Apple ha annunciato un’importante accelerazione del suo lavoro per ampliare l’uso di materiali riciclati nei suoi prodotti, compreso un nuovo obiettivo per il 2025 che prevede l’utilizzo di cobalto 100% riciclato1 in tutte le batterie progettate da Apple. Inoltre, entro il 2025, l’azienda userà il 100% di terre rare riciclate in tutti i magneti, nonché il 100% di stagno riciclato per le saldature e il 100% di oro riciclato nelle placcature di tutti i circuiti stampati progettati da Apple. 

Nel 2022, l’azienda ha ampliato in modo significativo l’utilizzo di metalli essenziali riciclati e ora oltre due terzi di tutto l’alluminio, quasi tre quarti di tutte le terre rare e oltre il 95% di tutto il tungsteno presenti nei prodotti Apple provengono da materiale 100% riciclato. Questi rapidi progressi avvicinano Apple all’obiettivo di riuscire a realizzare tutti i suoi prodotti solo con materiali riciclati e rinnovabili, e rappresentano ulteriori passi avanti verso il suo obiettivo di rendere ogni prodotto carbon neutral entro il 2030. 

“Apple innova ogni giorno per realizzare tecnologie che arricchiscono la vita delle persone, proteggendo al contempo il pianeta che tutti noi condividiamo” ha dichiarato Tim Cook, CEO di Apple. “Dai materiali riciclati nei nostri prodotti fino all’energia pulita che alimenta le nostre attività, il nostro impegno ambientale è parte integrante di tutto ciò che produciamo e di ciò che siamo. Continueremo ad andare avanti nella convinzione che una grande tecnologia debba essere tale per l’utente così come per l’ambiente.”

“La nostra ambizione di arrivare a utilizzare il 100% di materiali riciclati e rinnovabili nei nostri prodotti va di pari passo con Apple 2030: il nostro obiettivo di riuscire a creare prodotti a impatto zero entro il 2030” ha dichiarato Lisa Jackson, Vice President of Environment, Policy, and Social Initiatives di Apple. “Stiamo lavorando con urgenza per raggiungere entrambi gli obiettivi e nel farlo, stiamo promuovendo l’innovazione in tutto il nostro settore”.

Negli ultimi tre anni Apple ha ampliato in modo significativo l’uso di cobalto 100% riciclato certificato, e questo permetterà di usarlo in tutte le batterie progettate da Apple entro il 2025. Nel 2022, un quarto di tutto il cobalto presente nei prodotti Apple è stato ottenuto da materiale riciclato, rispetto al 13% dell’anno precedente. Il cobalto è un materiale fondamentale per le batterie della maggior parte dei dispositivi elettronici di consumo, compresi quelli Apple. Consente di ottenere un’elevata densità energetica e di soddisfare nel contempo i severi standard di longevità e sicurezza richiesti da Apple. Le batterie progettate da Apple che si trovano in iPhone, iPad, Apple Watch, MacBook e in molti altri prodotti contengono la maggior parte del cobalto utilizzato dall’azienda.

Anche l’utilizzo di terre rare 100% riciclate certificate nei prodotti dell’azienda è aumentato notevolmente nell’ultimo anno, passando dal 45% del 2021 al 73% del 2022. Da quando ha introdotto per la prima volta le terre rare riciclate nel Taptic Engine di iPhone 11, Apple ha esteso l’uso di questo materiale a tutti i suoi dispositivi, compresi i magneti presenti negli ultimi modelli di iPhone, iPad, Apple Watch, MacBook e Mac. Poiché i magneti sono di gran lunga i componenti per cui Apple fa il maggior utilizzo di terre rare, il nuovo obiettivo del 2025 implica che quasi tutte le terre rare presenti nei prodotti Apple saranno presto 100% riciclate.

Nell’ambito di queste nuove tempistiche accelerate, tutti i circuiti stampati progettati da Apple avranno placcature in oro 100% riciclato certificato entro il 2025. Questo include tutti i circuiti stampati rigidi, come la scheda logica principale, e flessibili, come quelli che connettono le fotocamere o i tasti degli iPhone. Dopo aver implementato un’innovativa filiera basata esclusivamente su materiali riciclati per l’oro nelle placcature della scheda logica di iPhone 13, Apple ha esteso l’uso di questo materiale ad altri componenti e prodotti, tra cui il cavo di tutte le fotocamere della linea iPhone 14 e i circuiti stampati di iPad, Apple Watch, AirPods Pro, MacBook Pro, Mac mini e HomePod. Apple sta inoltre lavorando per promuovere un’adozione più ampia dell’oro riciclato per i componenti standard in tutta l’industria elettronica.

Entro il 2025, l’azienda userà il 100% di stagno riciclato per le saldature di tutti i circuiti stampati rigidi e flessibili progettati da Apple. Negli ultimi anni, Apple ha esteso l’uso dello stagno riciclato alle saldature di molti circuiti stampati flessibili dei prodotti Apple, e il 38% di tutto lo stagno utilizzato l’anno scorso proveniva da fonti riciclate. L’azienda sta lavorando per ampliare l’applicazione dello stagno riciclato a un numero ancora maggiore di componenti, coinvolgendo altri fornitori in questo sforzo. 

L’innovazione ha anche favorito il progresso verso un altro degli impegni di Apple per il 2025: eliminare la plastica da tutti gli imballaggi dell’azienda. Lo sviluppo di alternative in fibra per componenti del packaging come pellicole dei display, pellicole esterne e imbottiture in schiuma ha permesso a Apple di procedere verso questo ambizioso obiettivo. Per eliminare anche l’ultimo 4% di plastica ancora presente negli imballaggi, Apple sta cercando soluzioni innovative che prendano il posto di etichette, laminazione e altri dettagli. Nell’ultimo anno, Apple ha sviluppato una speciale stampante per la stampa digitale diretta sulle confezioni di iPhone 14 e iPhone 14 Pro che ha permesso di evitare l’uso della maggior parte delle etichette. Inoltre, una nuova vernice di sovrastampa sugli imballaggi di iPad Air, iPad Pro e Apple Watch Series 8 sostituisce la laminazione in polipropilene presente sulle scatole e sui componenti del packaging. Questa innovazione ha permesso di evitare più di 1100 tonnellate di plastica e oltre 2400 tonnellate di anidride carbonica.

Mentre lavora per ridurre la propria dipendenza da minerali di nuova estrazione, Apple sta anche cercando modi per supportare direttamente le comunità il cui sostentamento si basa sull’attività estrattiva. L’azienda collabora con esperti come il Fund for Global Human Rights per fornire supporto a chi si batte in prima linea per la difesa dei diritti umani e dell’ambiente, anche nella regione africana dei Grandi Laghi, oltre a programmi di formazione professionale che consentono ai membri delle comunità locali che abbandonano l’attività mineraria di acquisire competenze e perseguire nuove opportunità.

Apple si procura i minerali primari in modo responsabile e promuove in tutta la sua filiera i massimi standard in tema di diritti umani e ambiente. Apple è stata la prima azienda nel settore dell’elettronica a pubblicare un elenco delle raffinerie di cobalto e litio nella propria filiera, rispettivamente nel 2016 e nel 2020. Nel 2017, ha mappato la filiera delle terre rare. E dal 2015, tutte le fonderie e le raffinerie identificate per la produzione di stagno, tungsteno, tantalio e oro hanno superato audit indipendenti di terze parti.

Nella transizione verso contenuti riciclati e rinnovabili, Apple ha dato priorità a 14 materiali in base all’impatto che hanno in termini ambientali, di diritti umani e di fornitura. Questi 14 materiali rappresentano insieme quasi il 90% dei materiali che si trovano nei prodotti Apple venduti: alluminio, cobalto, rame, vetro, oro, litio, carta, plastica, elementi di terre rare, acciaio, tantalio, stagno, tungsteno e zinco.

Circa il 20% di tutti i materiali contenuti nei prodotti Apple venduti nel 2022 proveniva da fonti riciclate o rinnovabili. Alcuni esempi sono l’utilizzo, per la prima volta, di lamine di rame riciclato nella scheda logica principale di iPad (decima generazione), l’introduzione dell’acciaio riciclato certificato nel vassoio della batteria di MacBook Air con chip M2, il tungsteno 100% riciclato nell’ultima linea di Apple Watch, e i gusci in alluminio di molti prodotti Apple, realizzati con una lega di alluminio riciclato al 100% progettata da Apple. 

Il lavoro di Apple nel campo della ricerca e dello sviluppo di nuove soluzioni per disassemblare e riciclare i prodotti a fine vita ha contribuito a rendere possibile questo progresso. Attraverso iniziative che includono partnership con prestigiosi istituti di ricerca e il Material Recovery Lab dell’azienda a Austin, in Texas, i team di ingegneri ed esperti Apple stanno sviluppando metodi innovativi per dare nuova vita ai materiali contenuti nei prodotti Apple, e contribuiscono a scelte di progettazione che supportano lo smontaggio e il recupero.

Daisy, il robot Apple che disassembla gli iPhone, separa le batterie dagli altri componenti, permettendo alle aziende specializzate nel riciclo di recuperare cobalto e altri materiali, incluso il litio. Apple stima che, dal 2019, più di 11.000 kg di cobalto siano stati recuperati dalle batterie estratte da Daisy e poi reimmessi sul mercato secondario. Daisy aiuta anche a recuperare le terre rare, che vanno in gran parte perse con i tradizionali processi di riciclo dei dispositivi elettronici.

Daisy è solo un esempio di come le innovazioni di Apple nel campo del riciclo e del disassemblaggio possono promuovere il cambiamento nel settore. Dave, un altro robot dell’azienda ora implementato presso un partner in Cina, può velocizzare ulteriormente il recupero di terre rare smontando i Taptic Engine.

Apple ha anche iniziato a fornire ai partner per il riciclo dei sistemi in realtà aumentata con proiezione dall’alto. Il sistema guida lo smontaggio dei dispositivi, tra cui MacBook e iPad, proiettando video direttamente sulla superficie di lavoro. L’azienda pubblica le Apple Recycler Guides, destinate alle aziende che si occupano di riciclo, per massimizzare l’efficienza del recupero di materiali e allo stesso tempo proteggere la salute e la sicurezza delle persone. Inoltre, poiché i materiali riciclati e rinnovabili possono contribuire a ridurre l’impronta carbonica dei singoli prodotti, migliorare i processi di recupero avvicina Apple al suo ambizioso obiettivo di diventare carbon neutral in tutta la sua filiera globale e nel ciclo di vita di tutti i suoi prodotti entro il 2030.

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