Il Misery Index di Confcommercio di novembre 2019 si è attestato su un valore stimato di 17,5, costante rispetto ad ottobre. Il dato è sintesi di una stabilizzazione degli indicatori che concorrono alla stima dell’area del disagio sociale. La scarsa variabilità del MIC negli ultimi quattro mesi si inserisce in un quadro di perdurante debolezza dell’economia, situazione che porta a ritenere difficile una sua significativa riduzione nei prossimi mesi. Solo un deciso ridimensionamento dell’area del disagio sociale potrà contribuire a migliorare, in misura di un certo rilievo, il sentiment delle famiglie e restituire un po’ di vivacità ai consumi.
A novembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,7%, risultando invariato sul mese precedente. Includendo una parte dei sottoccupati tra i disoccupati, fermo restando il complesso delle persone presenti sul mercato del lavoro, la situazione si conferma meno favorevole, con un tasso di disoccupazione pari all’11,2%. All’interno dei disoccupati la componente relativa ai sottoccupati segnala una stabilità in termini congiunturali ed una moderata diminuzione nel confronto annuo.
In linea con quanto rilevato per quasi tutto il 2019 a novembre le ore autorizzate di CIG hanno registrato, nel confronto annuo, un nuovo aumento. Nel complesso degli undici mesi si rileva un incremento del 20,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA l’incremento risulta, sia in termini congiunturali sia su base annua, più contenuto in considerazione di una percentuale di utilizzo delle ore richieste lievemente inferiore rispetto allo scorso anno. Dal lato degli scoraggiati a fronte di un’invarianza sul mese precedente, nel confronto con novembre del 2018 si evidenzia una diminuzione.
Il combinarsi di queste dinamiche ha portato ad una stabilità del tasso di disoccupazione esteso su base mensile, e ad una riduzione di nove decimi di punto nel confronto annuo.
Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dello 0,4% su base annua, valore analogo a quanto rilevato nel bimestre precedente.