Asti: la banda ultra larga di Open Fiber si espande
Continuano i lavori di posa dell’infrastruttura in fibra ottica di Open Fiber nella città di Asti. Ad oggi sono 14mila le unità abitative già connesse e la copertura ha interessato i quartieri San Pietro, San Lazzaro, San Paolo, San Rocco, Don Bosco, Tanaro. Sono già in corso invece gli interventi per l’estensione della rete in fibra ultraveloce nei quartieri di San Silvestro e Cattedrale, mentre sono in fase di ultimazione i lavori in zona Santa Maria Nuova.
“45 Km di scavo realizzati con tecnica di minitrincea e 14.000 case e uffici collegati alla rete FTTH rappresentano, ad oggi, lo stato di avanzamento dei lavori per la posa della fibra nella città di Asti per opera di Open Fiber S.P.A., giunta ormai in dirittura d’arrivo”, dichiara l’Assessore ai Lavori Pubblici Patrimonio e Viabilità, Stefania Morra.
Il progetto complessivo di Open Fiber per la modernizzazione digitale del Paese è stato recepito dal Comune di Asti con una Convenzione con la società, che ha investito nel comune 10 milioni di euro per la cablatura di circa 28mila unità immobiliari.
“Aderendo a questo progetto – prosegue il Sindaco Maurizio Rasero – abbiamo ritenuto come amministrazione di offrire un’opportunità per gran parte dei cittadini in tempi ancora lontani dal Covid: la convenzione è stata infatti siglata a luglio 2019. L’arrivo della pandemia ha di fatto generato un surplus di richiesta di alta connettività da parte di tanti lavoratori che, durante i mesi di lockdown, hanno lavorato e lavorano tuttora in modalità di lavoro agile (smart working), per non parlare delle esigenze di studenti ed insegnanti attraverso la didattica a distanza (DAD) che prosegue con le stesse modalità”.
“Avere pertanto un’infrastruttura che realizza trasmissione dati ultra veloci coprendo gran parte del territorio comunale – proseguono il Sindaco e l’Assessore Morra -, con una rete in grado di supportare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie che arriveranno nei prossimi anni, in linea con i fondamenti della Gigabit Economy, resta un’esigenza di ogni città e di ogni territorio che intende essere pronto alle nuove sfide che ci pone il futuro”. A riprova dell’importanza delle telecomunicazioni con il Governo Draghi e la delega a Vittorio Colao è stato creato il Ministero Innovazione tecnologica e transizione digitale.
“Naturalmente sappiamo bene che l’imponenza di un’infrastruttura di questo genere ha prodotto un intervento massivo su gran parte del territorio comunale e ha comportato ovviamente un disagio comprensibile da parte dei cittadini – aggiungono Rasero e
Morra -. Vedere infatti le strade della città allestite da cantieri, dai rumori e solcate dagli scavi, sia pur contenuti con le minitrincee, rappresenta chiaramente una condizione disagevole per tutti i cittadini per la viabilità veicolare e pedonale. Occorre però dire che abbiamo lavorato di concerto con Open Fiber per limitare gli effetti troppo impattanti degli scavi, avendo infatti utilizzato i cavidotti interrati dell’illuminazione pubblica per ben 56 Km del territorio comunale: questo significa aver evitato 56 km di scavo. Siamo tuttavia in dirittura d’arrivo. Al traguardo finale mancano ancora 7 km di scavo che prevediamo di terminare tra circa tra 4/5 mesi. L’elemento più importante, per dare conclusione a tutta l’operazione è rappresentato dai ripristini in asfalto affinché i cittadini possano “riappropriarsi” delle loro strade in condizioni di completa sicurezza”.
Entro metà marzo scatterà infatti un programma continuo e senza interruzioni di ripristini, che prevede l’asfaltatura di circa 37 chilometri di strade partendo dalla zona ad est della città per raggiungere il centro fino alle zone periferiche interessate dagli scavi eseguiti nel corso del 2020.
“Il tema delle telecomunicazioni è ormai di primaria importanza. Le reti a banda ultra larga, con l’entrata in vigore del D.L. 112/2008, sono diventate un servizio pubblico essenziale esattamente come acqua, gas e luce – sottolinea Giovanni Romano Poggi, Regional Manager di Open Fiber per Piemonte Sud e Liguria -. Affinché questo servizio possa raggiungere i cittadini occorre operare anche all’interno dei condomini, abbandonando le infrastrutture in rame e creando una rete completamente nuova in fibra ottica. È fondamentale quindi interfacciarsi con gli amministratori di condominio. Spesso Open Fiber si trova di fronte ad ostacoli per accedere e concludere i lavori all’interno degli stabili. Tali resistenze non ricadono solo su Open Fiber, ma impediscono ai cittadini la fruizione di una rete performante, in tempi ragionevoli e senza alcun costo legato all’esecuzione dei lavori”.
Le imprese che lavorano per Open Fiber, una volta completata l’infrastrutturazione nelle arterie comunali, hanno infatti la necessità di accedere ai locali comuni degli stabili, dove viene posizionato un piccolo apparato che servirà per collegare le singole abitazioni che, in futuro, faranno richiesta del servizio.
“I nostri tecnici – conclude l’Ing. Poggi di Open Fiber – e le nostre strutture amministrative e istituzionali restano a disposizione per qualsiasi chiarimento e per fugare ogni dubbio che possa sorgere in merito a questo servizio, che rappresenta una grande innovazione per il futuro delle città, dei territori, delle imprese e delle persone”.