Approvati dal Consiglio di Amministrazione di De’ Longhi SpA i risultati consolidati1 del primo semestre del
2022: ricavi a 1.444,8 milioni di euro in crescita del 0,9%; un adjusted Ebitda a 149,1 milioni di euro, pari al 10,3% dei ricavi; un risultato operativo a 100,3 milioni di euro, pari al 6,9% dei ricavi; un utile netto a 71,7 milioni di euro, pari al 5% dei ricavi; una posizione finanziaria netta positiva per 55,4 milioni di euro, come effetto di un free-cash-flow prima dei dividendi e delle acquisizioni negativo nel semestre per 245,2 milioni di euro.
Il secondo trimestre ha visto ricavi in calo del 5,8% ed un adjusted Ebitda pari a 49 milioni di euro.
Il primo semestre del 2022 si è concluso con un fatturato sostanzialmente
allineato al primo semestre dello scorso anno, anche se tale risultato si è
declinato diversamente nei due trimestri, mostrando nel secondo chiari segnali di indebolimento della domanda in Europa. Nello specifico, la debolezza mostrata da alcune famiglie di prodotto nel secondo trimestre è imputabile a diversi elementi, tra i quali: un confronto sfidante con la straordinaria espansione del fatturato dello scorso anno; una situazione geopolitica internazionale complessa e drammatica, che inevitabilmente ha peggiorato la fiducia dei consumatori; una dinamica inflattiva particolarmente avversa, che ha eroso il potere d’acquisto dei consumatori, come mai avvenuto negli ultimi vent’anni.
Tale scenario ha inevitabilmente deteriorato temporaneamente la domanda di beni nei mercati europei, mentre nelle principali aree extra-europee il Gruppo è stato in grado di mantenere il trend delle vendite in territorio positivo grazie ad una maggiore penetrazione ed alla crescita del caffè.
A corollario di quanto sopra descritto, il secondo trimestre ha evidenziato alcune problematiche specifiche – che il management imputa a fattori di natura straordinaria – che, unitamente alla già note dinamiche inflattive cui costi di trasporto e delle materie prime, hanno portato ad una marcata flessione della marginalità. In particolare, l’alto livello del magazzino ha richiesto un rallentamento dell’attività produttiva e maggiori costi logistici, influenzando il profilo dei margini nel trimestre. Inoltre, la continuazione della strategia di investimento in comunicazione sui principali brand del Gruppo ha comportato un aumento significativo della spesa, soprattutto in relazione alle attività legate alla campagna globale sul caffè lanciata nell’autunno dello scorso anno, quindi con un confronto particolarmente difficile nel primo semestre.
Nel primo semestre del 2022 i ricavi sono cresciuti dello 0,9%, portandosi a
1.444,8 milioni di euro; nel secondo trimestre, il fatturato è sceso del 5.8% a 709,3 milioni di euro.
In entrambi i periodi citati, l’effetto valutario è stato marcatamente positivo, soprattutto per quanto concerne l’apprezzamento del dollaro USA: l’impatto positivo sui ricavi è stato pari al 3,8% di crescita nel semestre e al 4,9% nel trimestre.
Per quanto concerne i canali distributivi, nel semestre è leggermente aumentato il peso dei canali on-line, passati dal 20,9% al 21,4% dei ricavi. In progressiva crescita anche il peso del e-commerce proprietario del Gruppo, passato dal 1,6% al 2,4% dei ricavi.
L’ampia diversificazione geografica del Gruppo è stata in grado di attenuare nel semestre una performance negativa dell’area Europea, grazie alla crescita ottenuta nelle altre geografie.
L’Europa sud-occidentale nel secondo trimestre dell’anno ha registrato un
calo del fatturato pari al 14%, portando in territorio negativo il semestre che era iniziato con un trend in crescita; in particolare segnaliamo la debolezza nel trimestre di alcuni mercati core, come Francia, Germania, Austria e Svizzera, che negli ultimi anni avevano particolarmente beneficiato del contesto favorevole dei consumi, mentre l’Italia è rimasta sostanzialmente stabile e si sono confermati in crescita i mercati di Spagna e Portogallo. Nell’area dell’Europa nord-orientale è proseguito il trend negativo, con un comprensibile impatto degli effetti del conflitto russo-ucraino: in generale il rallentamento ha toccato tutti i principali paesi del nord Europa, con l’eccezione della Polonia, cresciuta a doppia cifra nel trimestre.
L’area MEIA ha visto situazioni variegate nei principali mercati, che comunque hanno avuto come risultato una flessione nel secondo trimestre, solo parzialmente attenuata dall’apprezzamento del Dollaro americano.
In crescita sostenuta l’area America, che ha mantenuto un trend positivo
anche nel secondo trimestre, grazie ad una espansione nel caffè e nella categoria comfort; in particolare, Stati Uniti e Canada si confermano il
primo mercato del Gruppo, rappresentando nel semestre il 19,1% del totale
dei ricavi contro il 15,8% del primo semestre 2021.
Infine, nella regione Asia Pacific è proseguita nel trimestre la crescita a
doppia cifra già evidenziata nella prima parte dell’anno, guidata da quasi
tutti i principali paesi della regione oltre che dal significativo contributo dell’effetto valutario.
Per quanto concerne l’evoluzione dei segmenti di prodotto, il semestre ha visto materializzarsi una decisa debolezza del comparto della food preparation, mentre le altre categorie si sono confermate in territorio positivo, pur riscontrando nel secondo trimestre un generalizzato indebolimento nella quasi totalità delle categorie.
Nello specifico, il comparto delle macchine per il caffè ad uso domestico, in
crescita nel semestre, ha subito un rallentamento nel trimestre attenuato dal forte trend di espansione delle macchine manuali, supportato dai recenti lanci relativi all’ampliamento del range de La Specialista.
Il comparto della cottura e preparazione dei cibi conferma la difficoltà nel
compararsi con i tassi di crescita straordinaria ottenuti nel semestre dello scorso anno; tale debolezza è maggiormente accentuata nelle categorie core delle kitchen machine di Kenwood e degli hand blender di Braun, mentre nel trimestre restano in territorio positivo alcune categorie minori quali le deep fryers, gli spin juicer e i toaster.
Rimane positivo nel semestre il contributo della categoria comfort anche se il secondo trimestre è stato sfavorito dall’ anticipo della stagione di vendita dei condizionatori avvenuto nei primi mesi del semestre.
In territorio positivo in entrambi i periodi in analisi l’home care, grazie al recupero dello stiro negli ultimi mesi del semestre.
Infine, è stato largamente positivo il contributo del comparto della macchine per il caffè professionale rappresentato dalla neo-acquisita Eversys, che ha mostrato un trend di crescita molto forte.
Il margine industriale netto è stato pari a 696,2 milioni di euro, in flessione come percentuale dei ricavi al 48,2% dal 50,4%, come effetto dell’aumento dei costi di prodotto non totalmente compensati dalla componente price-mix. L’Ebitda adjusted si è attestato a 149,1 milioni di euro, pari al 10,3% dei ricavi; su tale andamento del margine ha pesato l’aumento di 34,2 milioni di euro degli investimenti in media e comunicazione, passati da 150,6 milioni di euro a 184,8 milioni di euro, soprattutto in connessione con le attività relative alla campagna sul caffè che vede protagonista Brad Pitt, Ambassador del brand De’ Longhi. L’Ebitda è stato pari a 150,5 milioni di euro, beneficiando nel trimestre di poste non ricorrenti relative pricipalmente alla revisione delle valutazioni riferite ad asset della filiale ucraina, a seguito del recupero di alcune posizioni creditorie. Il risultato operativo si è attestato a 100,3 milioni di euro, pari al 6,9% dei ricavi. Infine, l’utile netto di competenza del Gruppo è stato pari a 71,7 milioni di euro, pari al 5% dei ricavi.