De’ Longhi S.p.A.: diffusi i risultati del primo trimestre 2023
Approvati dal Consiglio di Amministrazione di De’ Longhi SpA i risultati consolidati del primo trimestre
del 2023, con ricavi a 602,4 milioni di euro, in calo del 18,1%; l’Ebitda adjusted a 74,3 milioni di euro, pari al 12,3% dei ricavi, e un utile netto a 38,7 milioni di euro, pari al 6,4% dei ricavi. La posizione finanziaria netta è positiva per 317,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto sia al dato di fine 2022 che al dato di fine primo trimestre 2022.
Il primo trimestre del 2023 è stato caratterizzato da una situazione geopolitica e macroeconomica non favorevole e di difficile lettura, in continuità con lo scenario incontrato nella seconda parte del 2022. Inoltre, la partenza dell’anno è stata impattata da alcuni fattori già anticipati, che hanno condizionato
l’andamento delle vendite in questa fase iniziale.
Nonostante la complessità dello scenario, il Gruppo ha proseguito a investire nelle attività di marketing e comunicazione di innovazione con il lancio sul mercato nordamericano della macchina premium da “drip coffee” True Brew con un focus sui costi e sulla tenuta dei prezzi. Riguardo all’andamento della profittabilità, si evidenzia come nel trimestre l’impatto dell’aumento dei costi di produzione sia stato limitato e compensato dalle azioni di efficientamento e contenimento dei costi.
Nel primo trimestre del 2023 i ricavi sono stati in flessione del 18,1%, attestandosi a 602,4 milioni di euro.
La componente valutaria ha contribuito positivamente per 0,6 punti percentuali di crescita dei ricavi. Come già evidenziato nei mesi passati, l’area europea ha risentito, più di altre aree, degli effetti del conflitto russo-ucraino e dell’indebolimento del potere d’acquisto dei consumatori causato dall’inflazione.
L’area dell’Europa sud-occidentale ha segnato un calo a doppia cifra, con tutti i principali mercati in flessione, confrontandosi con un primo trimestre del 2021 che cresceva ad un ritmo superiore al 60%. Il fatturato dell’Europa nord-orientale ha evidenziato un calo ad un tasso mid-to-high single digit, in un contesto di scenario macroeconomico e geopolitico dalla complessa evoluzione. L’area MEIA ha subito una flessione a doppia cifra, confrontandosi con un andamento della crescita negli ultimi due anni in fortissima accelerazione. Nell’area America, la perfomance delle vendite è stata condizionata dalla
discontinuità relativa all’uscita dal condizionamento mobile, che ha impattato il fatturato per 23,4 milioni di Euro; al netto di tale effetto, segnaliamo un trend di recupero del business della cottura e preparazione
cibi, grazie ad una crescita dei prodotti a marchio Nutribullet. Infine, la regione Asia Pacific ha realizzato una crescita low single digit a cambi costanti, con un contributo significativo della “greater China”, che
conferma la sua crescita sostenuta.
A livello di segmenti di prodotto, il difficile confronto con le straordinarie performance dei trimestri dei due precedenti anni ha determinato una flessione per tutte le macro categorie dell’ambito “consumer”, inclusa quella del caffè.
La scelta di uscire dal mercato americano dei condizionatori portatili, determinata da motivazioni di protezione della profittabilità media del portafoglio prodotti, ha pesato per complessivi 23,4 milioni di euro di ricavi, portando tuttavia un beneficio in termini di mix. Non considerando il condizionamento
portatile per il mercato USA, il restante perimetro ha mostrato una flessione del 15,4%.
In forte trend positivo, al contrario, è stato il caffè professionale a marchio Eversys, che ha continuato la sua traiettoria di crescita ad un tasso high-double-digit.
Guardando all’evoluzione dei margini operativi, segnaliamo che in generale si sono mantenuti su livelli migliorativi rispetto ai primi trimestri degli anni pre-pandemia, grazie anche alle azioni di difesa dei prezzi e al contributo positivo del mix, che hanno controbilanciato l’effetto negativo della flessione dei volumi di vendita e della coda degli aumenti di costo dei passati trimestri, principalmente per quel che riguarda le materie prime.
Il margine industriale netto si è attestato a 304,4 milioni di euro, pari al 50,5% dei ricavi; a fronte di contributi positivi del price-mix e del recupero dei prezzi dei trasporti, è rimasto ancora un residuo effetto
negativo da materie prime e inefficienze produttive che dovranno trovare un pieno recupero nei prossimi mesi;
L’Ebitda adjusted è stato pari a 74,3 milioni di euro, ovvero il 12,3% dei ricavi, a valle di investimenti in comunicazione e marketing che, pur restando costanti con il 2022 in percentuale dei ricavi, sono
diminuiti in valore di 15,7 milioni di euro, attestandosi a 73,1 milioni di euro. L’Ebitda è stato pari a 75,5 milioni di euro, ovvero il 12,5% dei ricavi. Il risultato operativo si è attestato a 50,1 milioni di euro, pari all’8,3% dei ricavi, dopo ammortamenti in crescita di 1 milione di euro. Infine, l’utile netto di competenza del Gruppo è stato pari a 38,7 milioni di euro, ovvero il 6,4% dei ricavi.
Il Gruppo ha chiuso il primo trimestre del 2023 con una Posizione Finanziaria Netta attiva e in miglioramento rispetto al dato di fine 2022. La posizione al 31 marzo 2023 ammontava a 317,2 milioni di euro, in aumento di 18,5 milioni di euronel trimestre e di 42,6 milioni di euro nei 12 mesi.
La Posizione Netta nei confronti di banche ed altri finanziatori al 31.3.2023 era attiva per 399,2 milioni di euro, in miglioramento di 9,7 milioni di euro rispetto a fine 2022.
Nel trimestre il Gruppo è stato in grado di generare 41,4 milioni di euro di cassa dalla gestione corrente e dai movimenti di capitale circolante.
Nelle parole dell’Amministratore Delegato Fabio de’ Longhi: “Guardando alla partenza di questo 2023, nonostante risultati che sono stati impattati da un contesto macroeconomico non favorevole, con un comportamento di consumatori e distributori improntato alla prudenza, siamo soddisfatti di come il Gruppo sia stato in grado di reagire alle numerose sfide e difficoltà. Ad oggi, il nostro Gruppo può contare su ricavi e margini che restano largamente oltre i livelli pre-pandemici, grazie alla crescita organica, agli investimenti e alle acquisizioni finalizzate in questi anni: i ricavi del trimestre sono oggi del 60% sopra quelli del 2019 e l’Ebitda adjusted è raddoppiato rispetto ai 37 milioni di euro del 2019.Sottolineiamo inoltre come la soddisfacente dinamica dei margini del primo trimestre, rispetto al 2022,
sia stata resa possibile dal complesso di azioni di efficientamento e contenimento dei costi messe in
campo negli ultimi mesi e nonostante le attività di comunicazione e marketing siano proseguite sull’onda
del successo della campagna globale sul caffè.
Guardando ai prossimi trimestri, è ragionevole ipotizzare che il raffronto con l’anno passato si farà
progressivamente meno sfidante, mantenendo quindi il tasso di crescita su livelli sostenuti rispetto al
periodo pre-pandemico.
In questo contesto, quindi, confermiamo la guidance per l’anno che prevede ricavi in leggera flessione
rispetto al 2022 ed un Ebitda adjusted nell’intervallo di 370-390 milioni di euro.”