Captify ha preso in esame oltre 100.6 milioni di ricerche online fatte a livello globale in relazione al Coronavirus, scoprendo che la pandemia sta influenzando non solo il modo di vivere, ma anche il comportamento online dei consumatori digitali.

Le ricerche online a tema Coronavirus hanno subito un aumento straordinario a partire da gennaio 2020: secondo l’indagine, la crescita è stata pari al +11.434% con alcune tematiche che, a livello globale, hanno attirato maggiormente l’attenzione degli utenti online. Il tema economico in relazione all’espandersi dell’epidemia è al primo posto per gli utenti, con il +900%; le questioni prettamente politiche, con le scelte prese dai vari governi e le misure adottate per contenere l’espansione, raggiungono il secondo posto, con il +309%; terza posizione per tutto ciò che riguarda il benessere e la salute della famiglia, con una percentuale che tocca il +286%. Seguono le problematiche legate a viaggi, istruzione, attività sportive e socializzazione.

Captify ha la possibilità di analizzare in tempo reale miliardi di ricerche online fatte in ogni parte del mondo, per questo motivo i dati relativi ai paesi con il maggior livello di attenzione e preoccupazione in tema Covid-19 sono ancora più indicativi. Al momento oltre 100 paesi sono stati colpiti e stanno fronteggiando le conseguenze della diffusione della pandemia, ma Captify ha realizzato la classifica dei territori con il più alto indice di ricerche online in relazione al Coronavirus. Al primo posto proprio l’Italia, con un indice del 3,28X, seguita da Germania, Regno Unito, Spagna, Cina, Francia.

Secondo Captify, è possibile analizzare le ricerche online a tema Coronavirus per individuare diverse tendenze di consumo, secondo vari punti di vista: possono servire, ad esempio, per identificare precise tipologie di consumatori digitali, per verificare l’andamento di determinati settori merceologici, per delineare lo scenario di una sorta di “nuova economia”.

Pur mostrando un alto livello di preoccupazione per la situazione in generale, gli utenti cercano di impegnare il tempo libero nelle giornate di isolamento forzato o di rispondere a particolari esigenze quotidiane attraverso Internet. Captify ha analizzato come i diversi consumatori stanno reagendo al Coronavirus per comprendere i modelli comportamentali e quali marchi stanno cercando.

La categoria più richiesta dai Millenial, è relativa ai servizi in streaming, tra questi spicca Netflix per numero di ricerche.

La Generazione Z, dei nati tra la seconda metà degli anni Novanta e la fine degli anni Duemila, si delinea per l’interesse al mondo del Gaming, con ricerche online che si concentrano soprattutto su parole chiave come Nintendo, XBOX e PlayStation.

Un altro gruppo che viene definito dalle ricerche su Internet è quello di chi fa acquisti online per la famiglia: al primo posto, per loro, la salute e il benessere del nucleo famigliare, evidenziata da ricerche a tema healthcare e sui principali beni di consumo.

Tra i settori merceologici più cliccati troviamo i beni di largo consumo, con un segno decisamente positivo. I marchi legati a questo settore, infatti, registrano picchi di ricerche online, mostrando che non solo nella realtà, ma anche su Internet i consumatori sono entrati in modalità definita “panic buying”, evidenziando aspirazioni all’acquisto che prediligono modalità all’ingrosso o multi pack. Tra i “must have” per ricerche volte ad acquisti online massicci, disinfettanti in varie forme, carta igienicae bottiglie d’acqua.

Bene anche la categoria dei servizi a domicilio e quella dei prodotti farmaceutici. Segno negativo, invece, per viaggi, eventi, beni e prodotti di lusso.

Alla luce delle ultime misure restrittive, come è ben noto, sempre più persone devono optare per lo smart working, trascorrendo così molto più tempo a casa. Captify ha notato un significativo aumento delle ricerche online che riguardano il mondo dell’entertainment e delle consegne a domicilio, un vero e proprio cambiamento nelle abitudini delle persone e il segno della nascita di una sorta di “nuova economia” dell’era #iorestoacasa. Aumentano, infatti, le ricerche a tema “food & home delivery”, a tema “streaming” e tutto ciò che riguarda le sottoscrizioni di nuovi abbonamenti a servizi digitali. Alcuni esempi: Disney ha ottenuto il 59% del totale delle ricerche online a tema, probabilmente considerando il lancio del servizio Disney+ o l’arrivo sulla piattaforma di successi mondiali come Frozen 2; Amazon Prime Video, invece, ha ottenuto un primato piuttosto sconcertante. Il film del 2011, Contagion, ha attirato molto l’attenzione online, con una crescita delle ricerche pari a +2.308,3% nel periodo preso in esame.

“La triste diffusione dell’epidemia in Italia e nel resto del mondo costringe le persone a trascorrere sempre più tempo in casa; crediamo che questo cambiamento delle abitudini abbia un impatto innegabile sul comportamento dei consumatori digitali, un comportamento che le aziende devono imparare a conoscere”, ha commentato Nelson Gregory Francesca, Italy Lead di Captify, che ha delineato anche alcune previsioni. “Le dinamiche legate a TV e piattaforme di contenuti digitali stanno cambiando, con una crescita significativa delle vendite online in diversi settori verticali, in particolar modo per quanto riguarda i beni di largo consumo. Aumenta l’uso dei servizi in streaming e del gaming online, per colmare il tempo libero a casa; anche le palestre e il mondo del fitness cercano sempre di più di entrare nelle case degli amanti dell’allenamento, offrendo corsi online e live streaming. Anche il mondo dell’entertainment, dagli show musicali ai concerti, si sta spostando online in questo periodo. Le piattaforme che permettono di realizzare eventi virtuali o grandi meeting e di sfruttare le potenzialità della tecnologia immersiva diventano sempre più diffuse”.

Share Button