha realizzato ricavi per 688,8 milioni di euro in calo del 2,9%, ma in crescita del 1,8% al netto dell’effetto dell’uscita dal business del condizionamento sul mercato americano, un adjusted Ebitda di 85,8 milioni di euro, pari al 12,5% dei ricavi, in marcato miglioramento dal 6,9%. Il free cash flow è positivo per 66,5 milioni di euro.
Al 30 giugno 2023, la posizione finanziaria netta di Gruppo è risultata positiva per 311,7 milioni di euro, in
miglioramento rispetto ai 298,8 milioni del 31.12.2022.
Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato il Report di Sostenibilità del Gruppo relativo
all’esercizio 2022.
Il primo semestre del 2023 si è concluso con un fatturato in flessione rispetto al periodo precedente, prevalentemente a causa di alcuni fattori straordinari e temporanei che hanno impattato in maggior misura i primi mesi dell’anno.
Come già evidenziato nei mesi scorsi, la sfidante comparazione con il primo trimestre degli ultimi due anni, la riduzione dei livelli di scorte detenute dalla distribuzione e l’uscita dal business del condizionamento mobile sul mercato americano, hanno influenzato l’andamento del fatturato in questa prima fase del 2023.
Tuttavia, nonostante tali fattori, il trend delle vendite è stato in continuo miglioramento mese dopo mese, realizzando un secondo trimestre in crescita al netto della citata discontinuità sul mercato americano. Tale risultato è stato favorito dal recupero della crescita nel mercato europeo, dall’espansione del comparto del caffè nonché dalla marcata progressione dei personal blender di Nutribullet.
A completare il quadro positivo, la marginalità è apparsa in netto miglioramento rispetto al 2022, nonostante il calo dei volumi, grazie al contributo positivo dei prezzi e del mix di prodotto, nonché al contenimento dei costi.
In generale, sebbene il contesto geopolitico e macroeconomico rimanga di difficile lettura, soprattutto per quanto concerne le dinamiche dei consumi, le attese di recupero della crescita organica nella seconda parte dell’anno, assieme al miglioramento della marginalità rispetto all’anno precedente, consentono al
Gruppo di essere fiducioso sulla realizzabilità della guidance per l’anno.
Nel primo semestre del 2023 i ricavi sono stati in flessione del 10,6%, attestandosi a 1.291,2 milioni di euro, con un secondo trimestre in calo del 2,9% a 688,8 milioni di euro. L’impatto della discontinuità del condizionamento mobile in america è stato di circa 56 milioni di euro nei 6 mesi, al netto del quale il fatturato nel semestre è sceso del 7,1%, mentre nel trimestre ha evidenziato un andamento positivo dell’1,8%.
Nel corso degli ultimi 12 mesi, l’area europea ha risentito pesantemente sia degli effetti del conflitto russo-ucraino che dell’indebolimento del potere d’acquisto dei consumatori. Tuttavia, nel corso degli ultimi mesi la regione ha mostrato segnali di miglioramento rispetto alle precedenti dinamiche, ritornando in territorio positivo.
Nel dettaglio, nel secondo trimestre l’area dell’Europa sud-occidentale ha evidenziato un fatturato quasi
invariato rispetto all’anno precedente, grazie ad una forte ripresa di Francia ed Austria, mentre restavano ancora in territorio negativo Italia e Germania. In crescita a doppia cifra invece il fatturato dell’Europa nord-orientale, che ha beneficiato di una ripresa quasi omogenea dei Paesi dell’area, caratterizzata da una significativa accelerazione del caffè unita ad una sostanziale stabilizzazione del comparto della cottura e preparazione dei cibi. L’area MEIA ha visto il fatturato in calo principalmente a causa del contesto macro e della debolezza della food preparation.
Nell’area America il fatturato è stato significativamente penalizzato dalla discontinuità relativa all’uscita dal condizionamento mobile, con un impatto di circa 33 milioni di euro nel trimestre; al netto di tale effetto, l’area è cresciuta del 5,5% grazie all’espansione del caffè e del comparto della nutrizione, legato al marchio Nutribullet.
Infine, la regione Asia Pacific ha mostrato un calo del 7,4%, come effetto della performance negativa di Australia e Nuova Zelanda, in marcato rallentamento rispetto ad un 2022 particolarmente brillante, ma con gli altri principali mercati di Greater China, Giappone e Corea del Sud in forte crescita.
Per quanto concerne l’evoluzione dei segmenti di prodotto, il trimestre ha visto un ritorno alla crescita del caffè, dopo il temporaneo arretramento del primo trimestre, ed una food preparation che, sebbene ancora in sofferenza, ha visto alcune famiglie di prodotto tornare in territorio positivo.
E’ rimasto pesantemente penalizzato il settore del comfort a causa della citata discontinuità rappresentata
dall’uscita dal segmento dei condizionatori portatili sul mercato americano.
In flessione anche l’home care, che tuttavia pesava nel semestre per solo il 2,9% del fatturato totale.
Infine, si segnala la straordinaria crescita del comparto delle macchine per il caffè professionale di Eversys il cui peso sul totale dei ricavi del semestre è passato dal 3% al 5,2%. Da segnalare che il totale caffè, sia consumer che professionale, ormai rappresenta poco meno del 60% del fatturato di Gruppo, una soglia che è ragionevolmente destinata ad essere superata nei prossimi 12-18 mesi.
Nel trimestre il margine industriale netto si è attestato a 335,8 milioni, pari al 48,8% dei ricavi rispetto al 45,2% del 2022, beneficando di un miglioramento della componente price-mix, oltre ad una sostanziale stabilità dell’effetto relativo ai costi di produzione. Nello specifico, l’effetto price-mix ha contribuito positivamente per 20 milioni di euro. L’Ebitda adjusted è stato pari a 85,8 milioni di euro, ovvero il 12,5% dei ricavi, in marcato miglioramento rispetto al 6,9% del secondo trimestre 2022, e in continuità con la marginalità realizzata nel primo trimestre.
L’Ebitda è stato pari a 83,5 milioni di euro, ovvero il 12,1% dei ricavi dopo 2,3 milioni di euro di oneri non ricorrenti. Il risultato operativo si è attestato a 58 milioni di euro, pari all’8,4% dei ricavi, dopo un livello di ammortamenti allineato all’anno precedente. Infine, l’utile netto di competenza del Gruppo è stato pari a 44 milion di euro, ovvero il 6,4% dei ricavi.
Il Gruppo ha chiuso il primo semestre del 2023 con una Posizione Finanziaria Netta attiva pari a 311,7 milioni di euro, in aumento di 12,9 milioni di euro nel semestre e di 256,3 milioni di euro nei 12 mesi.
Il flusso di cassa, prima dei dividendi e delle acquisizioni è stato pari a 66,5 milioni di euro nel trimestre, 85 milioni di euro nel semestre e 328,3 milioni di euro nei 12 mesi.