Cybersecurity: italiani sempre più preoccupati, ma ancora poco protetti
Dispositivi informatici e sistemi digitali sono sempre più diffusi e utilizzati dagli italiani. Di conseguenza, cresce anche il numero dei cyber attacchi, che diventano sempre più frequenti, sofisticati e complessi, esponendo un numero sempre maggiore di persone al pericolo di subire un furto di dati o della propria identità.
In questo contesto, il mese europeo della Sicurezza Informatica costituisce un’importante occasione per sensibilizzare gli utenti sulle potenziali minacce che l’uso del web può nascondere. Anche le aziende rivestono un ruolo fondamentale e sono chiamate a diffondere una corretta informazione sulla consapevolezza dei diversi sistemi e possibilità per tutelarsi.
Quanto siamo esposti, quindi, ai rischi informatici? Quali sono le nostre preoccupazioni e quali le strategie per la protezione di dati e informazioni personali in ambito cyber e digitale?
Europ Assistance Italia presenta i risultati della ricerca Protezione digitale e cybersecurity realizzata in collaborazione con Lexis Research.
Sempre più persone dichiarano di conoscere i rischi legati al web: il 55% del campione ritiene di essere più informato rispetto al passato sui pericoli relativi a virus informatici, malware, phishing, furto di identità e ransomware.
Inoltre, il 64% degli intervistati afferma di essere a conoscenza delle soluzioni per proteggere la propria identità, con un aumento del 6% rispetto al 2021. Quelle più utilizzate sono i programmi antivirus/antimalware/antiphishing e i sistemi di gestione delle password. Nonostante questo, le persone che dichiarano di cambiare frequentemente le proprie password personali sono solo il 41%, dato in linea con il 2021. La ricerca registra anche un aumento della percezione dell’efficacia di metodi di protezione come i sistemi di autenticazione rinforzata o a due o più fattori e antivirus e antimalware installati sui propri device.
Aumentano le preoccupazioni rispetto all’utilizzo del web per motivi personali, in particolare nella fascia di età compresa fra i 45 e i 54 anni. Il principale timore è relativo al furto di identità, seguito dall’essere vittima di un crimine informatico.
In generale, l’esposizione ai rischi legati alla cybersicurezza e al furto d’identità rappresenta una preoccupazione per oltre il 40% degli intervistati, soprattutto quando si tratta di figli e genitori anziani. Le preoccupazioni più diffuse rispetto all’uso del web da parte dei figli riguardano in particolare il furto di dati personali, l’adescamento online da parte di predatori sessuali e gli atti di cyberbullismo.
Ulteriori timori sono relativi al furto di informazioni della carta di credito e alla violazione del conto bancario quando si effettuano pagamenti e acquisti online oltre al rischio di una violazione della privacy delle proprie e-mail.
La ricerca evidenzia che oltre il 30% degli intervistati è stato vittima di un attacco ai propri dati personali o conosce persone che ne sono state vittima, con il 47% degli episodi registrati nel corso dell’ultimo anno.
Le tipologie di violazioni più diffuse sono la ricezione di e-mail sospette e gli attacchi di phishing, seguiti da telefonate indesiderate, furto di identità e di informazioni relative alla carta di credito. Il 77% degli intervistati considera gli attacchi ai dati personali eventi rilevanti e altamente stressanti, ma solo il 9% è preoccupato per sé stesso e il 10% per i propri figli o il proprio coniuge, mentre il 13% ritiene maggiormente esposti agli attacchi informatici i propri familiari anziani.
Le strategie più usate per proteggersi dai cyber crimini includono la fiducia verso la propria banca e il circuito delle carte di credito, seguita dalla consapevolezza che per difendersi è necessario l’aiuto di un esperto, anche se il 40% è convinto di poterlo fare da solo.
Smartphone e PC rimangono i dispositivi maggiormente utilizzati dagli adulti in Italia, per oltre due ore al giorno, in linea con quanto accadeva prima della pandemia, a significare un ritorno alle abitudini pre-Covid.
In particolare, le attività maggiormente svolte sono: navigare su Internet, inviare e ricevere e-mail, usare i servizi di messaggistica istantanea, per esempio Whatsapp, e i social network. Diminuiscono l’uso dei forum online, dei servizi di home banking, delle risorse per scaricare film e musica e lo shopping e il trading online.
Il dispositivo preferito dei giovani di età inferiore ai 18 anni è lo smartphone, che viene utilizzato per più di 2 ore al giorno dal 44% del campione.