L’analisi dei dati sul traffico condotta dal VSIX Università di Padova e dalla Direzione ICT e Agenda Digitale della Regione del Veneto denotano che nei mesi lockdown un aumento del 50% del traffico medio – e un aumento di oltre il 20% del traffico di picco – in particolare determinato da un uso massivo di servizi Internet anche in orario di ufficio, dovuto allo smartworking, alla didattica a distanza e all’intrattenimento. E’ quanto emerge prendendo come osservatorio privilegiato il VSIX-Centro di Ateneo per la Connettività e i Servizi al Territorio dell’Università di Padova, che da oltre 10 anni opera come Neutral Access Point del Nord-Est e promuove con il supporto della Regione del Veneto l’utilizzo di Internet nel nord-est favorendo la cooperazione tra Internet Service Provider regionali, nazionali ed internazionali.
«Centocinquantamila lezioni online erogate in media al giorno, dall’inizio del lockdown, 100.000 mila esami e 2.000 lauree che si stanno svolgendo in questa sessione estiva: numeri che ben rappresentano lo sforzo digitale al quale siamo stati chiamati dalla pandemia – spiega Rosario Rizzuto, Rettore dell’Università degli Studi di Padova –. Il Coronavirus ha infatti stravolto le nostre abitudini: grazie però al lavoro efficace del nostro personale tecnico e amministrativo, allo sforzo dei professori, chiamati a rivoluzionare la loro modalità didattica e alla risposta generosa dei nostri studenti, siamo stati in grado di non interrompere l’attività dell’ateneo. Un risultato reso possibile dagli investimenti che abbiamo fatto, e continueremo a fare, sulle infrastrutture digitali. La didattica online, in modalità blended, rimarrà quindi uno strumento di supporto anche per il prossimo anno accademico, che vedrà il ritorno degli studenti nelle aule con il riavvio di lezioni, esami e lauree in presenza». Afferma il Vice Presidente della Regione del Veneto: “Siamo molto orgogliosi che l’investimento avviato negli anni scorsi dalla Regione Veneto sull’infrastruttura pubblica VSIX si sia rivelato cosi strategico come emerge chiaramente dai dati di utilizzo durante il periodo di lockdown”. Prosegue il Vice Presidente: “Il tutto si è concretizzato a febbraio 2019 con il rinnovo dell’accordo tra Regione del Veneto e Università di Padova volto a valorizzare il VSIX come nodo neutrale della rete internet del Nord-Est nel sostenere la convergenza delle infrastrutture a livello regionale e supportare gli enti locali nel fornire accesso digitale ai propri servizi. Questo dimostra che oggi più che mai le istituzioni devono collaborare per programmare gli investimenti strategici anche nel settore digitale per affrontare al meglio il futuro” Le statistiche del VSIX mostrano un quadro di forte crescita e dinamicità negli ultimi quattro mesi. Da fine febbraio a fine marzo si registra un incremento notevole di traffico Internet che poi si è riportato ai valori pre-Covid nel mese di giugno. VSIX ha raggiunto il suo picco di traffico a metà marzo superando i 50.000.000.000 di bit per secondo. Il peering totale è cresciuto del 17,2%, in termini di servizi specifici si registra un +39,6% per attività legate all’upgrade del software in particolare nella fase di avvio delle attività di smartworking di imprese ed enti pubblici, +33,5% per servizi cloud legati non solo a smartworking, ma anche alla didattica a distanza, +22,5% per l’intrattenimento.
Eleonora Di Maria Presidente VSIX: “I numeri mostrano come VSIX sia stato in grado di accompagnare la crescente domanda di connettività per servizi digitali, l’interazione a distanza e la didattica in questo periodo critico, sostenendo anche gli operatori del territorio nella propria offerta. Un risultato significativo che capitalizza gli investimenti fatti ed in linea con i progetti di sviluppo di VSIX attualmente in corso per potenziare ancora di più VSIX come nodo di interconnessione regionale e nazionale”. I dati di accesso al VSIX mostrano come l’attività del VSIX non si sia mai interrotta. In particolare l’accesso alla sala dell’Internet Exchange ha mantenuto alti livelli di accesso perché è stato necessario da parte di molti ISP locali aumentare la propria capacità per sostenere l’aumento del traffico generato dai propri clienti.